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PRESLEY's POV

«Dove siete finiti tu e Harry?» Sussurrò Freya mentre seguimmo i capofila, ovvero Bowie, Jefferson e Brenda. Santi e Jorge erano i chiudi fila, mentre Harry ce lo beccammo alle spalle io e la mia amica. «Ci avete messo così tanto che pensavamo vi foste successo qualcosa.»

«Ci siamo allontanati un po'...» mormorai puntandomi la torcia alla faccia affinché riuscisse a capirmi ; le accennai un sorrisi, anche se ero ancora scossa dalle sensazioni che provai «...e abbiamo perso al cognizione del tempo.»

Seguimmo il sentiero illuminandolo con le nostre torce e stando bene attenti a dove mettemmo i piedi, anche se era abbastanza impossibile non inciampare su qualche radice di albero che sbucava da terra, camuffata da foglie e ramoscelli. La punta del mio piede sbatté contro qualcosa, facendomi perdere l'equilibrio, ma solo per poco, dato che in un batter di ciglia qualcuno afferrò il mio zaino alle mie spalle impedendomi di spiaccicarmi a terra.

«Attenta!» Disse Harry mentre Freya si assicurò che stessi bene.

«Bella presa!» Esclamò Jorge. «Cazzo, amico, hai dei riflessi da felino. Peps, stai bene?»

«Sì, tranquillo. Sono solo inciampata.» Replicai mentre il riccio mi guardò dall'alto al basso con gli occhi pieni di malizia, e subito percepii nel mio basso ventre un'incontenibile attorcigliamento.

«Se vi date una mossa...» aggiunse Santiago, incitandoci a metterci nuovamente in cammino, affinché raggiungessimo l'altra parte del gruppo, i quali erano già sbucati in strada.

«Finalmente.» Tirai un sospiro di sollievo, mentre Harry mi affiancò. «Quanto dista da qui il paese?»

«Cinque minuti.»

Ed ebbe ragione dato che in un batter d'occhio ci trovammo nella piazza principale di Hunnington. Le vie erano piene di macchine parcheggiate, quasi incollate tra loro, sommate alle risate della gente che pian piano si dirigeva verso il centro, dove c'erano bancarelle di ogni tipo e rendevano magica quell'atmosfera di festa e gioia.

«Tieni, Presley.» Harry mi porse una crepes alla Nutella. Ne aveva comprata una a ciascuna delle ragazze.

«Grazie.» Mormorai ghiotta. «Vuoi assaggiarla?»

Di solito avrebbe fatto milioni di storie ribadendomi in continuazione il fatto che non amava i dolci, ma mi sorprese e lo addentò, non distogliendo i suoi occhi da me.

«Com'è?» Chiesi mangiandone un pezzo.

«Hmm...» mugugnò pentendosene e rubandomi un sorriso. «Aspetta..» Disse pulendomi l'angolo della bocca «...sei sporca di Nutella. Te la leccherei via, ma sono certo che gli altri ci stiano guardando.» Mi fece l'occhiolino facendomi arrossire.

Lanciai una fugace occhiata al gruppo ed in effetti avevano gli occhi puntati su noi. «Già.»

Sorrise. «Dai, andiamo.»

Ci addentrammo in ogni vicolo di quella cittadina così graziosa e colorata, tra musica folk, costumi e balli tradizionali. Un paio di ragazzi della truppa di ballo portarono me e Freya in pista, incitandoci a seguirli in quella danza tanto buffa quando piena di storia ; saltavo e ridevo mentre Harry mi guardava direi tanto ammaliato quanto divertito. Di tanto in tanto sorrideva, soprattutto quando pestavo i piedi a quel povero Cristo. Formammo un unico gruppo e danzammo tutti insieme seguendo i passi dei coreografi, finché lo incitai a raggiungermi mentre scosse la testa.

«Dai, vieni a ballare!» Gli corsi incontro al tavolo dove avevano preso posto per sorseggiare della birra. «È facile.»

«No, Peps.» Replicò facendomi mettere il broncio finché Santi si alzò, catturando gli occhi attenti di Harry, come se percepì qualcosa.

Agrodolce- H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora