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PRESLEY's POV

Percepii istantaneamente lo shock termico e l'abissale contrasto tra il calore del mio corpo e l'acqua gelida della piscina ; penetrò fin da subito nei miei indumenti e poi ebbi la sensazione che si stesse addirittura infilando sotto la mia pelle come milioni di sanguisughe. Più scendevo e più sentivo le fitte di gelo perforarmi il cervello, ormai congelato, ma me ne resi conto solo una volta tornata in superficie dove due paia di braccia mi ripescarono di peso.

Ansimai, morendo dal freddo, seppur sollevata di reggere tra le mani il mio prezioso tesoro.

«Peps, stai bene?» Chiese Harry preoccupato, controllando che fosse tutto a posto. «Rispondi. Guardami!» Mi incitò stringendomi a sé e strofinando velocemente le sue mani sul mio corpo.

«Sto bene.» Tirai lunghi sospiri provando un po' di sollievo avvolta nel calore delle sue braccia. «Sto bene!» Ribadii vedendolo palesemente agitato.

«Ma che ti è saltato in mente?» Domandò terrorizzato mentre gli mostrai il carillon. «Stai tremando!»

«E ha anche le labbra viola. Harry dobbiamo portarla in bagno!» Ordinò Santi. «È in ipotermia.»

«No, sto bene.» Li rassicurai affaticata e stordita nonostante non mi diedero retta. «Ho solo un po' freddo.»

Harry mi prese in braccio e mi portò in bagno dove Santiago regolò l'acqua ed iniziò a riempire la vasca mentre sentii il mio cervello andare a fuoco, nulla a che vedere con ciò che provai prima, sommersa dall'acqua.

«Dallo a me.» Disse il riccio levandomi via dalle mani lo scrigno dei ricordi che appoggiò con cura sopra ad un asciugamano, sparpagliando anche le varie foto affinché si asciugassero. «Leviamo questi!» Si riferì ai miei abiti mentre annuii.

«L'acqua è pronta.» Ci avvisò il nostro amico.

«Brava, ora hai ottenuto l'attenzione che cercavi!» Disse Nikki applaudendo sulla soglia della porta mentre Harry lasciò cadere a terra la mia maglietta fradicia.

«Nicole!» Ringhiò duramente affinché la piantasse di dare fiato alla bocca.

«Che c'è, ho solo detto la verità...» si giustificò «...vedi a che mi riferisco, cazzo!»

Sobbalzai udendo un rumore assordante che lasciò tutti immobili e zitti. Mi voltai vedendolo in piedi accanto alla ragazza. «Voglio che raccogli tutta la tua merda e sparisci, ora!» Sbottò colpendo di nuovo e molto più bruscamente , lo stipite della porta, ammutolendo la ragazza mentre Santi mi invitò ad immergermi nell'acqua bollente.

«Dove vado?»

«Dove cazzo ti pare, problemi tuoi!» Ringhiò ad alta voce e mai avevo visto Harry così alterato e furioso. Perfino la giugulare sul suo collo si gonfiò talmente tanto che temei sarebbe scoppiata da un momento all'altro. «Santi, portala da Jefferson o dove ti pare, ma toglila dalla mia vista o giuro faccio una strage!» Ordinò all'amico che dovette ubbidire non avendo altra scelta.

«Va meglio?» Mi sussurrò il ragazzo messicano toccandomi la mano mentre annuii rassicurandolo.

«Grazie.»

Mi sorrise ed uscì dal bagno, lasciando solo me e ..lui. Mi spogliai del resto degli abiti che provai a strizzare più che potei, prima di posarli a terra per poi fermarmi a guardarlo.

«Guarda che sto bene.» Pronunciai con un filo di voce, appoggiando i gomiti sul bordo della vasca . Afferrò qualcosa dall'armadietto secondario, quello posto all'angolo, e si avvicinò inginocchiandosi davanti a me.

«Ti fa male?» Chiese evitando i miei occhi, occupato a bagnare con del disinfettante, un batuffolo di cotone.

«No.»

Agrodolce- H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora