PRESLEY'S POV
«Ti fa male?» Lo sentii ridacchiare mentre strizzai gli occhi piagnucolando, anche se continuò a tatuarmi l'interno del labbro, mordicchiando divertito il suo. Ma come mi era venuta in mente l'idea di farmi un tatuaggio scegliendo proprio il posto meno adatto, tra l'altro. «Io il mio non lo sento più, ormai.» Già, non che lui fosse più maturo o sveglio di me, anche se l'idea di avere qualcosa in comune, fatto dalle mani di l'un l'altra, mi emozionò. Sarebbe stato il nostro piccolo segreto.
Mugugnai un "finito?" anche se lui non capì niente.
«Cosa?» Mi pulì la zona con un fazzoletto sporco d'inchiostro sul quale ci notai anche delle minuscole gocce di sangue e subito mi sentii svenire. «Dai, resisti ancora un po'! Questo cazzo eretto sta venendo proprio bene!»
Spalancai gli occhi emettendo un urlo mentre rise a crepapelle dovendo spegnere la macchinetta del tatuaggio per l'ennesima volta, soprattutto quando lo colpii sullo stinco facendolo piagnucolare. «COSA??»
«Scherzo, scema!» Si rimise nuovamente all'opera mentre mi soffermai sul suo viso e fissai il modo buffo in cui reggeva la sua lingua fuori dalla bocca, per concentrarsi. Come i bambini piccoli. «Che c'è? Perché mi guardi così?» Sollevò i suoi bellissimi occhi e si perse nei miei, mostrandomi in seguito un sorriso da capogiro.
«Niente.» Mugugnai incomprensibilmente, finché spense tutto e mi pulì delicatamente.Ero curiosa di ciò che avesse combinato dato che né io e nemmeno lui, ne avevamo fatto parola. Sarebbe stata una sorpresa per entrambi.
Mi passò un leggero strato di vaselina con il mignolo e poi si tolse i guanti. «Scommetto dieci dollari che hai scritto il tuo nome sul mio labbro!» Scosse la testa divertito afferrando la mia mano e trascinandomi in bagno. Ero tanto scontata? «Ma se hai scritto il nome del cane mi arrabbio!»
Gli feci la linguaccia quando lo accostai dinanzi allo specchio ed acchiappando tra le dita il mio labbro inferiore, cosa che fece anche lui con il suo. «Al mio tre...uno, due, tre!» Mi avvicinai per capire cosa avesse scritto e sorrisi a trentadue denti scoprendo che fosse il suo nome. «Non ci credo! Tu lo sapevi, vero? E poi ero io quella scontata.»
«No...giuro!» Sorrise dandosi un'altra occhiata. «Io te l'ho fatto meglio, comunque, eh! Hai una calligrafia di merda, Peps.»
«Non è vero. E poi, tu, non potevi farlo un po' più grande? No, eh!» Ironizzai rendendomi conto che coprisse quasi tutto lo spazio dell'interno del mio labbro mentre il mio era minuscolo a confronto.
«Quanto...cazzo...parli!» Sbuffò ad ogni parola stringendomi tra le sue braccia per poi baciarmi.
«Sei certo che vuoi che andiamo da tua madre a passare il Natale? Possiamo anche restare qui!» Esclamai sincera mentre mi fece ballare, mugugnando le note di una strana melodia. Afferrò le mie braccia, le baciò dolcemente e mi fece fare una giravolta per poi concludere il tutto con tanto di casquet dove scoppiai a ridere perché baciò e mordicchiò il mio collo.
«Verrò solo perché so quant'è importante per te. Non di certo per lei!» Sussurrò non appena sollevai un po' la testa, baciandogli il naso. «Solo per te.» Mi abbracciò forte al suo petto e mi sollevò in braccio mentre ressi forte al mio petto tutto il mio mondo.
Ora avevamo l'un l'altra anche sotto pelle.
Letteralmente.***
«Qui a Huntington? Sono diventato troppo romantico ultimamente.» Borbottò scherzando quando gli raccontai del campeggio e del fatto che mentre facevo pipì lui si cimentava ad incidere le nostre iniziali sul tronco di un albero. Evitai, invece, di raccontargli dello spiacevole accaduto che vide protagonisti Santi e Bowie o quale fosse il motivo della rissa. «Sei davvero carina vestita così.»

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Agrodolce- H.S
RomanceErotico/Drammatico/Faida | [smut] A volte i fantasmi del passato riemergono in modo prepotente ed imprescindibile frantumando ogni equilibrio, ma la voglia di vendetta di Harry cede dinanzi ai primi sobbalzi del cuore ed alla passione fatale che nut...