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PRESLEY's POV

Ethan mancava a lavoro da ben due giorni ; gli avevo inviato un paio di messaggi, senza però ricevere risposta da parte del mio amico. Harry, invece, mi accompagnava a lavoro e se ne andava per poi tornare a riprendermi non appena terminavo il turno. Quando si trattava di noi o avevamo un rapporto che andava alla grande, oppure ci evitavamo come fossimo nemici di sangue. Non c'erano vie di mezzo.

«Che cosa ti affligge?» Chiese Cooper mentre finii di asciugare con un panno i bicchieri che aveva lavato. Ogni tanto, quando non c'erano clienti, andavo al bancone e lo aiutavo volentieri, mantenendo anche la mente occupata onde evitare di pensare a Harry.

«Niente.» Sospirai. «Ethan sta male per caso?»

Scosse la testa. «Non ne ho idea, Harry mi ha solo detto che non ci sarebbe stato. Perché?»

«Sono preoccupata perché non ha nemmeno risposto ai miei messaggi.»

«Semplice...» consigliò «...domandalo a Harry.»

Certo, come no. Sbuffai sonoramente stavolta e me ne pentii subito dato che iniziò a farmi il terzo grado.

«Sputa il rospo!»

«Mi fido tanto di te, Cooper..» mormorai sedendomi sul mini bancone accanto al lavello «...però tu sei amico di Harry e....»

«Sono anche amico tuo, e non uscirà niente dalla mia bocca. Sai che puoi confidarti con me!» Esclamò sincero lasciandomi percepire che le sue intenzioni nel darmi qualche consiglio, fossero buone.  Annuii, anche se tentennante e mi decisi a raccontargli un po' il nostro rapporto senza sbilanciarmi troppo sui dettagli.

«Inoltre...» continuai «...non lo capisco. Avresti dovuto vedere che reazione ha avuto a casa di Bowie, sembrava fuori di sé . C'é stato un attimo in cui ho davvero temuto che sarebbe anche arrivato alle mani con Santiago.»

«Tu da cosa credi che sia dettato questo suo comportamento? Cosa lo spinge a reagire così?»

«Non lo so. Lui mi confonde costantemente.» Borbottai incapace di comprenderlo. «Prima mi dice di sciogliermi e di agire come mi viene più spontaneo e poi mi blocca.» Riferii.

«É successo qualcosa tra voi due?» Chiese abbassando la voce mentre deglutii. «Sii sincera e fidati di me.»

Annuii.

«Ci siamo baciati.» Bisbigliai arrossendo e portando gli occhi sui miei piedi penzolanti. «Ma non succederà niente, ce lo siamo promessi.» O almeno, qualcosa più simile ad un patto. «Il problema é che a lui non sta mai bene nulla di ciò che faccio. A volte, mi fa perfino cambiare l'outfit.»

Scosse la testa. «Che primitivo!»

Sorrisi.

«Forse ha davvero preso sul serio questa cosa di farti da tutore fino al ritorno di sua madre, non credi?» Lo giustificò . «Ti tiene sott'occhio, lavori sempre in sua presenza e più volte ha chiesto anche a me ed ai ragazzi di badare a te, in sua assenza. E se magari ti dice di vestirti in un certo modo é solo per evitarsi problemi , e conosco Harry, e so con quale velocità potrebbe arrivare alle mani se qualcuno dovesse infastidirti.»

Beh, il suo pensiero non fece una piega.

«Hai ragione, Cooper. É colpa mia.» Esclamai convinta. «Non avevo visto le cose da questo punto di vista.»

«Quando vuoi parlarne, sono qui...» disse sorridendo «...però, Peps, sappi che non hai fatto nulla di male, perciò non incolparti di nulla. Chiaro?»

Annuii mentre spostò gli occhi alle mie spalle come se stesse guardando qualcuno.

«Harry?»

Agrodolce- H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora