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HARRY's POV

«Peps!» Gridai rientrando in casa e levandomi il giubbotto . Era trascorso un giorno dall'episodio bollente e nonostante avesse insistito nel tornare a lavoro, glielo impedii ; un po' perché la febbre era rimasta costante a trentasette , ed un po' per quell'orribile graffio che aveva sotto l'occhio. «Peps!» Ribadii cercandola ovunque.

«Sono in bagno.» La raggiunsi, vedendola dentro la vasca piena di schiuma e bolle di sapone. Mi sorrise non appena mi vide. «Ciao!» Mormorò masticando della frutta che aveva tagliuzzato, riempiendone un piattino. «Tieni!» Infilzò un pezzo di banana ed allungò la sua mano affinché mi avvicinassi ad addentarlo. Lo feci mio malgrado, anche perché conoscendola avrebbe insistito. «Com'è andata a lavoro?»

Masticai sfilandomi la felpa, sotto i suoi occhi scrutanti. «Bene. Cooper ti saluta.» Dissi abbassando i jeans, anche se pensai non fosse una buona idea togliermi i boxer. Presi il pacchetto di sigarette ed entrai nell'acqua bollente, vedendola farmi spazio, ritirando le sue gambe.

«Grazie!» Replicò felice. «Sicuramente si stanno divertendo tutti senza di me che combino solo guai.»

Accesi la sigaretta ed espirai del fumo. «No. È bello quando ci sei.» Ammisi. «Ormai ti vogliono bene tutti.»

Arrossì.

«Stai arrossendo.»

«Mi fa piacere.» Rispose mentre la fissai a lungo anche se non ci fece caso e si mise a mangiare la sua frutta.

«Fammi capire...» esclamai «....tu mi fai una sega, ti esponi così esplicitamente nei miei riguardi, mi baci e mi inciti di toccarti...» la vidi smettere di masticare «...però arrossisci per una cosa così futile come il fatto che hanno chiesto di te a lavoro?»

«Che c'è di male se mi sento a mio agio, sicura e libera con te?» Si avvicinò infilandomi in bocca una forchetta con quel che capii fosse un pezzo di nespolo. «Ti dispiace che io sia così nei tuoi confronti?»

«Affatto.»

«Ma ti mettono in difficoltà i miei comportamenti.»

«Non come credi tu.» Le risposi. «Mi mette in difficoltà la tua età....» ammisi con sincerità catturando la sua più totale attenzione «....mi mette in difficoltà il fatto di non sapere quale relazione leghi le nostre famiglie.»

«Compirò diciotto anni tra meno di un mese.» Replicò. «E se ti stai domandando se ci siano legami di sangue tra me e te, stai sereno perché non è così, altrimenti la nonna me lo avrebbe sicuramente detto.»

Se l'era domandata anche lei, allora...

«E come fai ad esserne certa? Tua nonna ti racconta a malapena dei tuoi.»
Non fiatò e pensai che sarebbe stata davvero dura da digerire una cosa di quel calibro. 
«Sembrerà assurdo, ma temo che mio padre abbia potuto avere una qualche relazione extraconiugale con tua madre o qualcosa di simile, non so.» Farfugliai agitato mentre infilò in bocca con nonchalance un paio di chicchi d'uva nera, prima di fare lo stesso con me.

«Per me è solo una scusa, la tua.»

«Che intendi?» Chiesi curioso di scoprire la sua teoria convinto che sarebbe stata sicuramente una gran cazzata dato che non immaginava lontanamente ciò che provassi per lei. Come faceva a non esserne divorata dall'idea che potessimo essere fratellastri?

«Secondo me non ti attraggo abbastanza fisicamente e non vuoi dirmelo perché pensi di offendermi.» Sorrise lanciandomi un chicco d'uva che afferrai in aria. Quanto era ingenua...ed era pure orba! «Cioè , ho letto su google che la costituzione dello stato di New York non vieta alle diciassettenni di avere rapporti sessuali con qualcuno di età maggiore, purché sia sobria e consenziente. Tu sai meglio di me queste cose, perciò, mi chiedo quale sia il reale motivo? Non ti tiri indietro se una donna vuole venire a letto con te....» aggiunse «...ma se si tratta di Peps..-»

Agrodolce- H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora