Capitolo 11
Camminiamo per tornare verso la metro, sono le 17.00, Ginevra deve tornare a casa. Andiamo ai binari e aspettiamo che arrivi. Penso proprio che stasera sia il caso di svagarsi, quindi credo proprio che andare in discoteca sia una buona idea, è un po che non ci andiamo con i ragazzi. Mi volto verso Ginevra "senti, che ne dici se stasera andiamo in discoteca? Ci divertiamo un po', ci saranno anche i ragazzi con noi, ma non devi preoccuparti, considerala come un altro tentativo per farti conoscere" dico cercando di guardarla. Lei si volta verso di me e non sembra molto felice della mia proposta, le prendo la mano "senti, so che hai paura che possa succedere di nuovo qualcosa, lo capisco bene, ma ti ho promesso che sarebbe andato tutto bene, fidati di me". Lei appoggia la testa sulla mia spalla "proviamoci" dice e io la prendo e la abbraccio cercando di rassicurarla. "Ci vediamo stasera alle 22.30 sotto casa nostra" dico prima di baciarla e andarmene.
Torno a casa e i ragazzi stanno giocando alla play, Diego invece è in camera a fare tiktok, lo raggiungo, voglio raccontargli come è andata e dirgli di stasera. "Ei bro, posso entrare?" Dico bussando alla porta" lui si gira "certo entra" dice mettendosi seduto sul letto. Mi siedo accanto a lui "oggi con Ginevra è andata bene, come avevi detto tu, bastava dargli tempo" lui mi abbraccia "sono contento, almeno adesso sorridi di più" dice battendomi il pugno "stasera vorrei andare in discoteca tutti insieme, ti va? Ci sarà anche lei, vorrei lasciarci tutto alle spalle e pensare solo a divertirci" lui mi guarda e mi appoggia una mano sulla spalla "non devi neanche chiedermelo, certo che andremo" dice. "Dove andiamo stasera?" Chiede Gian entrando in camera seguito da Lele "in discoteca, ci sarà anche Ginevra, ho voglia di divertirci un po' tutti insieme come ai vecchi tempi". Gian mi salta addosso mentre Lele rimane sulla porta "bella bro, ci saremo, non si rifiuta mai un po' di divertimento" dice "devo chiamare Valerio e sentire se anche lui è dei nostri" dico prima di prendere il telefono e comporre il suo momento. "Bro senti stasera andiamo in discoteca, ci sarà anche Ginevra, sei dei nostri?" non ho visto la sua faccia, ma posso immaginarla mentre alla parola discoteca gli di illuminano gli occhi "assolutamente si, a che ora?" Dice elettrizzato " 23.30 davanti casa nostra?" chiedo "facciamo 00.00 davanti alla discoteca" dice prima di attaccare. Andiamo di la, mettiamo un po' di musica e giochiamo di nuovo un po' alla play, il pomeriggio passa in fretta e poi verso le 20.30 mangiamo qualcosa e ci prepariamo per uscire. Io sono già pronto, Gian sta sotto la doccia e Diego sta in stanza a cercare i vestiti giusti, ci starebbe ore. Vado di la ad aspettarli sul divano e trovo Lele lì seduto che guarda la tv aspettando Gian che esca dal bagno per andare a farsi la doccia.
Voglio parlargli, devo avvertirlo che se farà di nuovo di qualcosa per me sarà come morto. Mi siedo accanto a lui "senti Lele dobbiamo palare". Lui si gira e mi guarda, era un po' che non ci guardavamo così, ogni volta ci incrociavamo nessuno dei due diceva mai niente, stamani mi sono arrabbiato e me ne sono andato subito dopo, forse è il momento di mettere in chiaro il nostro rapporto un volta per tutte. "Tanc se sei qui per urlarmi di nuovo addosso ti prego di non farlo" mi dice per poi abbassare lo sguardo "no, in realtà sono qui perché voglio mettere un punto a tutto questo. Sono riuscito a chiarire con Ginevra, abbiamo fatto pace e siamo tornati insieme. Ti chiedi perché te lo stia dicendo, lo faccio perché stasera lei sarà con noi e non voglio che accada di nuovo quello che è successo l'altro giorno, vorrei divertirmi e stare con le persone che amo senza che ci sia alcun tipo di litigio. Non mi mettere nelle condizioni di scegliere tra te e lei Lele, potremo farci male entrambi e credimi, non voglio arrivare a tanto". Alza di nuovo lo sguardo e si volta verso di me "va bene". Le uniche parole che sono uscite dalla sua bocca sono state quelle, poi si è alzato ed è andato a farsi la doccia. Non so se lo abbia detto per farmi felice o perché realmente vuole farlo, ma a me basta che non combini nessun casino. Una volta che siamo tutti pronti usciamo di casa e ad aspettarci fuori già c'è Ginevra, Valerio ci aspetterà lì. Appena la vedoi spunta un sorriso malizioso, ha un top trasparente nero, un paio di legging di pelle neri e un paio di tacchi lucidi anch'essi neri, i capelli sono sciolti e arricciati, un rossetto rosso le mostra le labbra perfette e eye-liner e mascara i suoi occhi da cerbiatto. Vado verso di lei e la attiro verso di me "sei bellissima" dico prima di baciarla "nulla di esagerato" dice lei una volta staccati sorridendomi. "Ei piccioncini è ora di andare" urla Gian. Saliamo in auto e in una mezz'ora siamo davanti alla discoteca. Aspettiamo che arrivi anche Vale e di nuovo quando incrocia lo sguardo di Ginevra improvvisamente il suo sguardo si incupisce diventando serio e lei lo stesso. Entriamo dentro e cerchiamo un tavolo, ci sediamo e ordiniamo qualcosa da bere. "Andiamo in pista" dice Gian, ci alziamo e andiamo verso il centro della sala e ci mettiamo a ballare. Siamo un po' brilli, l'unico che non beve è Lele che deve guidare, continuiamo a ballare in pista, Ginevra è davanti a me e ogni mossa che fa sento che il desiderio di averla è tanto, forse per colpa dell'alcol ma comunque ho voglia di lei, e stasera più del solito, la giro verso di me e la bacio, un bacio intenso, profondo, se fossimo in un'altro luogo non sarebbe solo un bacio. I nostri sguardi si incontrano, lei si morde il labbro e dentro muoio dal desiderio "amore devo andare in bagno, aspettami qui" dice prima di allontanarsi. Io mi avvicino di nuovo al bancone e ordino un altro shot, Diego e Lele si avvicinano e si mettono seduti accanto a me "tutto bene?" dice Diego preoccupato "si bro, sto pensando che stasera vorrei farlo con Ginevra" dico senza girarci intorno. Giro lo sguardo verso Lele che si alza e se ne va. Prendo lo shot e lo mando giù, poi guardo nuovamente Diego "credi che lei sia pronta?" Chiedo a Diego "non so se lo sia o meno, te provaci, sarà lei a dirti di no se così non fosse". Esco fuori a fumare per prendere un boccata d'aria, poco dopo Lele mi raggiunge "Tanche ti devo parlare" lo guardo e vedo la preoccupazione sulla sua faccia "dimmi" rispondo un po' ubriaco "senti io non sapevo neanche se dirtelo o meno dopo quello che ci siamo detti a casa prima di partire, ma sei importante per me, e non voglio che tu soffra" dice molto agitato "Lele parla e non girarci attorno, che è successo" dico un po' agitato "quando me ne sono andato dal bancone sono andato in bagno e ho visto Ginevra che si stava baciando con Valerio". Butto per terra il mozzicone e mi avvicino verso di lui "come cazzo ti permetti di venire da me e raccontarmi queste cazzate" dico arrabbiatissimo "Tanc te lo giuro è la verità, non te lo avrei raccontato altrimenti". Non ci credo che sta facendo di nuovo di tutto per allontanarmi da lei, non dopo averci parlato a casa, ma stavolta non ci casco sul serio, non di nuovo. "I tuoi giochetti non funzionano, non ci riuscirai stavolta, cosa c'è, sei geloso? Ti avevo avvertito Lele, un'altra mossa sbagliata e con me avresti chiuso e direi che dopo questa puoi considerarlo fatto" dico prima di andarmene e lasciarlo lì da solo. Torno dentro e vado di nuovo a sedermi al tavolo, i ragazzi sono lì e c'è anche Ginevra "amore dove eri? Ti ho cercato ovunque" dice preoccupata "tranquilla ero fuori" dico abbastanza arrabbiato, lei se ne accorge e mi prende la mano "che succede?". La guardo e provo a immaginarmi se quello che mi ha detto Lele possa essere vero, ma non ci riesco, mi guarda in maniera così dolce e sincera, non mi farebbe mai una cosa così, e poi con Valerio, lui è un fratello e non potrebbe mai tradiamo in questo modo. Guardo anche lui, sorride e scherza con i nostri amici, mi vuole bene, mi ha aiutato tanto con lei, non potrebbe mai farlo. "Niente tranquilla, solo non mi va di andare a casa stasera". Lei mi prende il viso tra le mani "puoi venire da me, Maila è dovuta tornare a casa sua e sono da sola". Accetto e ne approfitto, glie ne parlerò appena saremo a casa sua, non voglio ci siano segreti tra di noi. Lele rientra e si mette seduto dall'altra parte del tavolo, non dice nulla, cerca di guardarmi ma io non voglio nemmeno avvicinarmi a lui. Sono le 3 e torniamo a casa "ragazzi io non torno con voi, vado da Ginevra". Vedo Lele dallo specchietto farsi di nuovo triste, non nego che mi faccia male vederlo così, ma adesso sono davvero stufo. Arriviamo davanti casa sua salutiamo i ragazzi e saliamo su.