Ho provato a parlargli, ho tentato di chiamarlo per spiegargli come stessero le cose, ma non ha mai risposto ne alle mie chiamata ne ai messaggi e l'ansia mi sta divorando ogni secondo che passa. Non potevo andare da lui, mi aveva scritto di non farlo dopo l'ennesimo messaggio in cui lo imploravo di ascoltarmi. So che vuole stare da solo e io voglio rispettare le sue scelte, ha bisogno di tempo per riflettere e devo darglielo, a costo di stare io male e passare un'altra notte intera a fissare il soffitto e rimpiangere ogni errore commesso, perché si, è andata esattamente così. Sono le 11.00, non ce la faccio più a stare fermo senza fare nulla, la testa mi esplode e devo assolutamente vederlo adesso, quindi prendo il cellulare e gli scrivo
"tra mezz'ora sono sotto casa tua, devo parlarti, non mi importa se non scendi, aspetto finché non avrai voglia di farlo, non me ne vado finché non mi lasci spiegare"
Mi alzo dal letto e mi vesto, vado giù e mangio qualcosa veloce, non voglio perdere tempo "dove vai di corsa?" Chiede mia madre quando sto per uscire "da Lele" dico prendendo il giubbotto, lei mi sorride e poi esco. Ci metto poco ad arrivare da Lele e quando sono sotto casa gli scrivo di nuovo
"sono qui"
Non risponde, neanche visualizza i messaggi e io inizio ad agitarmi, sono nervoso, non riesco a calmarmi, cammino continuamente a destra e sinistra per la strada come un'anima in pena, fisso la finestra di camera sua nella speranza di vederlo ma nulla, nessun segno. Prendo di nuovo il telefono, ha visualizzato, faccio per scrivergli di nuovo quando finalmente vedo la porta di casa aprirsi e lui uscire di casa. È stanco, ogni volta che litighiamo non dorme, ha gli occhi piccoli, quasi chiusi, è pallido e neanche mi guarda in faccia, viene verso di me a piccoli passi e man mano che si avvicina sento l'agitazione aumentare dentro di me. Si ferma mantenendo la distanza, quella che mi fa andare ancora di più in confusione perché non averlo vicino mi rende instabile e ancora più confuso. Fa incastrare il suo sguardo nel mio e solo in quel momento posso riuscire a parlare "come stai?" Domando prima di dire qualsiasi altra cosa, perché mi interessa solo sapere quello, se lui sta bene "non lo vedi?" Risponde freddo "Lele hai ragione ad arrabbiarti, ma sono stato obbligato a farlo, lo sai che non lo avrei mai fatto da solo" dico cercando di avvicinarmi a lui "e sentiamo stavolta cosa sarebbe successo che ti ha costretto a fare quel video di merda?" Dice senza neanche guardarmi "Lele smettila di prendermi per il culo, se sono qui è perché ci sono delle motivazioni serie e te ancora pensi che io me ne sbatta i coglioni, la vuoi finire una volta per tutte?" Dico quasi urlando "e allora dille Tancredi, non farmi la predica ogni volta che mi arrabbio perché non ne hai il diritto" dice avvicinandosi. Prendo il telefono "la vedi questa?" Dico mostrandogli il telefono con la chiamata dell'agenzia "ieri sera mentre stavo a cena mi hanno chiamato dicendo che non stavo rispettando il patto e che non stavo più mettendo storie o video con Giulia mentre con te si e mi hanno minacciato di nuovo di mettere fine alla tankele se non avessi rimediato, Lele che cazzo avrei dovuto fare, se non faccio così ci tolgono quello che abbiamo costruito fino ad ora, vuoi questo?" Lui mi guarda e rimane in silenzio, lo vedo deglutire e poi si avvicinarsi e semplicemente abbracciarmi, quelle uniche braccia che io vorrò sempre in ogni circostanza e poche volte l'ho sentito così vicino, a toccarmi il cuore con quel semplice gesto che fa da barriera e racchiude il nostro mondo lasciando tutto il resto fuori. Poggio la testa sul suo petto e lo stringo ancora più forte "ti giuro che ogni singola cosa che faccio la faccio solo per noi, non mi importa di altro Lele". Mi fa alzare il viso verso di lui e poi mi guarda di nuovo dritto negli occhi "scusami, non sapevo fosse andata così, credevo lo avessi fatto da solo" appoggio la fronte contro la sua "non ti farei mai del male" dico sussurrandogli quelle parole "perché non può essere tutto un po' più semplice?" Dice avvicinandosi alla mia bocca "noi non siamo mai stati semplici" dico prima di far scontare le nostre labbra. Ci baciamo con tutta la voglia che abbiamo di averci, di sentirci fin dentro le ossa, con i cuori che toccano e le anime che si uniscono in una sola. È la mia unica ancora, l'unico amore che voglio avere, l'unico porto in cui mi rifugerò sempre, la mia metà perfetta, quella che ritroveresti anche se non ricordassi più il tuo nome e che se rincontrassi ti farebbe innamorare di nuovo "non dirmi più quelle parole Lele, non voglio vivere ogni giorno con il terrore di perderti per qualsiasi cosa faccia con Giulia, io non voglio nessuno che non sia te". Lui mi sorride "non lo dirò più" dice dandomi di nuovo un bacio "però adesso facciamo un video insieme?". Gli sorrido anche io "certo, però fallo tu, non vorrei si creassero altri problemi con l'agenzia". Lui prende il suo telefono "adesso vedi come facciamo incazzare quelli dell'agenzia, ricordiamo a tutti come é nata la tankele, poi ci penso io". Quando fa così, vuol dire che ha in mente qualcosa e spero solo non succeda nulla che comprometta ancora di più questa situazione già abbastanza difficile da gestire. Registriamo il video e poi lo guardo un attimo "Lele sei sicuro di pubblicarlo così?" Lui si volta verso di me "certo, non me ne frega se quelli mi chiamano, mi minacciano o mi stracciano il contratto, mi serve per essere sicuro che tutti sappiano che questo è vero, anche se non abbiamo mai confermato". Gli prendo la mano "lo faremo presto, appena potremo dirlo lo urlerò così forte che anche dall'altra parte del mondo sapranno che sei mio". Sorride, l'unica espressione che vorrò vedere sempre sul suo volto, quella che mi ha fregato e mi fregherà sempre, in cui mi perderò ogni singolo momento per godermene ogni millimetro, ognuno dei quali è riservato a me. Guardo l'ora, sono le 12.15 "che ne dici se andiamo a mangiare qualcosa insieme? Ho voglia di passare l'intera giornata con te". Lo vedo sorridere di nuovo e poi guardarmi "mc?" Dice con la faccia da cucciolo "andata". Ci incamminiamo verso la fermata dell'autobus e dopo venti minuti arriviamo, entriamo e ci mettiamo in fila "hai intenzione di fare come alla cena di San Valentino o stavolta sai cosa ordinare" dico guardandolo intento a scegliere un panino dal tabellone "credo che prenderò il crispy mc bacon" dice soddisfatto della sua scelta "cosa fai, adesso mi copi?" Dico facendo il finto imbronciato "non vedo dove sia il problema, c'è scritto il tuo nome sopra?" dice con atteggiamento da superiore "solo perché ancora non hanno pubblicato il mio film, poi ne riparliamo" dico ridendo. Ordiniamo e poi ci mettiamo seduti al tavolo e per tutto il tempo non smette di fissarmi "ma come fai a mangiare così veloce?" Mi chiede stranito "senti Lele ho una fame che mangerei pure te" dico mettendo in bocca l'ultimo pezzo di panino "Tanche ti sei mangiato due panini, le patatine, i bocconcini di pollo e pure i chicken wings e ancora non ti basta?" Faccio una delle mie facce strane "credo che prenderò pure il gelato" lui alza gli occhi al cielo "sei sempre il solito" dice scrollando la testa. Una volta finito ci alziamo e usciamo "adesso che si fa?" Chiede mentre ci incamminiamo per strada "che ne dici di andare al cinema?" Lui annuisce "ci vediamo underwater?" Mi guarda un po' confuso "che film è?". Gli passo il telefono e gli faccio leggere la trama "non sembra male, c'è anche Kristen Stewart, vediamo questo allora". Il cinema dista poco dal mc a cui eravamo, entriamo e facciamo i biglietti, andiamo al bancone e prendiamo dei pop corn poi andiamo in sala. Inizia il film e per un'ora e mezza finalmente smetto di pensare a qualsiasi cosa, ci siamo solo io, lui e il film, come una coppia normale, facciamo cose normali e nessuno ci dice cosa dobbiamo fare, sfrutto il buio della sala per avvicinarmi e poggiare la testa sulla sua spalla, sentire le sue mani che mi stringono a lui e davvero vorrei questo ogni giorno della mia vita, nulla di più, stringerlo a me ovunque andiamo senza nessuna complicazione, agenzie, contratti, fanculo tutto, voglio vivermi lui, la nostra quotidianità, quello che il mondo ha da offrirci e tutto solo con lui, non mi sembra di chiedere molto e mi impegnerò affinché tutto questo si realizzi, che non sia solo oggi ma lo diventi sempre, che questa sia solo la prima di una lunghissima serie di giornate che prima o poi diventeranno monotone e che solo la sua presenza renderà meno odiose e che se ci stancheremo troveremo sempre qualcosa di nuovo, basta avere lui, basta avere noi.