"Tanche svegliati, oggi vengono Cecilia e Zoe a casa". L'urlo di Lele di prima mattina non é certo il mio ideale di buongiorno. Ci siamo addormentati presto ieri sera, dopo aver risolto eravamo entrambi stanchi e ci siamo sdraiati stringendoci. Mi giro nel letto, non ho voglia di alzarmi, Lele si muove e credo stia venendo verso di me, io neanche riesco ad aprire gli occhi. Sento i suoi passi avvicinarsi e poi buttarsi addosso a me facendomi svegliare di colpo "Lele ma sei impazzito?" Dico urlando.
"buongiorno principessa" risponde ridendo.
Prendo il cuscino e glie lo tiro in faccia "non sei affatto divertente" dico sbuffando. Si avvicina di nuovo e io cerco di allontanarlo, lui insiste e arriva alla mia faccia dandomi un bacio sulla guancia "scusami" dice sorridendo "ti scuso solo se mi baci sul serio" dico con il broncio. Mi bacia e sa esattamente del mio posto felice nel mondo, quello che non hai bisogno di cercare perché già sai di averlo, il tuo piccolo angolo di paradiso "adesso ti alzi?" Dice con gli occhi dolci.
Io annuisco e mi vesto, andiamo di la e iniziamo a preparare il pranzo insieme, le ragazze dovrebbero arrivare per le 13.00, abbiamo tre ore per tirare fuori qualcosa di decente, ovviamente fa quasi tutto Lele, io mi limito a passargli gli ingredienti e fornirgli la mia compagnia che non è da poco. "Dato che non fai niente potresti svegliare Diego e chiedergli di andare a prendere le ragazze?" Chiede Lele "posso andarci io, non preoccuparti, verso le 12.00 le vado a prendere" dico stampandogli un bacio. Lui sorride e torna a cucinare, io preparo intanto la tavola e appena arriva l'ora prendo le chiavi dell'auto e mi avvio verso la stazione. Mentre esco di casa scrivo a Giulia, non l'ho ancora ringraziata per avermi aiutato con Lele
"tutto risolto, grazie del consiglio".
Arrivo in stazione e poco dopo arrivano anche loro, Cecilia viene subito ad abbracciarmi "ei Tanc, come stai?". Sono felice che siano qui, era tanto che non le vedevo e mi mancavano molto "bene dai, voi come state?" Dico a entrambe "molto bene, avevamo bisogno di tornare da voi scemi" dice Zoe. Saliamo in auto e torniamo verso casa, quando arriviamo Zoe si fionda letteralmente tra le braccia di Gian e Cecilia corre da Lele "cucciolo quanto mi sei mancato" dice abbracciando Lele "anche te, da morire, non sapevo con chi fare i video stupidi o da chi andare quando mi annoiavo". Voglio bene a Cecilia, ma vederla così vicino a Lele mi infastidisce e nemmeno poco, so bene che Lele è completamente innamorato di me, ma non voglio vederlo con nessuno, neanche se è Cecilia.
Vado verso di loro "dai ragazzi andiamo a mangiare, è tutto pronto" dico cercando di interrompere quel momento troppo intimo "si veniamo" dice Lele. Ci mettiamo seduti e per tutto il tempo loro due non fanno altro che scherzare e punzecchiarsi, cerco di restare calmo ma è difficile. Diego lo nota e mima un tranquillo sorridendomi, voglio solo alzarmi da questo tavolo e portalo via con me. "Rega andiamo a fare tiktok?" Chiede Cecilia una volta finito di mangiare "ovvio, dobbiamo recuperare tutto il tempo" dice Lele "vengo anche io" dice Zoe. Si alzano e vanno in camera, io rimango in sala con gli altri "Tanc sbaglio o stavi praticamente uccidendo quei due a tavola?" Dice Gian poco dopo "forse voleva uccidere Cecilia" interviene Diego ridendo "ragazzi non c'è niente di divertente, sono troppo vicini e non mi piace" dico serio "bro tranquillo, sono migliori amici, nulla di più, Lele ti ama lo sai bene" dice Diego "lo so Die, ma come si guardano, ridono, sono così complici insieme". Lui mi guarda "tranquillo, vado io di la, vado a vedere che combinano". Esce dalla stanza e va da loro e io rimango di la con Gian che mi guarda e sorride "Tanc sei proprio geloso marcio, quasi non ti riconosco". Gli do una pacca sulla spalla e gli faccio un vaffanculo con il dito "si sono tremendamente geloso e allora? È il mio ragazzo mi sembra normale, poi Cecilia è una bella ragazza, potrebbe benissimo piacergli e lasciarmi da un giorno a un'altro, in più in questi giorni mi sono comportato come uno stronzo, mi ha perdonato, ma ho paura". Ci sediamo sul divano "Tanc come lui sta imparando a fidarsi di te dovresti farlo anche te con lui, ti ama, tu lo ami, concentrati su questo e non farti venire i dubbi".
Ha ragione, devo solo calmarmi e fidarmi di lui e non farmi strane idee.
Vado di la per vedere cosa fanno, mi affaccio alla porta e li vedo mentre fanno un video tutti insieme, quando hanno finito si mettono tutti a ridere e Lele abbraccia Cecilia buttandola sul letto per farle il solletico. Sento la gelosia salire in ogni centimetro del mio corpo, le mani si stringono in pugni che vorrei sbattere contro il muro. Dovrei starci io sul letto al suo posto a ridere con lui, non lei ne nessun altro.
Mi volto per andarmene, ma proprio lei mi vede "Tanc vieni qua con noi" dice con il suo solito sorriso "no devo tornare di la da Gian, volevo solo chiedervi se dopo andavamo a fare un giro a Citylife". Tutti si guardano "certo, andiamo subito" dice Zoe. Vado di la in camera mia e mi cambio, poco dopo entra Lele anche lui per vestirsi e mi guarda "amore è tutto ok?" Chiede all'improvviso "si Le non ho nulla". Si volta di nuovo per finire di prepararsi e io esco dalla stanza e torno di la. Quando siamo tutti pronti usciamo e ci avviamo verso la metro, ovviamente Lele di nuovo con Cecilia e io come un coglione a guardarli fare gli innamorati.
Durante il viaggio in metro lui si siede vicino a me e poggia la testa sulla mia spalla, io semplicemente poggio una mano sulla sua gamba.
È solo mio, nessuno può mettergli neanche un dito addosso, solo io posso toccare il suo corpo e tutti devono saperlo, stringo la presa come a lasciare un segno, il mio segno.
Lui si volta verso di me "Tanche mi stai facendo male", lo lascio e incrocio le braccia davanti al petto. Lui mi prende il viso con una mano e fa scontrare i nostri occhi. Merda. "Non hai mai fatto così, che ti prende?" Chiede preoccupato "non ho nulla Lele, smetti di farti mille paranoie" dico alterato, lui toglie la mano dal mio viso e si gira verso gli altri. Scendiamo e ci avviamo verso il centro commerciale, nessuna parola tra me e Lele. Diego si avvicina "Tanc va meglio?", io lo guardo e abbasso lo sguardo "no non va un cazzo bene Diego, guarda come se la ride tranquillo fregandosene di me". Lui da un'occhiata a loro e poi di nuovo guarda me "senti bro, secondo me dovresti parlargli, non puoi continuare a stare così, ti fai solo del male". Forse dovrei parlarci, ma non oggi, aspetterò che Cecilia e Zoe se ne vadano.
Annuisco e sorrido, non lo ringrazierò mai abbastanza per tutto il suo aiuto, è un vero amico. "Andiamo a fare shopping?" Chiede Zoe "non devi neanche chiederlo, andiamo immediatamente" risponde Cecilia "vi accompagnamo anche io e Gian" dice Diego. Lo guardo malissimo e lui ricambia con un sorriso. Lo odio, non voglio parlarci adesso e non lo farò. Rimaniamo io e Lele da soli, ci sdraiamo sull'erba, lui guarda il cielo e io guardo lui. Mi piace guardarlo quando è così, amo le curve che disegna il suo profilo e i suoi occhi che diventano così chiari con la luce del sole. Si volta e mi guarda "facciamo un tiktok?". Vorrei dirgli di no, che mi ha fatto tremendamente incazzare, che sono fottutamente geloso di lui e sto di merda, ma davanti al suo sorriso non riesco a dire niente di tutto questo "vabbene" dico avvicinandomi a lui. Prende il telefono e fa partire una canzone, viene verso di me si avvicina e mi sussurra all'orecchio "we just friends". Se prima ero incazzato, adesso sono proprio furioso, prendo e lo spingo, lui inizia a ridere credendo che io stia scherzando, penso lo stia pubblicando. Voglio andarmene via adesso, non voglio stare un secondo di più in questo posto. Corro verso la metro, il telefono squilla, è Lele ma non rispondo. Salgo velocemente sulla prima che passa e non vedo l'ora di arrivare a casa. Venticinque chiamate, dieci messaggi e tutti senza nessuna risposta, voglio stare completamente da solo. Esco dalla metro e cammino verso casa, di nuovo un messaggio, stavolta è di Giulia
"bene, felice di esserti stata utile".
Non rispondo neanche a lei, corro per le scale, apro la porta sbattendola alle spalle per andarmene in camera e chiuderla a chiave e lasciare il mondo intero alle spalle. Mi butto sul letto e raccolgo le gambe al petto, come facevo da bambino quando avevo paura del buio o se facevo un incubo, adesso ho paura di perderlo davvero, che veda la nostra felicità in qualcun altro che non sono io e sono terribilmente spaventato. Faccio così schifo? Sono così terribile come persona? Questo pensiero mi attanaglia la mente e non mi lascia respirare. Prendo il telefono, altri messaggi e chiamate a cui non ho risposto, cerco il messaggio di Giulia.
"faccio così schifo come persona da far scappare tutti quelli che mi stanno vicino?".
Premo invio senza pensarci, non so nemmeno il perché lo abbia chiesto a lei tra tutte le persone che ci sono. Torno sulla chat per cancellare il messaggio ma ormai l'ha già letto
"non fai schifo, vai solo capito".
Sono complicato, lo so bene, sono quello che un secondo prima sorride e quello dopo ti urla addosso, quello che ti regala qualcosa e poi dopo lo rivuole indietro con gli interessi, sono quello super egoista che mette se stesso prima degli altri e poi se ne pente e torna sui suoi passi, sono un cazzo di fallimento che trova un equilibrio solo stando accanto a Lele, l'unica persona in grado di ristabilire il mio vero io senza troppi casini. Rispondo a Giulia
"ammetti che sono uno stronzo, non mi offendo, diresti semplicemente la verità".
Non riesco a non dipendere da lui, non riesco a stare senza lui, mi ha talmente preso la vita che in ogni angolo in cui mi volto lo vedo
"si, sei uno stronzo, ma non tutti gli stronzi sono sbagliati".
Sorrido per quella frase, forse lei era una delle poche persone, per non dire l'unica, che pensava che non ero sbagliato.
"Tancredi so che sei in camera, apri immediatamente la cazzo di porta". Lele è incazzato, ma non voglio vederlo, non riesco a farlo "lasciami stare Lele, vattene". Lui insiste "Tancredi fammi entrare o sfondo la porta, non mi interessa quanto cazzo ci metti per venire qui ad aprire ma non mi muovo di qui finché non lo fai". Non mi muovo, non ho nessuna intenzione di aprire e incontrare i suoi occhi, non adesso che mi sento così fragile e vulnerabile. Fisso la parete del soffitto, Lele sta ancora davanti alla porta, lo sento ogni tanto muoversi, credo siamo passate due ore da quando è tornato e ancora aspetta che io lo faccia entrare "esci almeno per la cena, sono tutti di la che ci aspettano" dice piano. Non rispondo e poco dopo lo sento andarsene e lentamente le lacrime iniziano a solcare il mio viso. Sto sbagliando tutto, dal primo giorno non ne ho fatta una giusta, non ho fatto altro che creare casino, litigi e far stare male entrambi. Mi rigiro nel letto e il vuoto che sento diventa sempre più grande, mi sento così tremendamente sbagliato. Mezz'ora dopo sento di nuovo dei passi davanti alla porta "ti ho portato qualcosa da mangiare, te lo lascio qui". È la sua voce. Mi alzo prima che se ne vada e apro la porta. Lui è lì, con un panino sul piatto. Lo faccio entrare e mi chiudo la porta alle spalle per sedermi di nuovo sul letto, lui fa lo stesso. C'è silenzio, il nostro tipico silenzio di queste situazioni. Si volta per guardarmi ma non riesco a ricambiare, riesco solo a sentire la pressione dei suoi occhi penetrarmi la pelle "perché te ne sei andato così?" Chiede spezzando quel silenzio "volevo starmene da solo" dico secco. Si volta verso la finestra e di nuovo il silenzio "Tanche così non va, lo sai anche te" dice serio "che cazzo ti è preso, è da stamattina che sei strano, sei sempre schivo e mi rispondi di merda". Alzo lo sguardo e mi volto verso di lui "perché non lo chiedi a Cecilia" dico quasi urlando. Si volta e mi guarda "che cosa c'entra lei adesso?" chiede confuso "davvero mi chiedi che cosa c'entra? È da quando è arrivata che te ne stai con lei in disparte ridendo e scherzando come due innamorati". Lui sgrana gli occhi e inizia a ridere "ma fai sul serio?". Mi alzo e vado verso di lui "ti sembra che stia scherzando Lele? Non hai fatto altro che stare con lei, la guardi come se fosse una dea, ti ho visto mentre la abbracciavi e poi l'hai buttata sul letto per farle il solletico. Andiamo Lele non sono stupido, se ti piace dimmelo e facciamola finita". Continua a ridere "che cazzo ridi Lele" dico incazzato "Tanche seriamente pensi che a me piaccia Cecilia?" Dice ancora ridendo "non è un pensiero, è la realtà dei fatti". Viene verso di me e mi prende le mani "sai che sei incredibilmente sexi quando fai il geloso?". Lascio la sua presa e indietreggio "Lele se non si fosse capito sono veramente arrabbiato, non sono affatto geloso" dico voltandomi "vuoi dirmi che sei solo arrabbiato perché sono stato più con lei che con te? Andiamo Tanche ammettilo che sei così geloso di me che stavi dando di matto" dice venendo di nuovo verso di me "no, non sono geloso, e anche se fosse saresti comunque uno stronzo" dico guardandolo con la coda dell'occhio. Mi prende per il fianchi e fa aderire il mio corpo contro il suo petto per poi darmi un bacio sul collo "c'è solo una persona che io amo più della mia vita, e questa persona sta proprio davanti a me in questo momento e sta facendo il geloso". Alzo gli occhi al cielo, non riesco a rimanere incazzato infatti un sorriso spontaneo nasce sul mio volto e lui lo sente, stringe la sua presa su di me per poi dal collo salire con una scia di baci fino alla mia bocca, farmi girare e baciarmi sul serio. Il mio corpo sotto il suo tocco prende vita e sento di nuovo i polmoni aprirsi per respirare aria nuova, la nostra aria, il nostro amore, il suo profumo di lavanda e fragola che mi invade ogni cellula "se pensi che questo mi basti per farti perdonare sei fuori strada" dico staccandomi a malincuore da quel bacio. Voglio che mi cerchi, voglio che mi desideri, voglio sentirmi amato come non amerebbe nessun altro, voglio essere completamente suo "e chi ti ha detto che volessi fermarmi a quello?" Dice mordendosi il labbro. Adesso posso davvero dirlo, sono fottuto. Completamente fottuto da lui.