Capitolo 29
Mi sveglio e il profumo di Lele mi invade i polmoni, la sua testa è sul mio petto e come ogni mattina sono già le 13.00.
Cerco di svegliarlo dandogli un bacio e accarezzandogli i capelli "ei Le, svegliati". Si volta verso di me e apre un occhio "Tanche che ore sono?" dice assonnato "sono le 13.00, non fare il ghiro e alzati" dico avvicinandomi per dargli altro bacio "eddai Tanche che palle che sei". Ci alziamo, ci vestiamo e io mi avvio di là, Gian e Diego sono già svegli "ei Gianni come stai?" Chiedo entrando in stanza "meglio bro grazie, era solo un mal di testa più forte del solito" dice sorridendo. "Die hai preparato qualcosa per pranzo?" Chiedo andando vero la cucina "no bro non mi andava, io e Gian ci siamo mangiati un panino veloce" dice mentre cerca qualcosa alla tv. Mi avvicino al frigo e mi preparo un panino veloce anche io. Vedo il mio telefono brillare e sullo schermo comparire il nome di Giulia
<Ei Tanc come stai? È da un po' che non ci sentiamo, tutto bene?>.
È un mese che non ci vediamo nè ci sentiamo con lei, da dopo che venne da noi qui a casa l'ultima volta <ei Giu, tutto bene te?>.
Metto il telefono sul tavolo e vado a sedermi sul divano a guardare la tv con gli altri. Lele arriva con tutta la calma del mondo, ancora assonnato "credevo ti fossi riaddormentato come la bella addormentata nel bosco e che ti sarei dovuto venire a svegliare con il bacio del vero amore" dico ridendo "ah ah ah, divertente Tanche, ci ho solo messo un po' a vestirmi" dice andando verso la cucina per prepararsi qualcosa "dai muoviti e vieni qua con noi che stiamo continuando la serie" dico "e prendimi anche il telefono perfavore". Mentre si avvicina verso di noi, il mio telefono brilla di nuovo catturando la sua attenzione e la sua espressione cambia completamente. Me lo porge senza dire una parola e si siede sul divano "Le tutto ok?" dico guardandolo "Si" risponde secco. Guardo il telefono e capisco che il suo umore è cambiato per colpa del messaggio di Giulia <tutto bene, mi mancavi>. Adesso non rispondo, magari lo farò dopo, con la coda dell'occhio guardo verso di lui ed è serio, guarda la tv ma so che in realtà non lo sta facendo, ha le braccia conserte e mantiene le distanze da me. Provo ad allungare la mia mano verso la sua gamba ma subito si sposta portandole entrambe verso il petto per poggiarci sopra le braccia. Mi tiro indietro e torno a guardare la tv, dopo proverò a parlargli. Passano un paio d'ore in cui non mi ha mai guardato una volta, la tv era solo un sottofondo a cui non prestavo minimamente attenzione perché il suo ignorarmi era troppo forte che mi stava schiacciando. Quando Diego si alza per andare a sistemare la canzone e Gian per chiamare Marta ne approfitto per chiarire "Le so che sei arrabbiato per il messaggio di Giulia, ma non ne hai motivo" dico rompendo il silenzio che si era creato.
Lui sembra non ascoltarmi e si mette seduto sulla sedia davanti alla tv con le cuffie pronto per giocare alla play.
Questo atteggiamento lo ha sempre quando vuole evitare di parlare perché è arrabbiato, ma stavolta non funziona e mi dovrà ascoltare per forza "Lele non fare il bambino e ascoltami" dico togliendogli le cuffie. Lui si gira verso di me e ride "per te sono sempre un bambino ogni volta che mi arrabbio per qualcosa, non mi prendi mai sul serio" dice iniziando ad arrabbiarsi "Le non dire stronzate, sai bene che non è così, semplicemente non vedo il motivo di arrabbiarsi per un messaggio". Lui sorride "Tanc Giulia non ti ha mai dimenticato da questa estate e te non te ne sei minimamente accorto perché vivi perennemente sulle nuvole" dice sputandomi tutta la rabbia che ha dentro.
Tra me e Giulia in estate c'era stato qualcosa, non eravamo stati insieme ma ci stavamo frequentando, finché io alla fine ho lasciato perdere perché non me la sentivo di continuare in quel modo, c'era un rapporto troppo bello per rischiare di rovinarlo con una relazione e quando ne parlammo lei ci rimase male, ma comprese che era la scelta migliore e da quel giorno siamo rimasti in buoni rapporti "Lele sai benissimo come stanno le cose tra me e Giulia, sono stato chiaro con lei l'ultima volta quando ne abbiamo parlato e abbiamo preso insieme la decisione di rimanere soltanto amici per non rovinare il rapporto, e poi io amo te, non me ne frega niente di lei, è solo un amica" dico cercando di rassicurarlo "Tanche lo sai che vivo costantemente nel terrore di perderti, sono sempre in competizioni con ragazzi e ragazze che ti girano attorno e sono mille volte migliori di me, ma se ti dico che lei non ti ha dimenticato è perché non lo ha fatto davvero. Andiamo non lo vedi come ti guarda? Anche l'ultima volta che è venuta qua ti stava mangiando con gli occhi e ogni volta che la abbracciavi diventava rossa come un pomodoro per l'imbarazzo, io la guardavo e avrei voluto tirarle tutti i capelli perché in quel modo ti ci voglio guardare solo io, ma in quel momento non potevo fare nulla perché non stavamo insieme, adesso che posso ti dico perfavore di non scriverle e cercare di evitarla".
È preoccupato, lo leggo nel suo sguardo che per me è un libro aperto, ha paura di perdermi come io ho paura di perdere lui. Voglio che si senta sicuro di me, che non abbia dubbi sul mio amore, che sappia che lui per me è sempre il primo anche se ci saranno miliardi di ragazzi e ragazze che incontrerò nella vita perché come se lo è preso lui il mio cuore non potrà mai farlo nessuno, ma si deve anche fidare di me e darmi modo di poter parlare con le persone, senza impormi di fare qualcosa. Gli prendo le mani e faccio incrociare i nostri sguardi "Le, lo sai che farei di tutto per te, andrei anche sulla luna a piedi se servisse, ma devi fidarti di me, non puoi chiedermi di ignorare una persona solo perché hai paura che possa portarmi via da te. Siamo legati ti ricordi? Abbiamo i nostri sguardi che non si possono mentire, capirai sempre quando ti sto dicendo la verità, dammi solo modo di farti capire che lei non è un pericolo e che la saprò gestire, poi è passato del tempo, è più di mese che non la sentivo e lei potrebbe avermi dimenticato come ho fatto io, e in questo momento non devo vederla, è soltanto un messaggio, fidati di me e andrà tutto bene ok?". Lui abbassa lo sguardo e con poca convinzione annuisce, io lo abbraccio e lo stringo al mio petto "lo senti questo?" Dico puntandomi un dito sul cuore "ogni singolo battito è un ti amo per te, solo e soltanto per te, non mettere mai in discussione quello che provo, mi sei entrato fin dentro l'anima Le, ti sei preso possesso di ogni cellula come nessun altro, non ci sarà mai posto per nessuno dopo di te". La sua risposta è un bacio, dolce e travolgente, di quelli che ti raccontano tutte le paure, le insicurezze, le malinconie, me le sta dicendo, mi sta chiedendo di prenderle e cancellarle, di prendermi cura di lui. Stiamo facendo l'amore, quello di testa, di anima e cuore, quello che ti manda a puttane la vita se credi di giocarci. Non a niente a che vedere con il sesso, questo ti fotte il cervello, ti condiziona la vita, ti prende stomaco e l'anima, noi lo sappiamo bene, ne siamo stati schiavi dal primo giorno senza saperlo e per questo ci siamo fatti troppo male. Questo è il nostro amore, non come quello degli altri, non potrà mai esserlo, quelle sono solo minuscole e insignificanti parti di un qualcosa di infinitamente grande che abbiamo solo noi. "Me lo hai promesso" dice una volta staccatosi da quel bacio "te l'ho promesso" dico sincero.
Mi da un'altro bacio e poi va di la a giocare alla play, io prendo un bicchiere d'acqua e poi mi siedo sul divano.
Guardo Lele giocare e ripenso alle sue parole su Giulia, prendo il telefono e guardo di nuovo il suo messaggio, non so come risponderle, anche a me un po' manca, ma non voglio che fraintenda le cose, gli mando un semplice cuore e esco dalla chat. Mi metto a giocare con Lele alla play e cerco di divertirmi un po' con lui, amo questi momenti in cui possiamo stare insieme, ne approfitto sempre quando gli altri sono impegnati, o quando vanno a dormire e rimaniamo solo io e lui sul divano, sembra sciocco perché alla fine possiamo anche dormire insieme, che senso ha stare ogni minuto che abbiamo senza i ragazzi da soli? Beh per me ce l'ha, mi fa sentire come se non fossi in una casa tutti insieme ma solo io e lui. Ultimamente mi immagino molto spesso questa immagine di noi un domani e mi chiedo perché così presto, forse perché già è destino che sia lui quella persona perché se non è lui non saprei davvero chi sia. "Ti ho battuto di nuovo, sono troppo forte non c'è la farai mai contro di me" dice facendomi tornare alla realtà "non mi sfidare campione, vedrai che un modo me lo invento per batterti". Lui si gira e mi guarda curioso "e sentiamo come faresti?" io alzo le mani "non si svelano i trucchi, lo vedrai stasera, quando gli altri saranno andati a dormire e avrò la mia rivincita". Lui allunga la sua mano e io glie la stringo "abbiamo ufficialmente una sfida, però per renderla più interessante dobbiamo scommettere qualcosa, se vinco io te non scriverai e non rivedrai più Giulia" dice "proprio non ti va giù questa storia eh?" Dico un po' irritato "hai per caso paura di perdere? Se sei così sicuro di te non dovresti averne". Sta facendo esattamente quello che farei io, sta giocando al mio stesso gioco, usa la provocazione per convincermi a fare quello che vuole e io non mi tiro mai indietro e lui lo sa bene "non ho assolutamente paura, anzi vincerò sicuramente e dovrai smettere di parlarmi di Giulia, questo è il mio patto". Fin troppo sicuro di se, lui accetta e io non potrei essere più felice perché finalmente smetterò di preoccuparmi per questa storia una volta per tutte. Amo il mio gelosone, ma non sa però che la mia rivincita me la prenderò sfruttando proprio il suo punto debole, ovvero io. Una volta che ci metteremo a giocare cercherò in tutti i modi di farlo distrarre, così sarà un gioco da ragazzi vincere e se le cose andranno come devono la serata finirà nel migliore dei modi "adesso smettila di pensare alla tua sconfitta e vieni a darmi una mano con la cena" dico "quello che teme la sconfitta sei tu bello mio, non mi hai mai battuto alla play da quando ci giochiamo, non vedo perché stasera sarà diverso" dice lui avvicinandosi a me "perché fino ad ora non ho mai giocato i miei assi nella manica" dico avvicinandomi sempre di più "e fidati sono vincenti" dico allungando una mano al laccio dei suoi pantaloni e sussurrandogli le parole all'orecchio. Lo sento rabbrividire e ingoiare la saliva per poi scansarsi dalla mia presa cercando di fare l'indifferente. "Insomma è pronta o no la cena?" Chiede Diego entrando in sala "no bro, abbiamo giocato alla play fino ad ora e non ci siamo accorti che era tardi" dice Lele "bene ho capito ordiniamo il sushi, Gian a te va bene?" urla "si bro, basta mangiare qualcosa, sto morendo di fame" dice Gian entrando e mettendosi seduto sul divano. Dopo venti minuti arriva la cena, ci sediamo al tavolo e in poco tempo è finito tutto, Diego si è mangiato quasi tutto insieme a Gian e io e Lele siamo riusciti a prendere solo qualcosa. Segue il momento serie con gli altri e finalmente quando se ne vanno a letto possiamo iniziare la nostra sfida. "Sei pronto a perdere?" Dico mentre prepariamo le coperte da mettere a terra "vedremo alla fine" dice lui sedendosi a terra. Mettiamo COD e iniziamo a giocare, ovviamente Lele sta già in vantaggio e lascio che la prima partita la vinca lui "dove sono i tuoi trucchetti che ti assicurano la vittoria?" Dice sorridendo "non preoccuparti, so cosa faccio" dico tornando a giocare. Facciamo iniziare la seconda partita e inizio ad avvicinarmi a lui piano piano. Lui con la coda dell'occhio segue i miei movimenti e già inizio a recuperare punti "Le concentrati, ti stai distraendo" dico prendendolo in giro. Lui torna serio e riprende a giocare e io piano allungo la mano e la faccio toccare sulla sua cosca, vicino al linguine. Lo sento irrigidirsi e posso percepire i suoi occhi penetrarmi la pelle, infatti anche con una mano sola riesco a recuperare altri punti e andare in vantaggio vincendo "ho vinto io stavolta, mi sembravi un po' distratto" dico guardandolo mordendomi il labbro "l'ho fatto apposta, era per darti un vantaggio, sarebbe stato troppo umiliante per te se ti avessi battuto subito" dice spostandosi leggermente cercando di evitare il mio sguardo per far ricominciare una nuova partita. Di nuovo è lui in vantaggio ma stavolta non di molto e facciamo testa testa per quasi metà partita.
Adesso è il momento per la mossa finale, mi riavvicino di nuovo verso di lui, rimetto la mano sulla sua gamba e lentamente la faccio scivolare fino all'elastico dei pantaloni. Lui rabbrividisce e si volta immediatamente verso di me cosicché io riesco a concludere la partita e vincere.
"Allora era così che volevi ingannarmi eh" dice serio "di cosa stai parlando" dico facendo finta di nulla "non fare l'idiota Tanche, sei stato scorretto, non vale così" dice arrabbiato "mi dispiace Le, ma non c'erano regole che mi impedivano di farlo, la prossima volta vedi di essere più preciso" dico per rassegnarlo alla sconfitta "Tancredi sei il più grande stronzo di tutta la storia" dice incrociando le braccia facendo il finto offeso "eddai Le andiamo, che vuoi che sia, dovrai solo non parlarmi più di Giulia, non mi sembra una tragedia" dico scherzando.
Fa per alzarsi ma io lo blocco per il polso e lo tiro verso di me finché non finiamo sdraiati l'uno sull'altro, lui sopra di me, i suoi occhi nei miei e i nostri corpi perfettamente combacianti.
Ribalto la situazione e gli blocco i polsi sopra la testa "dove credevi di andare" dico guardandolo dritto negli occhi "lontano dalla tua faccia di merda" dice girando la testa di lato. Con una mano gli prendo la faccia e faccio di nuovo incontrare i nostri occhi "dimmelo adesso che vuoi starmi lontano" lui deglutisce e non risponde e sorrido spontaneamente "che c'è da ridere?" chiede "che sei un sottone" dico ridendo "non è vero non lo sono" dice cercando di essere serio "non ci credi neanche te mentre lo dici" dico mordendomi ancora il labbro "sarai la mia rovina Tancredi" dice alzando gli occhi al cielo "e te sarai la mia".