Capitolo 67
"Ciao ragazzi mi siete mancati tantissimo" dice Cecilia con il suo solito entusiasmo sfrenato "siete mancati tantissimo anche a me non solo a lei" dice Zoe mettendo su un broncio per esserci tutti concentrati solo su Cecilia. Mi alzo e mi avvicino verso di loro abbracciando entrambe, gli voglio così bene nonostante sia geloso di Lele, alla fine sono anni che ci conosciamo e sono come sorelle "che bello vedere che stai bene Tanche non sai quanto mi ero preoccupata" dice Zoe stringendomi ancora nell'abbraccio "ei tranquilla ora é tutto passato, sono sempre il Tanc che rompe i coglioni e non ha nessuna intenzione di regalarti una felpa" le dico sorridendole e scompigliandole poi i capelli "eddai però, me lo avevi promesso" dice lei dispiaciuta voltandosi subito verso gli altri "te la do io una felpa, apri l'armadio e scegli quella che vuoi" dice Lele avvicinandosi poi verso di lei per abbracciarla "apprezzo Le, ma io ne volevo una di Tanche, aiutami a convincerlo dai, a te dice sempre di sì" dice con la voce così carina che sembra quasi una bambina che implora di comprargli il lecca lecca. Tra Zoe e Lele c'è sempre stata quell'amicizia che ti tocca il cuore, quella che scrivono sui libri quando devono definire "migliore amico", lui darebbe la vita per lei e lei la darebbe per lui, la combinazione perfetta di due fattori che anche se ne cambi l'ordine il risultato non cambia, saranno sempre una cosa sola, lui dentro di lei e lei dentro di lui. Quasi lo invidio il loro legame per quanto è bello e sincero, cosa che a me non è mai capitato "dai Tanche che ti costa dargliene una, guarda il suo faccino, come fai a dirgli di no" dice Lele mentre stringe tra le mani le guance di Zoe facendola risultare ancora più buffa di prima "uffa che noia che siete voi due, vieni con me prima che ci ripensi" dico voltandomi per tornare in camera con lei che mi segue "aspetta che devo riprendere tutto" dice tirando fuori il cellulare per fare una storia Instagram. Arriviamo in camera e gli poggio sul letto alcune delle felpe che mi piacciono meno tra cui può scegliere, io la osservo mentre le scruta per poi indicare quella bianca e grigia "prendo quella" dice tutta soddisfatta e subito la indossa e mi lascia un bacio sulla guancia "grazie Tanche ti voglio bene". Torniamo di la in salotto e subito vedo Lele seduto sul divano tra Valerio e Cecilia che ride e scherza. Di nuovo quella sensazione di rabbia mi invade dalla testa ai piedi e sento che non riesco a stare fermo nonostante il dolore che ho ancora addosso per l'incidente, ma poi ricordo le sue parole e non voglio dare spettacolo o fare scenate, non dopo che finalmente stiamo ritrovando un po' di equilibrio. Mi avvicino piano verso di loro insieme a Zoe e mi siedo dall'altra parte del divano. Guardo Gian, lui ha già capito che c'è qualcosa che non va, come al solito "facciamo un torneo alla play" propone infatti per allontanare i miei pensieri "ottima idea" risponde subito Valerio "come sono le squadre?" Chiede Gian. Mi volto verso Lele e lui fa lo stesso, mi sorride e per un momento sento il corpo alleggerirsi dalla carica di tensione che stavo provando fino a quel momento "facciamo io con Lele, te con Tanc" risponde subito Valerio. Me lo aspettavo che sarebbe finita così, quasi ogni volta loro giocano insieme a meno che non ci sia anche Sespo che gioca con Valerio. Lascio perdere e ci mettiamo finalmente a giocare a FIFA. Sono le due ore più lunghe della mia vita, non sono assolutamente concentrato, sono preso solamente dal guardare costantemente loro due, se per caso le mani si toccano, se gli sorride o sentire se gli dice qualcosa, infatti alla fine abbiamo perso "bro ti abbiamo stracciato" dice Valerio una volta finito "non ero in forma" controbatto cercando di chiudere il discorso. Mi faccio aiutare da Gian ad alzarmi e mi avvio verso la cucina per prendere qualcosa da mangiare. Sento dei passi e quando mi volto con la testa Lele è dietro di me con le sue mani sui miei fianchi e il suo respiro a due centimetri da me "ei tutto bene?" Dice dopo avermi lasciato un bacio veloce sul collo "si" mi limito a dire liberandomi da quella presa che mi stava facendo mancare l'aria per tornare di la dagli altri. Mi siedo di nuovo sul divano dove già gli altri stavano decidendo per un film da vedere tutti insieme. Lo vedo venire verso di me e sedersi al mio fianco e appoggiare la sua testa sulla mia spalla senza dire nessuna parola. Resto immobile, il suo profumo di muschio mi si imprime in ogni parte, lo sento fin sotto le ossa mano a mano che si avvolge con le sue braccia attorno al mio. Ci metto un po' preso dalla continua immagine nella testa degli sguardi tra lui e Valerio, ma poi rilasso i muscoli che per tutto il tempo erano stati in tensione e appoggio la mia testa sopra la sua. Durante tutto il film mi sento finalmente tranquillo e penso di aver esagerato come al solito, lui mi ama e mi ha sempre amato anche quando facevo lo stronzo, non può certo rinunciarci adesso che abbiamo trovato il nostro equilibrio e soprattutto con una persona come Valerio che conosce da anni e che non ha attrazione per i maschi. Quando il film finisce è quasi ora di cena "ma se uscissimo? È tanto che non facciamo qualcosa tutti insieme" chiede Diego "per me va bene, pizza e poi una bella sbronza?" Chiede Valerio tutto pimpante "ci sta" dice Zoe e anche gli altri sono d'accordo, io sull'alcol avrei da ridire, di solito finisce sempre con qualcosa che non va, ma non mi va di fare il guastafeste, mi manca stare con tutti i miei amici. Chiamiamo anche Young e con due macchine una guidata da lui e una da Diego andiamo in una pizzeria nei pressi del centro. La cena tutto sommato passa tranquilla, risate, qualche cazzata delle nostre e qualche fan che ci ferma per chiederci foto. Quando usciamo dalla pizzeria ci avviamo verso un locale vicino al Duomo per bere qualcosa, ci sediamo ai tavolini e ordiniamo un paio di bottiglie di Skyy. La musica è forte e l'ambiente non è male, se non fosse che Valerio dopo quattro bicchieri già inizia ad essere andato "bro sono rottissimo" dice voltandosi verso di me con gli occhi lucidi, le guance arrossate e un sorriso da ebete "non mi stupisco" dico ridendo "adesso vado a provarci con qualche pischella" dice prima di alzarsi e sparire in mezzo alle persone nella sala "ma lo lasciate andare così?" Chiede Cecilia ridendo "che vuoi farci è semplicemente Valerio fa sempre così" dice Lele e tutti ci mettiamo a ridere "andiamo anche noi a divertirci un po' dai" dice Zoe trascinando Cecilia per un braccio "voi venite?" Chiede Diego indicando me Lele e Gian "io no, non posso stare molto in piedi" dico "io rimango qui a fargli compagnia risponde Gian "io vengo" dice Lele. Quando entrambi spariscono con le ragazze Gian si avvicina a me "è tutto apposto?" Chiede preoccupato "si bro, stai tranquillo" dico "non fingere con me Tanc, è da oggi a casa che sei strano" di e serio. Prendo un altro bicchiere e lo mando giù, non ho bevuto molto e non ho intenzione di ubriacarmi, ma in questo momento ho bisogno di qualcosa di forte "è Lele il problema" dico tutto d'un fiato "cosa intendi?" Chiede confuso "e se si fosse stancato di me? Insomma glie ne ho fatte così tante Gian, prima che succedesse l'incidente lui mi aveva detto di avermi tradito con Nicolò, come posso essere certo che lui non voglia qualcuno migliore di me?". Rivivere quel momento è come riaprire una ferita che ancora deve rimarginarsi e si infetta, brucia, fa male, si insanguina e di nuovo devi ricucirla sperando che non riaccada più, e lui con me lo ha fatto troppe volte e adesso che sento quello che lui ha provato sono ancora più preoccupato che i miei timori siamo fondati e lui abbia voglia di cambiare aria. "Tanc, Lele è innamorato di te da sempre, non ci sarà mai nessun altro per lui, ha sbagliato con Nicolò, lo sa, ma hai sbagliato anche te, non so se ricordi cosa ti avevo detto quel giorno mentre te eri preso a farti per l'ennesima volta, ma credo tu abbia capito che con lui è diverso dalle altre relazioni. Non cambiare per essere chi non sei, amalo e basta e lui ti amerà altrettanto". Può il mio amore essere abbastanza per lui e bastargli? Credo sia questa la vera domanda che devo farmi. Proprio quando alzo il mio sguardo lo vedo, lì con gli altri che ride e tutto per un attimo intorno sparisce. Lo vedo voltarsi e incontrare il mio sguardo e donarmi un sorriso, uno di quelli che mi fa perdere il respiro e deglutire a fatica per poi vederlo voltarsi si nuovo e continuare a parlare con gli altri "hai visto come ti sorride" dice Gian interrompendo il mio momento di trance "smettila di pensare e vivitelo". Ed è così, mi devo vivere ogni secondo, come se fosse l'ultimo, non voglio avere rimpianti "grazie Gian" dico abbracciandolo "non ringraziarmi, sai che ci sarò sempre". Vediamo venire gli altri verso di noi "Ragazzi andiamo, Vale ha esagerato ed è tardi, é meglio se torniamo a casa" dice Zoe seguita dagli altri. Ci alziamo anche io e Gian e torniamo alle macchine, Valerio per tutto il tragitto fino a casa non fa altro che ridere e raccontare come abbia cercato di rimorchiare qualsiasi ragazza si trovasse di fronte prendendosi un sacco di pali, sarà divertente ricordarglielo domani. Una volta a casa le ragazze ci salutano, loro dormiranno in un hotel vicino a noi, putroppo non abbiamo posto per ospitarle in casa, siamo già troppi con Valerio. Quando apriamo la porta di casa Valerio corre in bagno, noi ci guardiamo tra di noi e poi vedo Lele seguirlo "sta proprio messo male" dice Diego "domani l'acqua non sarà mi stata così buona" dice Gian ridendo. Ci avviamo nelle nostre camere, ho bisogno di liberarmi di questi vestiti e mettermi sotto le coperte, sono davvero stanco, ma devo aspettare Lele, ho bisogno del suo aiuto, così intanto mi preparo una felpa e un pantalone per la notte. Quando lo vedo entrare subito sorriso e lui ricambia "come sta?" Chiedo "adesso è di la sul divano, ha vomitato già due volte in cinque minuti, ha bisogno di qualcuno che stia con lui almeno finché non si addormenta, ti dispiace se torno dopo?" Chiede dispiaciuto. L'istinto vorrebbe che dicessi di no, che adesso io ho bisogno che lui stia con me, ma poi lo guardo e ripenso a quello che mi ha detto Gian "tranquillo, vai pure, basta che prima mi aiuti con i vestiti" chiedo passandomi una mano tra i capelli nervoso per l'ennesima volta in cui mi imbarazzo "quando la smetterai di imbarazzarti nel chiedermi aiuto" dice mentre mi aiuta a togliere le scarpe e i pantaloni "Le sai bene che non mi piace dipendere da nessuno" dico "ma a me non da fastidio, mi fa piacere aiutarti quindi smettila" dice aiutandomi a infilare le ultime cose e poi mi lascia un bacio e esce dalla stanza. Mi infilo con un po' di fatica sotto le coperte e cerco di chiudere gli occhi e fortunatamente poco dopo già dormo. Mi sveglio a causa di un brivido improvviso e mi volto per cercare Lele. Il letto è vuoto. Lentamente mi alzo e vado di la in salone. Sono entrambi sul divano che dormono abbracciati, Lele sopra Valerio che con il braccio gli cinge la vita. Quella tranquillità che avevo ritrovato prima è come se in un secondo fosse sfumata, sento solo la rabbia e la delusione che ho provato ogni volta che li ho visti insieme. Mi volto e torno in stanza, chiudo la porta e mi rimetto a letto. Fanculo Valerio, fanculo Lele, fanculo tutti, avevo ragione, per lui non basto più.
***SPAZIO ME***
Nuovo capitolo tanto atteso e nuovo modo di impostare la storia. La sto revisionando tutta, infatti i primi capitoli già li trovate riscritti e un po' rivisitati perché ho delle cose in mente che forse più avanti vi svelerò se vedo che ne valrà la pena. Intanto continuate a commentare e scrivere cosa pensate.
La vostra Deb sempre con voi☀️