Sono sempre più convinto che chiamare i nostri genitori sia la decisione giusta. Dopo la notte appena passata non ho nessun dubbio, lo voglio nella mia vita a qualunque costo. Mi alzo senza svegliarlo, mi vesto e vado di la, ci sono già Zoe e Cecilia sul divano che guardano la tv "buongiorno ragazze" dico entrando nella stanza "buongiorno Tanc" dicono entrambe. Vado verso la cucina, prendo un po' di latte e biscotti e mi siedo al tavolo "stai meglio?" Chiede Cecilia "si era solo una giornata storta" dico senza aggiungere altro, non credo che dirgli che ho litigato con Lele perché credevo fosse innamorato di lei sia la cosa giusta da fare, loro sanno entrambe della mia relazione con lui, ma non voglio rischiare di litigare di nuovo con qualcun altro adesso che la questione è ampiamente risolta "dopo cena Lele è venuto di la e non vi abbiamo più visti, eravamo preoccupati" dice Zoe venendo verso di me "ci siamo chiariti e poi ci siamo addormentati, eravamo stanchi" dico cercando di chiudere il discorso "faremo finta di crederci" rispondono entrambe ridendo. Rido anche io, infondo è normale che non ci credano, Lele è sparito praticamente per tutta la sera e non si è più fatto vivo perché stava di la con me, anche un bambino capirebbe come sono andate le cose. In quel momento lo vedo appunto spuntare con tutta la sua bellezza di prima mattina, capelli spettinati, occhi assonnati e vestito con le prime cose che ha trovato "buongiorno" dice sbadigliando "buongiorno bell'addormentato" rispondono le ragazze, io mi limito a uno sguardo e un sorriso che subito vengono ricambiati "nottataccia?" Chiede Zoe guardandolo "solo qualche dolore qua e là" dice voltandosi poi verso di me lanciandomi uno sguardo che subito intuisco "ok ok non vogliamo sapere che cosa sia successo tra di voi ieri sera anche se un idea ce l'abbiamo, basta che adesso sia tutto risolto" dice Cecilia. Lele si volta verso di me "è tutto risolto Tanche?" Chiede provocatorio "assolutamente si" rispondo deciso. So benissimo perché lo ha chiesto, pensa ancora che io sia geloso di loro due ma non è così, non dopo stanotte. Entrano anche Gian e Diego "avete fatto la scopata dell'anno ieri sera voi due" dice Gian dando una pacca sulla spalla a Lele che diventa subito rosso come un pomodoro "ma i cazzi tuoi?" Risponde subito allontanandosi "dai ragazzi smettetela non siete divertenti" dico cercando di mettere a tacere la situazione "Tancredi da quando fai il timido" radice Gian guardandomi confuso "non faccio il timido, sono solo cose personali e non mi sembra il caso di parlarne". Mi alzo a vado verso Lele che si è seduto sul divano vicino alle ragazze "Le tranquillo, lo sia come sono poi smettono", lui mi sorride e annuisce "Gian le accompagni te le ragazze in stazione?" Chiedo "si tranquillo, adesso vado a cambiarmi e poi andiamo". Faccio cenno a Diego di andare con loro e lui capisce, è il momento di compiere il grande passo, o adesso o mai più.
Quando Gian torna loro escono e rimaniamo soltanto io e Lele nella stanza "chiamiamo i miei" dico all'improvviso. Lui si volta e mi guarda "Tanche sei sicuro?". Gli prendo la mano tra le mie "mai stato più sicuro di così". Prendo il telefono e compongo il numero di mia madre, ogni squillo un battito del cuore che accelera finché non sentiamo la sua voce invadere la stanza "ciao amore come stai?" chiede mia madre "ciao mamma, tutto bene" rispondo. È da un po' che non ci sentiamo "come mai mi hai chiamato a quest'ora?" Chiede sorpresa. Stringo la mano di Lele e ci guardiamo, è il momento "volevo parlarti di una cosa importante" dico subito "amore non farmi preoccupare, dimmi che succede?" Prendo un respiro "non spaventarti, non è nulla di grave, almeno spero". Lei inizia a perdere la pazienza "Tancredi parla perfavore" dice agitata. Inizio a parlare "ti ho chiamato perché volevo dirti che mi sono fidanzato". Lei parla subito "Tancredi è meraviglio, sono contentissima per te" dice entisiasta "grazie mamma" rispondo guardando Lele "chi è la poverina che si è presa uno come te?" Chiede ridendo "è Emanuele mamma" dico piano. Cala il silenzio per un attimo, la mia mano stringe ancora più forte quella di Lele, lei non parla. E se mi fossi sbagliato e davvero non la prendesse bene? Se avessi preso una decisione troppo importante in fretta? La sento prendere un respiro e poi parlare "Tancredi se mi stai prendendo in giro sappi che non è affatto divertente" dice irritata. Guardo Lele che lascia la mia mano e si alza per andare verso la cucina "no mamma non sto scherzando, io sono fidanzato con Emanuele" dico il più serio possibile. La sento di nuovo stare in silenzio, alcune voci in sottofondo che non riesco a capire e mi inizio seriamente a preoccupare. Lele si è seduto al tavolo e sta fissando la parete davanti a lui, c'è rimasto male, lo capisco. Sento di nuovo mia madre prendere un respiro per poi parlare "sono felice Tancredi, se stai con Emanuele e sei felice io sono felice per te". A quella frase i miei occhi si scontrano con quelli di Lele, gli sorrido e vedo il suo volto riprendere colore e tornare a sedersi vicino a me "stai dicendo sul serio mamma?" dico felicissimo "ma certo, come potrei non esserlo se tu lo sei? Non mi importa chi ami Tancredi, se lui ti fa stare bene noi saremo dalla tua parte". Il mio cuore si riempie di gioia, non faccio altro che sorridere come un coglione guardando Lele che non crede a ciò che sente "lui sta con te adesso?" chiede mia madre "si sta qui accanto a me" dico guardando Lele che sgrana gli occhi, non sa cosa fare o cosa dire, è visibilmente impacciato "ciao Serena" dice Lele con voce tremante "ciao Emanuele, piacere di conoscerti" dice mia madre "il piacere è mio, mi chiami pure Lele" dice in imbarazzo "non mi dare del lei, ormai direi che fai parte della famiglia" dice mia madre. Lo vedo sorridere e mi sento così felice come non lo sono mai stato prima "d'accordo" dice Lele ridendo "così sei tu che hai preso il cuore di mio figlio" dice mia madre felice "credo proprio di sì" dice lui sorridendo "non sai che bel problema ti sei trovato" dice mia madre ridendo e ridiamo anche noi "lo so bene, ma me ne prenderò cura ogni giorno" dice guardandomi e io so che lo farà davvero, lo leggo nel suo sguardo "ne sono sicura e non potrei esserne più felice" dice mia madre "ok adesso basta smancerie perfavore, fammi parlare anche con Berenice e Clarissa" dico interrompendo quel momento fin troppo dolce "sono qua vicino a me, hanno sentito tutto" risponde lei per poi passarmele "ciao Tanc e così hai trovato l'amore eh" dice Clarissa "finalmente qualcuno che ti sopporta al posto nostro" interviene Berenice "voi due sempre le stesse, non cambierete mai" dico ridendo "Lele scappa finché sei in tempo" dice Clarissa e tutti ridiamo "tanto se scappa poi torna, non riesce a stare senza di me" dico voltandomi verso di lui "quanta modestia Tanche, io non ci giurerei" dice Lele "ecco già i primi litigi, Tancredi sei sempre lo stesso di sempre" dice Berenice "vabbene basta così, adesso lo sapete, siamo tutti felici e contenti e possiamo salutarci, vi voglio bene ciao" dico e poi attacco "ei mi stavo divertendo" dice Lele facendo il broncio "ma io no, vi eravate tutti coalizzati contro di me" dico facendo il finto offeso "lo sai che ti vogliamo bene dai" dice venendo verso di me "ah si? Mi vuoi bene?" Dico cercando di sfuggire alla sua presa "ecco il mio gelosone" dice prendendomi per le braccia per far scontare le nostre labbra "ti amo Tanche, mettitelo in quella testolina" dice una volta staccati guardandomi dritto negli occhi "adesso chiamiamo i tuoi?" chiedo prendendogli una mano "certo". Prende il suo telefono e compone il numero della madre "buongiorno Emanuele a cosa devo questa improvvisa chiamata?" Risponde sua madre "buongiorno mamma, volevo parlarti di una cosa" dice lui stringendo di nuovo la mia mano "certo tesoro dimmi" risponde la madre curiosa "volevo dirti che mi sono fidanzato, con Tancredi" dice tutto d'un fiato. La madre al contrario della mia inizia a piangere, la sentiamo singhiozzare e ci guardiamo preoccupati "mamma tutto bene?" Chiede Lele "tesoro sono così felice, finalmente ce l'hai fatta, credevo non lo ammettessi mai" dice lei felicissima "mamma che intendi?" Risponde Lele confuso "io me lo sentivo, una mamma certe cose le percepisce, lo avevo sempre saputo che in realtà ti piacessero i ragazzi e che fossi terrorizzato nel parlarne, ho cercato di fare il possibile per farti capire che per me non ci sarebbero stati problemi e che ti avrei appoggiato in qualunque scelta ma era pur sempre una decisione tua e spettava a te dirla quando te lo sentivi e credimi sono davvero felice che tu sia riuscito a farlo finalmente". Lele abbassa lo sguardo e diventa serio, è come se le parole della madre lo avessero lasciato senza la sue e i suoi occhi si stanno gonfiando di lacrime "tesoro ci sei?" Chiede la madre notando che non riceve nessuna risposta "si mamma ci sono" risponde Lele a mezza voce "non preoccuparti, adesso sii te stesso e viviti quello che stai costruendo con Tancredi, non pensare a nessun altro ma solo a te, io ci sono e anche tuo padre quando lo saprà" lui sorride e una lacrima scende sul suo viso e io prontamente glie la asciugo "grazie mamma, ti voglio bene" dice lui "ti voglio bene anche io tesoro, adesso fammi parlare con il tuo ragazzo voglio conoscerlo" dice la madre. Lele mi passa il telefono sorridendomi, è il mio momento, quello che tanto ho pensato nella mia testa e per il quale stavo per mandare a puttane tutto, prendo un respiro "piacere signora, sono Tancredi" dico in preda all'imbarazzo "non chiamarmi signora, chiamami pure Antonella" risponde lei gentilissima. Ho appena fatto la mia prima figura di merda, vorrei scavarmi una fossa "okay allora piacere Antonella" dico ridendo "piacere mio Tancredi, avevo già sentito parlare di te, Emanuele quando mi chiamava non faceva altro che dirmi che litigavate sempre e ogni volta mi chiedeva consigli su come risolvere le cose tra di voi". Ottimo, come inizio direi che siamo partiti proprio bene, chissà che cosa pensa la madre di me adesso "beh diciamo che litighiamo spesso perché sono una testa calda, ma suo figlio sa sempre come farsi perdonare, ormai sa cogliere i miei punti deboli" dico voltandomi verso di lui per mordermi il labbro. Lo vedo arrossire e ripenso a stanotte, a quanti siamo stati bene e ci siamo posseduti, se solo lo sapesse sua mandare mi ucciderebbe all'istante "sono davvero felice" dice lei "Emanuele so che stai sentendo puoi allontanarti un secondo, vorrei parlargli un attimo da sola" dice all'improvviso. Lui si volta verso di me confuso e io lo guardo terrorizzato, non ho la più pallida idea di cosa voglia dirmi ma deve essere sicuramente qualcosa di molto importante. Lele va in cucina e rimango solo nella stanza "sono solo" dico abbastanza insicuro "bene, adesso devi promettermi una cosa" dice lei facendomi tornare alla realtà "certo" dico abbastanza spaventato "promettimi che te ne prenderai sempre cura e che non lo lascerai mai da solo. Lele è fragile, dolce e soprattutto molto sensibile e se ha scelto te per dirci che gli piacciono i ragazzi è perché in te ha visto del buono e la persona con cui crede davvero di poter costruire qualcosa, quindi ti prego di non farlo soffrire e di amarlo e se pensi di non farcela o di non essere in grado non andare oltre, non illuderlo, non lo sopporterebbe". Quelle parole mi lasciano immobile, non so che cosa rispondere, io amo Lele, sono sicuro di questo, ma sono sicuro di essere il meglio per lui? Quello che davvero lo farebbe stare bene ogni giorno della sua vita? Sono sicuro che non voglio fargli del male, non me lo perdonerei mai "certo, non vorrei mai farlo soffrire" dico serio "perfetto, era quello che volevo sentire, adesso va da lui, dovrai dargli sicuramente una spiegazione per quello che ti ho chiesto, altrimenti non ti lascerà mai in pace conoscendolo, ciao Tancredi" dice per poi attaccare il telefono. Rimango un attimo li, fermo sul divano seduto, con le parole della madre che girano nella testa. Lo amo, come ho detto a lei, ma quelle parole mi hanno turbato e non mi lasciano stare. La porta di casa si apre e i ragazzi fanno ritorno, hanno portato qualcosa da mangiare così ci sediamo al tavolo. Durante tutto il tempo non ho detto una parola, Lele a provato a chiedermi con lo sguardo se succedesse qualcosa ma sono solo stato di grado di fingere sorrisi e annuire e non so quanto in realtà ci abbia creduto, ma non riesco a parlargli. Ci alziamo una volta finito e vado in camera, mi sdraio sul letto. Prendo il telefono e scrivo a Giulia
"secondo te io so amare?"
Non so perché lei, ultimamente era quella che mi faceva da confidente e non mi giudica a mai, era stato un istinto scriverle. Quella domanda mi stava tormentando la testa da quando avevo parlato con la madre di Lele e non riuscivo a trovare una risposta, ero in grado di amare Lele come meritava o ero solo uno stronzo?. In quel momento entra Lele e si mette sdraiato accanto a me "Tanche che cosa c'è? Dopo che hai parlato con mia madre sei diventato strano, che cosa ti ha detto?" Chiede proeoccupato. Mi volto e guardo il suo corpo così vicino al mio ripensando a tutto. Una lacrima scivola sul mio viso, subito la asciugo e cerco di sorridere ma Lele non se la beve "Tanche mi stai facendo preoccupare che ti succede". Gli prendo la mano "niente Lele, davvero sto bene, tua madre mi ha solo chiesto di prendermi cura di te, niente che io non stia faccia già" dico fingendo un'altro sorriso. Lui si stringe a me e appoggia la testa sul mio petto "grazie di farlo, mi fai sentire protetto" dice all'improvviso. Il mio cuore sobbalza, vorrei essere davvero in grado di farlo al meglio, vorrei che lui con me si sentisse bene, ma ho paura di sbagliare ogni cosa. Il telefono brilla di nuovo e lui lo nota, è di nuovo Giulia
"non so perché in questi giorni tu mi faccia tutte queste domande alquanto strane, ma si Tanc, sai amare".
Subito si stacca dal mio petto e mi guarda serio "cosa significa quel messaggio?". Io non rispondo, non so cosa dire "rispondi Tancredi cazzo" dice prendendomi la testa per far scontrare i nostri occhi "ho chiesto a Giulia se secondo lei ero in grado di amare" dico quasi in un sussurro. Lui lascia la presa e si alza dal letto mettendosi le mani tra i capelli "spero tu stia scherzando" dice alzando i toni. Io abbasso lo sguardo, non so cosa dirgli "tra tutte le persone che ci sono chiedi a Giulia se sei in grado di amare? Tancredi a volte penso che tu sia realmente un bambino" dice continuando a fare su e giù per la stanza "Lele ti prego" non riesco neanche a finire che subito mi urla di nuovo "Lele ti prego un cazzo Tancredi, te l'ho detto fon troppe volte che per me Giulia ti ama ancora e tu come un coglione gli fai una domanda del genere?". Ha ragione, ha dannatamente ragione e io di nuovo sto mandando tutto a puttane "scusami, io non volevo, ero terrorizzato" dico cercando di scusarmi "terrorizzato da cosa sentiamo?" Dice venendo verso di me "da noi" dico urlando senza rendermene conto.
Lui rimane in silenzio, non risponde "sono terrorizzato da quanto stiamo correndo, abbiamo fatto tutto così in fretta che neanche ci siamo lasciati il tempo di capire se fosse la cosa giusta da fare". La sua espressione si fa sempre più seria e quella che prima nei suoi occhi era rabbia adesso è tristezza mista a delusione. Sto di nuovo esternando tutte le mie paure senza freni, sto sputando fuori tutto e so che non posso più tornare indietro, lo leggo nel suo sguardo visibilmente annientato dalle mie parole "mi sembra che non ci sia altro da aggiungere, è finita" dice lasciando la stanza. Ho rovinato nuovamente tutto, ogni cosa bella che mi capita la prendo e la butto via calpestandola come un rifiuto e lui non vuole più esserlo, mi ha lasciato definitivamente e stavolta per davvero.