Capitolo 71
"Ragazzi mi spiegate che cosa è successo?" Chiede Gian dopo aver visto andare via Diego arrabbiato "dobbiamo andare a casa" dice Lele iniziando ad agitarsi "Le calmati, non credo sia una buona idea, dovremo lasciargli il tempo di sbollire almeno un po'" dico cercando di calmarlo "Tanche io Diego così furioso non lo avevo mai visto in tredici anni" dice preoccupato "qualunque cosa sia successa sai che non dobbiamo metterci in mezzo, lo abbiamo detto dall'inizio, devono risolverla da soli, devono capire loro cosa è meglio fare". Lui mi guarda serio "perfavore torniamo a casa, li lasceremo stare ma torniamo, non posso rimanere qui". Forse tutti i torti non li ha, meglio se torniamo a casa, l'idea di saperli entrambi arrabbiati non mi fa stare tranquillo.
Prendiamo le nostre cose e torniamo alla macchina, Lele mette in moto e partiamo. All'inizio nessuno dice una parola, il silenzio fa da padrone e l'aria è quasi irrespirabile per la tensione che c'è "volete dirmi una volta per tutte cosa sta succedendo?" Chiede Gian preoccupato interrompendo quel momento troppo pesante. Io e Lele ci guardiamo indecisi sul da farsi, infondo non sappiamo neanche noi che cosa passi nelle loro teste, soprattutto in quella di Valerio e se sia il caso di dirlo o meno, Valerio lo ha confidato a Lele e poi a me perché stavano lottando, ma non so se vorrebbe che Gian lo sapesse, anche se stanno tornando amici dopo che si è messo con Marta si solo distaccati.
"A dire la verità non lo sappiamo neanche noi" dice Lele come se avesse letto nei miei pensieri "di sicuro ne sapete più di me" dice Gian quasi arrabbiato. Mi volto verso di lui e lo vedi con lo sguardo fuori dal finestrino dell'auto, è sempre stato un buon amico con me, mi ha saputo aiutare quando ero solo e non credo che metterebbe mai in crisi i rapporti tra Valerio e Diego, non ne avrebbe motivo, soprattutto perché con Diego è sempre stato legato, io stavo la maggior parte del tempo con Lele e lui e Diego trascorrevano il tempo insieme a giocare o guardare la tv, gli vuole bene e credo che se sapesse le cose come stanno ci aiuterebbe a dargli una mano "ieri Valerio era ubriaco e come sai ha dormito con Lele" dico attirando la sua attenzione. Lui si volta verso di me e mi guarda invitandomi a continuare "mentre stavano parlando Valerio ha raccontato a Lele che ci stava provando con una ragazza, poi ha visto Diego che lo guardava e ha provato una sensazione strana, come se volesse dirgli qualcosa e non è più riuscito a toccarla". Lo sguardo di Gian è rimasto tutto il tempo incollato al mio, impassibile, non ha mosso un muscolo "e Diego?" Chiede dopo qualche minuto di silenzio "non sappiamo nulla di lui, ha solo fatto quella sfuriata prima" dice Lele. Il resto del viaggio trascorre in silenzio, quando arriviamo a casa cerchiamo di fare meno rumore possibile, c'è silenzio "vado a vedere se Diego è di la" dice Lele lasciando me e Gian in salotto "vai da Vale, io non saprei come essergli di aiuto, ma te qualcosa saprei dirgli" dice abbozzando un sorriso. Mi alzo e mi avvio verso la mia stanza, cerco di aprire, ma la porta è bloccata a chiave quindi busso. Nessuna risposta. Busso di nuovo "Vale sono Tancredi apri". Ancora nessuna risposta, rimango ancora un po' davanti la porta finché non sento dei passi avvicinarsi e la serratura scattare. Ha gli occhi lucidi, il viso rosso e a malapena mi guarda. Mi lascia spazio per entrare e si sdraia sul letto. Non gli chiedo nulla, mi sdraio accanto a lui e restiamo in silenzio per un po' fino a che lui non si volta verso di me "ci siamo baciati" dice all'improvviso. La sua voce è rotta, pronuncia le parole quasi in un sussurro "l'hai baciato te?" Chiedo un po' insicuro se sia la domanda più appropriata "no" dice abbassando lo sguardo "quando ti sei allontanato sei andato da lui vero?". Lui mi guarda di nuovo "l'ho visto alzarsi e andare verso i bagni, volevo seguirlo, dovevo parlarci, quando sono arrivato li lui stava davanti allo specchio con le mani sul lavandino. Mi sono fermato un attimo a guardarlo, non ero più sicuro se parlarci o meno, mentre mi sono voltato per andarmene lui mi ha visto e mi ha chiamato. Tanc non mi toglieva gli occhi di dosso, mi fissava con quegli occhi verdi così dannatamente belli e strani, non quello con cui ci siamo conosciuti. Mi sono avvicinato e gli ho chiesto se stesse bene, lui non mi ha risposto, si è avvicinato a me e mi ha baciato. All'inizio non capivo, poi mi sono semplicemente lasciato andare e non ho mai provato niente del genere, credevo di stare impazzendo, era tutto nuovo, surreale, ma mai stato più bello. Quando ci siamo guardati negli occhi nessuno dei due diceva niente, io avrei voluto chiedergli il perché lo aveva fatto, ma lui non mi ha dato neanche il tempo di farlo che mi ha subito detto che era stato uno sbaglio e che era ubriaco mettendosi poi a ridere. È stato come se mi avesse preso a pugni, non riuscivo a rimanere lì, dovevo andarmene perché non volevo essere debole e soprattutto per una cosa così stupida". Vedere Valerio così è strano, non si mostra mai debole, la cosa è più seria di quanto sembri. "Ti stai innamorando?". La domanda esce senza che neanche mi accorga di averla fatta, noto solo il suo sguardo farsi lucido e guardare poi il soffitto "non lo so" dice quasi un sussurro, come se quelle parole pesassero e fossero difficili da accettare e lo capisco, so come ci si sente quando non sai per un attimo chi sei "a scappare non risolvi nulla" dico cercando di farmi guardare "non posso Tanc, non posso far finta che non sia successo niente come ha detto lui" dice distrutto "non devi far finta, devi affrontarlo e capire il perché lo abbia fatto, io non credo sia stato solo per l'alcol, non dopo avervi visto insieme" dico serio "non ci posso parlare adesso, magari domani". Io semplicemente annuisco, ci parlerà quando se la sentirà "posso dormire qui?" Chiede forzando un sorriso "certo, lo dico a Lele". Mi alzo e vado verso la porta "bro?" Dice all'improvviso "dimmi" dico voltandomi verso di lui "grazie". Esco e vado verso la camera di Diego e busso, ad aprirmi è Lele "vieni usciamo" dice andando verso il salone dove c'è Gian seduto sul divano "come stanno?" Chiede preoccupato "Valerio è distrutto" dico sedendomi "Diego non è messo diversamente" dice Lele sedendosi vicino a me "adesso vado in stanza, mentre voi siete qui provo a parlarci io con Diego e vedo se mi dice qualcosa" dice Gian alzandosi per poi avviarci verso la camera.
"Ti ha detto qualcosa?" Chiedo "no, era strano, sembrava quasi assente, non ha detto nulla" dice preoccupato "Valerio mi ha detto che Diego lo ha baciato e poi gli ha detto di non dargli peso perché era ubriaco" Lele mi guarda "adesso si spiega perché Vale è scappato in quel modo".
So quanto sia preoccupato per entrambi, glie lo leggo in faccia, poche volte è successo che soprattutto Diego stesse male per qualcosa, l'ultima volta è stato per Elisa nonostante avesse detto di esserci rimasto in buoni rapporti sappiamo che lui ci soffre ancora "Le stasera tu dormi con Diego e Gian, io dormo con Vale, credo sia la cosa migliore" dico cercando la sua approvazione "si, domani parlerò di nuovo con Diego e cercherò di capire da lui che cosa gli sta succedendo" dice abbassando poi lo sguardo. Gli prendo la mano e la intreccio alla mia "si sistemerà tutto, se dovrà esserci qualcosa tra di loro non sarà certo questo a fermarli, noi abbiamo passato momenti peggiori". Lui si volta verso di me e mi sorride "sei assurdo". Io corruccio la fronte "che vuoi dire Le?" Chiedo confuso "vuol dire ti amo, questo sarà il nostro modo per dircelo davanti a tutti quando vogliamo senza farci scoprire". Gli sorrido e mi avvicino a lui poggiando la fronte contro la sua "sei la mia cazzo di vita" gli dico prima di poggiare le mie labbra sulle sue. È la cosa migliore che potesse capitarmi e si, è assurdo.