Occhi

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Capitolo 69

"Pensi che Vale sia innamorato di Diego?" Era la domanda che mi stavo ponendo da dopo che Valerio mi aveva detto quello che era successo ieri in discoteca, mi ricordava tanto la prima volta che ho sentito gli occhi di Lele parlarmi.
Era diverso dalle volte prima, non ci stavamo solo guardando, mi stava dicendo di non farlo, che lei non era quella giusta, che stavo sbagliando di nuovo. Lui era lì, i suoi occhi marroni che scrutavano ogni centimetro dei miei verdi, cercavano di capire se io fossi innamorato di lei o se fosse soltanto una delle tante, se ne valesse la pena lasciarmi andare per lei perché ero felice o se doveva continuare a guardarmi per dirmi di fermarmi.
Stava succedendo esattamente lo stesso a loro due, un semplice contatto e la terra che ti manca sotto i piedi, uno che urla silenziosamente all'altro che sta commettendo l'ennesimo errore. Niente mani, solo occhi, l'arma più potente che riesce a creare una connessione anche a chilometri di distanza, e loro ci sono rimasti fottuti, come me con un paio marrone nocciola che con la luce del sole diventano ambrati.
A rendere questa domanda non più solo un pensiero è Lele mentre siamo sdraiati sul letto a fissare entrambi il soffitto "non saprei, l'ho visto solo una volta innamorato e quando stava con Marta, dopo di lei non ha più amato nessuno, lo sai bene anche te, credevo lo fosse di Mariasole, ma mi sono ricreduto quando l'ho visto più volte vicino a Gaia. Non l'ho mai capito davvero cosa fosse, non so se quello si possa chiamare amore, e adesso questa cosa con Diego non me la aspettavo, forse era solo troppo ubriaco". Lui si volta verso di me "non lo so nemmeno io, conosco Valerio da tanti anni ormai, l'ho visto anche io solo innamorato di Marta, quando stavano insieme era totalmente preso, dopo che si sono lasciati è cambiato completamente, è come se avesse spento l'interruttore del suo cuore per amare qualcuno, però ieri sera quando mi parlava di Diego io ci ho visto qualcosa, non so bene che cosa, ma non ne parlava come sempre, era diverso, ed è vero che era ubriaco, ma ti ricordo anche che da ubriachi la maggior parte delle volte finisci per dire la verità". Mi volto anche io verso di lui incrociando il suo sguardo "magari da quello sguardo apparentemente diverso, lui ha capito che le cose con Diego stanno diventando più complicate di come sembra". Lo vedo sorridere e mordersi il labbro "perché ridi?" Chiedo confuso "te per capire che ti stavi innamorando di me mi hai visto in ospedale, almeno così mi hai detto, a lui magari saranno bastati due occhi verdi che chissà cosa gli avranno detto in quel momento" dice tornando poi a guardare il soffitto "di sicuro non saranno mai in grado di dirsene tante quante ce ne diciamo noi" dico voltandomi anch'io di nuovo verso il soffitto. Lo sento avvicinarsi a me "quando ti ho detto che mi sono innamorato di te dalla prima volta che ti ho visto è stato proprio per i tuoi occhi, non solo perché erano verdi, ma perché nonostante non ti conoscessi loro erano un libro aperto e mi è bastato incrociarli un secondo per capire quello che stava dentro di te". Mi volto e poggio la testa sul suo petto, sento il suo cuore scandire i battiti lentamente e chiudo gli occhi "sai invece quel giorno in ospedale cosa mi ha spaventato di più? Non vedere più il tuo sorriso. Quando ci siamo incontrati me lo hai regalato senza neanche conoscermi, l'ho guardato subito, le guance si gonfiavano e si formavano delle fossette meravigliose. Ogni giorno me lo hai sempre donato, uno speciale che fai solo quando guardi me. Quello mi ha fatto capire che io dipendevo per la prima volta da qualcuno e non da qualcosa e non potevo perderti, non me lo sarei mai perdonato". Mi stringe ancora di più a se e mi passa una mano tra i capelli "non riesco ancora ad abituarmi a noi, a sentirti dire questo, a volte penso che sia solo frutto della mia immaginazione" dice facendomi sorridere "non sono un tipo di tante parole e lo sai, ma con te faccio uno sforzo". Alzo la testa verso di lui e il suo sorriso illumina ancora di più la stanza "sei un cretino" dice prima di avvicinare le sue labbra alle mie. Lui forse non si abituerà mai alle mie parole ma io non mi abituerò mai a questa sensazione di completezza che ritrovo solo nella sua sola vicinanza. Quando ci stacchiamo lo guardo negli occhi "secondo te dovrei parlarne con Diego?" Mi chiede "non dovremo immischiarci Le, almeno non adesso, magari prova a riparlarne con Valerio, so bene quanto sia complicato provare sensazioni così profonde per qualcuno che fino a un secondo prima sentivi un fratello". Lui annuisce "andiamo a mangiare qualcosa fuori?" Chiedo "si, sentiamo anche Valerio, magari ci parliamo insieme".
Ci prepariamo, mi da una mano a vestirmi e poi andiamo di la in salotto "Vale noi andiamo a pranzo, vieni con noi?" Chiede Lele "si, datemi un minuto per prepararmi" dice e mentre lui va di la a vestirsi noi ci sediamo sul divano. Dopo qualche minuto lo vediamo spuntare "andiamo?" Dice prendendo le ultime cose. Ci alziamo e usciamo insieme di casa con gli skate, andiamo a Citylife. Quando arriviamo a ristorante ci sediamo e stranamente Valerio è più silenzioso del solito. Do uno sguardo veloce a Lele e lui mi mima un "chiediglielo". Mi volto verso Valerio "bro tutto bene?" Chiedo attirando la sua attenzione "si perché me lo chiedi?" Dice senza distogliere lo sguardo dal suo cellulare "Vale non mentire, ti conosciamo" dice Lele "ragazzi davvero è tutto okay, sto bene" dice cercando di chiudere il discorso "quindi con Diego non è cambiato nulla?" Chiede Lele. Subito Valerio si fa serio e si irrigidisce "che cosa dovrebbe cambiare?" Chiede quasi impaurito "non lo so Vale, ma dopo quello che hai detto che è successo ieri sera". Cerco di non essere troppo invadente, questo tipo di domanda so quanto possa risultare scomoda, soprattutto quando non sai cosa ti stia succedendo o sei confuso "ero solamente ubriaco, nulla di più, non mettevi in testa strane idee" dice troncando il discorso. Io e Lele ci guardiamo di nuovo, non insistiamo, quando vorrà e se vorrà, noi ci saremo. Il resto del pranzo passa in silenzio tranne qualche battuta solita tra me e Lele, Vale ogni tanto sorride ma nulla di più. Quando finiamo torniamo verso casa, Gian e Diego sono svegli e stanno seduti sul divano, Gian al cellulare e Diego con le cuffie e un blocco in cui sicuramente starà buttando giù idee per la sua nuova canzone "se ci svegliavate venivamo anche noi a pranzo con voi" dice Gian "volevamo stare da soli" dico ridendo e guadagnandomi una bella occhiataccia da Gian "siete degli stronzi" dice facendo poi il finto offeso "dai bro vieni qui" dice Lele sedendosi accanto a lui sul divano e abbracciandolo "il tuo fidanzato è cattivo" dice con il broncio "eddai Gianni, lo sai che scherzo" dico mettendomi seduto dall'altra parte accanto a lui. Guardo Valerio, seduto al tavolo che ogni tanto lancia occhiate a Diego seduto vicino a me ma troppo impegnato per accorgersene. Mi allungo verso di lui e do una sbirciata al suo blocco e lui mi sorride togliendosi una cuffia "bomba" dico dopo aver dato una lettura veloce alle parole che ha scritto "questa canzone deve esplodere, l'altra era di prova ma questa spaccherà" dice felice "verrà perfetta" dice Valerio all'improvviso e subito sul viso di Diego spunta un nuovo sorriso.
Non so cosa ci sia tra di loro ma ultimamente passano davvero molto tempo insieme, lavorano alle canzoni, ridono e scherzano come bambini, un po' come me e Lele prima di capire che quello che c'era tra di noi non era solo amicizia e non lo era mai stata. Non dobbiamo immischiarci, l'ho detto a Lele e non voglio farlo nemmeno io, ma una spinta indiretta per aiutarli a capire non credo guasti "stasera andiamo al Secret Party?" Chiedo voltandomi subito verso Lele per fargli capire le mie intenzioni "da quando noi rifiutiamo una festa?" Dice facendomi un sorriso che risponde ai miei pensieri "per me va bene" dice Gian "voi?" Chiedo guardando Diego e Valerio "si ho voglia di divertirmi" dice Diego "e festa sia" dice Valerio. Se andrà come penso anche stasera Vale berrà di sicuro, dobbiamo solo fare in modo che anche Diego beva, senza lasciare che esagerino, ma il giusto da scioglierli entrambi e poi vedremo se succederà qualcosa. Si prospetta una lunga serata.

|| Il tuo nome sulla pelle || TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora