Sono fottuto

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Capitolo 21

Finalmente oggi Lele torna a casa.
Sono le 12.30, mi sono alzato prima degli altri perché voglio fargli una sorpresa per quando arriverà, dovremmo andare a prenderlo per le 14.00. Preparo il pranzo per tutti, Gian e Diego ancora dormono, mi siedo e inizio a pensare a qualcosa. Se c'è una cosa che Lele ama più di tutto sono i dolci, li mangerebbe ogni secondo della sua vita, ma regalargli quelli mi sembra una cosa un po' banale e scontata, vorrei fare qualcosa che avesse significato per noi, per entrambi. Penso che porterò la play in camera e faremo una bella partita solo io e lui come i vecchi tempi, poi comprerò il gelato e guarderemo un film. Non sarà nulla di particolarmente elaborato, ma per me e lui so che avrà un significato, perché è esattamente quello che facevamo all'inizio quando ci siamo conosciuti e ovviamente comprerò anche un piccolo regalo.
Lascio un biglietto sul tavolo <andate voi a prendere Lele, ditegli che io avevo da fare, esco per fargli una sorpresa>.
Vado al supermercato vicino casa e compro due barattoli di gelato e i biscotti. Uscito da lì vado in giro per i negozi in cerca di un regalo.
Entro in una gioielleria e giro un po' finché non vedo quello che fa al caso mio: un bracciale di acciaio che si può far incidere. Lo prendo e lo porto alla cassa per chiedere se si può incidere sotto ~Tanche~ e il giorno che ci siamo incontrati per la prima volta. Niente di particolare, ma so che ogni volta che lo guarderà si ricorderà di me e quel giorno.
Poco dopo la commessa torna con il braccialetto terminato, lo faccio impacchettare e torno verso casa.
Come immaginavo i ragazzi sono già usciti così ho tutto il tempo per preparare la mia sorpresa come si deve.
Porto la tv in camera e collego la play, prendo delle coperte, il gelato, qualche succo, i biscotti e il regalo che nascondo sotto il cuscino. Scrivo un messaggio a Diego per sapere tra quanto ritornano e per dirgli che ho preso la play per usarla con Lele, non vorrei che quando tornano e non la vedono inizino ad urlare rovinandomi tutto, tanto lui deve lavorare alle sue canzoni e Gian sicuramente troverà qualcos'altro da fare, non è mai stato un grande amante della play come noi.
Poco dopo mi risponde dicendomi che per la play non ci sono problemi e che torneranno tra dieci minuti. Sistemo le ultime cose e lo aspetto in stanza. Il cuore inizia piano ad accelerare i battiti, sono agitato come un adolescenze quando deve uscire con la sua prima cotta e in un certo senso è come se lo fosse, è un po' come se questo fosse il nostro primo appuntamento.
Sento la porta aprirsi e la sua voce inondare la stanza "rega ma Tanche non c'è?". È Lele che mi cerca "ci ha detto che aveva da fare e che non ci sarebbe stato" dice Diego. Vorrei tanto vedere la sua faccia, mi immagino che sarà deluso, ma credo che quando vedrà la sorpresa sarà felice. "Rega vado a sdraiarmi a letto" dice Lele. Sento i suoi passi venire verso la stanza, poi la porta si apre e mi vede.
Il sorriso che spunta sulla sua faccia è il più bel regalo che mi potesse fare "sei un cretino" dice guardandomi e come sempre mi sento nel posto giusto, con la sola differenza che quel buco allo stomaco stavolta è sostituito dalla voglia di averlo vicino e stare con lui. "Ti è piaciuta la sorpresa?" dico sorridendo "è meravigliosa, non dovevi farlo" dice per poi sedersi accanto a me "secondo te non avrei fatto nulla al mio Lelo?". Lo vedo arrossire ma faccio finta di niente, sapere che riesco ad avere questo effetto su di lui mi piace, mi fa sentire davvero speciale. "Quindi giochiamo o no?" Dice lui per interrompere quel momento fin troppo dolce "certo, vediamo se sei ancora imbattibile come una volta" dico con aria provocatoria, lui mi guarda con una delle sue facce più strane "sfida accettata". Ci mettiamo sul letto e iniziamo a giocare, Lele mi sta battendo alla grande, in questo gioco è sempre stato un asso, non c'è una volta in cui abbia perso, e anche stavolta non si smentisce. Dopo due ore e quattro partite Lele mi ha stracciato "vedi che te lo avevo detto? Con Lele non si scherza" dice giocando con il suo piercing. "Ok hai vinto alla play, ma adesso ti subisci un film che scelgo io, ti concedo il gelato solo perché l'ho già comprato" lui ride e poi mi prende il telecomando di mano "Lele non ci pensare neanche, ho detto che scelgo io, me lo devi per avermi stracciato" dico facendo il faccino triste "caro Tancredi se credi di comprarmi in quel modo ti sbagli di grosso" dice come se davvero il mio faccino tenero non avesse avuto nessun effetto su di lui. Io abbasso lo sguardo e mi fingo ancora più triste, così Lele abbassa la guardia e con una mossa fulminea recupero ciò che era mio. Lele mi guarda serio "come ti sei permesso, non si ruba a un ragazzo appena tornato dall'ospedale" dice facendo il finto offeso "così impari a sottovalutarmi" dico con aria di superiorità. Mai sfidare Lele, lo sapevo bene, infatti tre secondi dopo ho un cuscino dritto in faccia, ne prendo anche io un'altro, ma poi mi ricordo che lui non può certo fare a cuscinate con me, ma soprattutto ho involontariamente scoperto la mia sorpresa e Lele ovviamente ha visto che c'è qualcosa sul letto "Tanc che cos'è quello?" Dice indicando proprio il regalo. Lo prendo e glie lo porgo "doveva essere una sorpresa, ma sono un disastro e come sempre non riesco mai a farne una giusta, comunque è per te, aprilo". Lui lo prende, lo tiene un po' tra le mani, mi guarda sorridendo e poi lo apre. Appena vede il bracciale un sorriso si stampa sul suo viso, è così dolce mentre cerca di toglierlo dalla scatola con le mani tremanti "sei un dannato pazzo" mi dice con gli occhi lucidi di un marrone nocciola più bello che abbia mai visto e il mio cuore batte così forte che potrebbe esplodere da un momento all'altro "volevo soltanto che avessi qualcosa di me, così ogni volta che lo guarderai saprai che io sarò sempre al tuo fianco". Lui mi guarda di nuovo e senza dire una parola mi abbraccia e io ricambio immediatamente, ma non è il solito abbraccio c'è qualcosa di più, i nostri corpi si incastrano alla perfezione e sento i nostri cuori impazzire l'uno contro l'altro. Dio mi sto seriamente innamorando ogni secondo di più di Lele e penso di essere fottuto. Quando ci stacchiamo dall'abbraccio è come se mi stesse già mancando qualcosa, ma i suoi occhi fissi nei miei riempiono quel vuoto "ti voglio bene Tanche" dice all'improvviso "ti voglio bene anche io Lele" dico con un mezzo nodo alla gola.
Se continuo così rischio di impazzire, non riesco neanche a dirgli qualcosa che mi si bloccano le parole, sono decisamente fregato. "Tieni" dice restituendomi il telecomando "te lo sei meritato infondo" dice sorridendo. Lo prendo e cerco un film, ho sempre voluto vedere colpa delle stelle, e questo mi sembra il momento perfetto. Inizia e noi ci sdraiamo sul letto, piano piano Lele si avvicina a me e poggia la sua testa sulla mia spalla e io senza pensarci porto il mio braccio sulle sue per stringerlo a me. Rimaniamo per tutto il film così, finché non arriviamo alla scena in cui Augustus muore e Hazel scrive il suo elogio funebre. Lo sento stringersi ancora di più a me e io faccio lo stesso, mi sembra di rivivere il momento in cui lui stava steso sul letto dell'ospedale e io non sapevo se si sarebbe di nuovo svegliato e lo avrei rivisto. Una lacrima scende di nuovo ma cerco di nasconderla, non voglio che Lele se ne accorga, così velocemente la asciugo e continuo a guardare il film. Appena finisce guardo Lele, si è addormentato sul mio petto ed è dannatamente bello. Cerco di spostarmi per farlo appoggiare con la testa sul cuscino e lo copro con la coperta. È perfetto in ogni singola parte, vorrei solo fosse mio, mio e di nessun altro. Gli sfioro i capelli, gli do un bacio sulla guancia e poi lo guardo di nuovo e senza neanche pensarci gli sussurro all'orecchio "ti amo Lele".

|| Il tuo nome sulla pelle || TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora