Capitolo 82
È successo tutto in un secondo che neanche mi sono accorto che lo stavo baciando, tutto rapidamente, il suo respiro sempre più unito al mio che è stato quasi automatico.
Non sentivo le sue labbra da due settimane, il suo corpo premere sul mio fino a spingermi al divano della stanza affianco mentre le sue mani mi stanno già sfilando la maglia.
Ha sempre lo stesso profumo, nonostante sia stato con lei il suo odore non cambia, rimane sempre il suo che da lì a poco diventerà nuovamente il nostro.
Di nuovo i suoi occhi mi scrutano sinceri, i vestiti velocemente stanno cadendo attorno a noi lasciandoci di nuovo pelle contro pelle e le nostre bocche a cercarsi ancora disperate in un gioco che conosciamo ormai a memoria.
Stavolta c'è così tanta voglia di riaversi che subito mi ritrovo con la schiena premuta contro il divano e lui sopra di me che senza neanche avermi preparato spinge sempre più veloce, le mie mani attaccate alle sue spalle, la sua bocca in cerca della mia pelle per imprimere i segni di noi e la mia a stringere il labbro inferiore tra i denti per trattenere il desiderio incontrollato di lui, di sentirci quel noi così grande a cui non saprò mai dare spiegazione.
È uno di quei momenti in cui ti sembra di stare sulle nuvole mantenendo i piedi per terra, contraddittorio forse, ma noi siamo sempre stati fuori dal comune e lui mi fa sentire esattamente così, un piede a terra e uno nel vuoto, non sai mai dove sei, sospeso tra realtà e fantasia, un po' come un libro di fiabe ma dal finale incerto, e noi siamo sempre stati costantemente incerti, con l'unica differenza che da adesso una cosa certa ci sarebbe stata e sarebbe durata il più a lungo possibile.
Quando arriva al limite si appoggia delicatamente su di me con la testa sul mio petto e finalmente si inizia a respirare nuovamente aria pulita, la tranquillità che non ritrovavamo da tempo mentre passo le mani tra i suoi capelli nel silenzio che ci apparteniene.
"Non sei pentito vero?"
Dopo un po' parlo, le paure iniziano a farsi spazio e la sola idea di un suo ripensamento mi fa bloccare il respiro.
"Non mi pentirei mai Tanche"
La sua sincerità è come una carezza al cuore, se c'è una cosa che ho imparato a fare è riconoscere ogni sfumatura di lui, anche nella sua voce, ma questo è davvero un passo importante che cambierà la vita di entrambi e io mi sento ancora confuso
"Se non sei sicuro dimmelo adesso, non voglio che tu faccia qualcosa di cui potresti pentirti, sai vero che non sarà facile? Ci sarà l'agenzia, i fan, la famiglia, sei pronto?"
Per la prima volta anche io ponendogli quelle domande sto realizzando che facendogli la proposta non ho tenuto in conto di quello a cui stiamo andando incontro, dovremo parlarne con i ragazzi, con Corinne e poi la famiglia, tenerlo ancora nascosto ai fan e fingere ancora una vita che non ci è mai appartenuta, e quello sarà ancora più difficile.
Alza la testa verso di me puntando i suoi occhi nei miei e un brivido mi assale immediatamente, allunga una mano verso la mia guancia e lentamente mi accarezza
"Ce la faremo, ce l'abbiamo sempre fatta, parleremo con l'agenzia, con le nostre famiglie e affronteremo i fan, faremo tutto insieme, e se loro non vorranno noi lo faremo lo stesso, voglio passare la mia vita con te, credo sia l'unica cosa di cui sono sicuro"
Di nuovo lo bacio, non dico altro, non serve dire altro, ho tutto quello che mi serve, io, lui e sicuramente avremo l'appoggio dei ragazzi, il resto sarà tutto un contorno.
Improvvisamente qualcuno entra nella stanza e ci voltiamo immediatamente riconoscendo la figura Aurora.
Lele si alza velocemente e si siede di fianco a me coprendo entrambi ancora nudi
"Non volevo andassero così le cose, mi dispiace"
Lei continua a guardarci e infine gli sorride
"Avevo capito che tra di voi ci fosse ancora qualcosa, gli sguardi non mentono mai e come guardi lui, me non mi hai mai guardato. State bene insieme, vi auguro il meglio"
Lele si volta verso di me e mi sorride e io sorrido a lui, poi si avvicina verso di lei e la abbraccia
"Grazie Aurora, ti voglio bene"
Lei ricambia
"Anche io Lele, adesso vado da Marti e la sveglio, così ci prepariamo e vi lasciamo da soli"
Quando esce dalla stanza io e Lele ci rivestiamo e prepariamo le nostre cose per accompagnare le ragazze in stazione
"Secondo te come la prenderanno i ragazzi?" Chiedo a Lele mentre finiamo di mettere le ultime cose nelle borse
"Conoscendo Diego dirà che siamo due folli e probabilmente mi dirà che è presto per un passo così importante, però sarà felice per entrambi" dice ridendo
"Gian sicuramente penserà che scherziamo e non ci crederà finché non andremo in agenzia".
L'unica cosa che mi preoccupa è proprio l'agenzia, i nostri genitori forse saranno inizialmente insicuri, ma sono sicuro che ci supporteranno, spero davvero che anche l'agenzia non si opponga e ci lasci gestire questa cosa tra di noi.
"Siete pronti?" Chiede Marti facendo capolino dalla porta
"Si, andiamo" rispondo prendendo le ultime cose e avviandoci verso l'ingresso.
Il viaggio è molto silenzioso, tutti ci perdiamo per le nostre, quando arriviamo in stazione salutiamo entrambe con l'idea di rivederci e poi ci avviamo verso casa.
Lele apre la porta e subito Diego ci sorride a entrambi dal salone con il joystick in mano seguito da Gian che sta giocando con lui
"Eccoli tornati dal weekend romantico" dice Gian stoppando la partita
"Come è andata?" Chiede Diego curioso
"Ho chiuso con Aurora" dice Lele voltandosi subito verso di me e poi torniamo a guardare i nostri amici
"Vi dobbiamo parlare"
Le loro facce subito tornano serie, Diego spegne la tv e entrambi si voltano verso Lele che ha appena parlato
"Non fateci preoccupare"
Lele si volta ancora verso di me, io gli annuisco
"Io e Tanc ci sposiamo"
Entrambi alternano lo sguardo increduli tra me e Lele come se quello che hanno appena sentito sia surreale e poi scoppiano in una fragorosa risata.
"Che vuol dire che vi sposate, è uno scherzo?" Chiede Diego continuando a ridere volgendo lo sguardo a Lele mentre Gian sembra che abbia visto un fantasma
"No non è uno scherzo, gli avevo chiesto di sposarmi quando eravamo a Roma, la sera che erano venuti i nostri genitori a cena, lui non aveva risposto, l'ha fatto oggi"
Diego diventa improvvisamente serio e si volta verso Gian che ancora sembra non riuscire a dire una parola
"Ma avete idea della decisione che prendete? Non si torna indietro, non è un gioco, sapete quanto sia importante e soprattutto difficile anche da gestire specialmente adesso con i progetti che abbiamo in mente e la casa nuova?"
Lele abbassa lo sguardo, le parole di Diego lo hanno colpito, allungo la mia mano e la intreccia alla sua
"Vogliamo sposarci, sappiamo che sarà difficile, a noi le cose semplici non sono mai piaciute, ci impegneremo e ce la faremo, vorremo solo avere il vostro supporto"
Alle mie parole vedo Lele tornare a sorridere, Gian fa lo stesso e Diego ancora si guarda attorno
"Io sono con voi, per me l'amore è sempre stato al primo posto, come l'amicizia, contate su di me"
L'unico che manca è Diego che sembra perdersi ancora in chissà quali pensieri
"Diego?"
A attirare la sua attenzione è Lele
"Mi sembra una decisione avventata, soprattutto adesso, ma se è questo quello che volete avrete anche il mio appoggio, siamo una famiglia"
Lele va verso di lui e lo abbraccia, Gian fa lo stesso e alla fine mi unisco anche io.
Sono davvero la mia famiglia.
"Avete già deciso quando parlarne con l'agenzia e le vostre famiglie?" Chiede Gian
"Vogliamo farlo oggi, prima volevamo parlarne con voi, chiamare Corinne e se tutto va come deve scendere direttamente a Roma e parlarne con le nostre famiglie".
Cala per un attimo il silenzio e il timore che tutto sia mandato improvvisamente all'aria si percepisce sulle facce di tutti, così per spezzare il silenzio e toglierci il dubbio prendo il telefono e compongo il numero di Corinne
"Ciao Cori"
Tutti si voltano improvvisamente verso di me attenti aspettando che la conversazione continui
"Ciao Tanc, dimmi"
Prendo un respiro, do un'occhiata agli altri e poi parlo
"Io e Lele vorremmo venire in agenzia oggi pomeriggio per parlare di alcune cose"
La tensione già si percepisce, la sento parlare con gli altri per comunicargli la mia richiesta e nel frattempo vedo Lele accennarmi un sorriso che cerco di ricambiare.
"Vabbene Tanc, vi aspetto oggi, intanto vuoi dirmi qualcosa?" Chiede curiosa
"Preferiremo parlarne di persona se non ti dispiace" dico cercando di sembrare meno scortese possibile
"Okay, ci vediamo oggi"
Chiudo la chiamata e guardo i ragazzi, oggi sarà una giornata importante.