Capitolo 30
Svegliarsi alle 9.00 dopo una notte passata in salone sotto le coperte a fare l'amore solo per andare a comprare la colazione a Lele non può che essere amore.
Raramente mi sveglio così presto, soprattutto per uscire, ma ogni tanto mi va di essere un po' romantico, diciamo che ultimamente lo sono troppo spesso, è un lato di me che Lele ha tirato fuori e che probabilmente era stato nascosto per tutti questi anni in una angolo sotto una montagna di polvere e non mi dispiace, vedere che sta bene grazie a me mi rende altrettanto felice.
Faccio attenzione a non svegliarlo e vado a farmi una doccia veloce, mi cambio, prendo le chiavi di casa ed esco, mi faccio circa mezzo chilometro a piedi e arrivo in un bar. Entro e mi do un'occhiata in giro, ci sono veramente un sacco di dolci buonissimi, non so cosa scegliere, fosse per me prenderei uno di tutto. Scruto con attenzione e come quel giorno vedo quel giorno e anche stavolta è l'ultimo. Sorrido spontaneamente ripensando a quello che per me significa e sono sicuro che anche lui lo amerá quando glie lo porterò.
Lo faccio incartare insieme a dei bignè e una brioche per me e poi ritorno verso casa.
Apro la porta e lui ancora dorme, così ne approfitto per andare in cucina e preparare un buon cappuccino per entrambi, metto tutto su vassoio insieme ai dolci e mi avvio verso di lui, faccio attenzione a non rovesciare niente e mi avvicino abbracciandolo per dargli dei leggeri baci sulle guance. Lui sorride ancora ad occhi chiusi e mi prende un braccio portandolo davanti al suo petto per stringerlo a se "ei Le ti ho portato la colazione svegliati" dico con la testa nell'incavo del suo collo "Tanche ti devi scusare di qualcosa" dice ancora ad occhi chiusi "non credo, o dovrei chiederti scusa per stanotte per averti praticamente sfinito dopo averlo fatto?". Lui si alza di scatto e mi guarda come se volesse uccidermi e io non posso fare altro che sorridere giocando a fare le mie facce buffe "Mi stai dando della femminuccia?" Dice serio "certo che no, sto solo dicendo che ci siamo andati giù pesante e una buona colazione ci rimetterà entrambi di nuovo in forze" dico cercando di evitare un'altra possibile discussione. Lo vedo sorridere e tiro dentro di me un sospiro di sollievo complimentandomi per aver saputo gestire di nuovo una situazione di pericolo, devo imparare a mordermi la lingua altrimenti un giorno di questi mi farà nero sul serio. Prendo il vassoio che avevo messo accanto a me e lo metto davanti a noi, lui nota subito il dolce, infatti un sorriso immediato spunta sulla sua faccia "dove lo hai preso?" dice completamente senza parole "l'ho trovato per caso, non potevo non portartelo".
Si volta verso di me e i suoi occhi brillano.
Quel dolce è una semplice tortina alla nutella con sopra una fragola, ma è la storia dietro a renderlo speciale. Ebbene, la storia della fragola dei tankele nasce proprio da quella tortina, la prendemmo un giorno in un bar a Citylife mentre eravamo con i ragazzi.
Quella tortina era l'ultima rimasta e entrambi la volevamo e ci stavamo battibeccando per chi la dovresse prendere, Lele, il solito bambino, aveva iniziato a mettere il broncio e quindi glie la lasciai. Mentre la stava mangiando credo si sia sentito in colpa e mi chiese se volevo condividere la fragola con lui, ma solo quella e solo perché gli stavo facendo pena, così si avvicinò a me e ne staccai un pezzo toccando per la prima volta le sue labbra.
Oggi appena l'ho vista su quel bancone non potevo non portargliela, è stato come un segno del destino "stavolta non so se ho voglia di condividerla di nuovo però" dice tornando con gli occhi sul dolce "direi che me lo merito no?" dico cercando la sua attenzione "non credo proprio, hai fatto lo stronzo con me in questi giorni e adesso è il mio turno" dice prendendo la tortina e dandogli un morso. Io lo fisso per tutto il tempo facendo in modo che si senta a disagio, so quanto gli dia fastidio "Tanche non mi guardare così che tanto non funziona" dice cercando di distogliere lo sguardo da me "non ti sto guardando" dico continuando a fissarlo. Finisce la tortina, lascia per ultima la fragola e mi guarda, i suoi occhi fissano i miei e sto cercando in tutti i modi di convincerlo attraverso di loro "solo perché mi stai facendo pena" dice cercando di trattenere un sorriso, poi l'appoggia alla sua bocca venendo verso di me e come la prima volta ne stacco di nuovo un pezzo, ma stavolta non finisce qui e quando le nostre labbra si toccano mordo leggermente le sua per poi baciarlo, è come un richiamo che non possiamo ignorare facendo diventare così quello che all'inizio era un gioco nel nostro patto d'amore eterno, ripartendo dagli inizi per sigillarlo per il resto dei giorni a venire.
"Non mi sembrava fosse andata così la prima volta" dice ridendo. Appoggio la mia fronte alla sua "potrei aver avuto un vuoto di memoria" dico incontrando i suoi occhi e sorridendo anche io.
Lo amo da morire.
"Beh adesso finiamo di fare colazione, altrimenti si fredda" dico prendendo la mia brioche rigorosamente alla nutella. Prendo il telecomando e accendo la tv per continuare la serie mentre mangiamo, entra Gian in stanza "cosa fate il campeggio in soggiorno?" Chiede "guardate che casino che avete fatto, sembra una giungla" dice facendosi spazio tra le coperte "ditemi almeno che non lo avete fatto qui". Io e Lele ci guardiamo e abbassiamo lo sguardo rimanendo in silenzio, lui sgrana gli occhi e alza le braccia "non ci credo, abbiate almeno la decenza di andare in camera vostra e non farlo dove stiamo tutti" dice urlando "bro calmati, ti sei alzato male stamattina?" Dico cercando di calmarlo "no Tanc voglio solo fare colazione in pace" dice andando verso la cucina "allora prendi i bigne che sono sul tavolo, li ho comprati stamani". Appena sente la parola bignè sembra calmarsi "grazie" dice mangiandone uno "anche se non sembra vi penso eh" dico quasi offeso "con questo sei perdonato, potete continuare a fare quello che stavate facendo". Io e Lele scoppiamo a ridere e poi ci alziamo per rimettere tutto in ordine, effettivamente abbiamo combinato un bel casino per terra "che sta succedendo qui dentro?" Dice Diego spuntando all'improvviso "i piccioncini si sono dati alla pazza gioia stanotte" dice Gian "sai che novità" risponde Diego ridendo. Lele si gira e sbuffa "ma non riuscite a parlare di altro voi due?" Diego si guarda con Gian "eddai Lele scherziamo" dicono entrambi "meglio se noi ce ne andiamo di la" dico prendendo Lele per un braccio per toglierlo da una possibile litigata.
Andiamo in camera e lui si butta sul letto "mi hanno stufato quei due" dice subito "Le dai lasciali stare, lo sai che sono due coglioni" dico sdrammatizzando "lo so ma dopo un po' mi scocciano questi commenti" dice abbassando lo sguardo "vedrai che la smetteranno, scherzano e basta, quindi adesso la smetti di pensarci, vieni qui, prendi il tuo telefono e facciamo un tiktok tankele". Lui si alza, annuisce e viene vicino a me. Cerchiamo un video da fare, ce ne sono troppi, ma sono molto curioso di fare il test dei fidanzati, è un trend molto popolare, per ogni risposta vera si abbassa un dito e non daremo neanche nell'occhio perché lo fanno tutti e abbiamo anche la scusa della tankele per giustificarci.
Di dieci risposte abbassiamo il dito su sette e alla fine quando il ragazzo dice chi abbassa per prima il dito c'ha la corna ci guardiamo entrambi, io a bocca aperta e Lele una faccia confusa e alla fine mimo uno "scusa" prima che il video finisca. "Volevi forse dirmi qualcosa?" Dice Lele quando lo riguardiamo e arriviamo a quella scena "no Lele perché?" dico senza dargli troppo peso "no così" dice tornando a guardare il telefono "comunque siamo belli insieme". Mi avvicino a lui e gli stringo le braccia sui fianchi appoggiando la testa sulla sua spalla "i più belli" dico baciandogli la guancia. Lui si volta e prendendomi il viso tra le mani mi bacia dolcemente e io non posso che approfondirlo facendo scivolare le mie braccia sulla sua pelle liscia "Tanche voglio dirlo alle nostre famiglie" dice cogliendomi di sorpresa. Lo guardo un attimo confuso "Come mai così all'improvviso?". Lui mi guarda dritto negli occhi "questi giorni ci ho pensato parecchio e se non possiamo dirlo ai fan non vuol dire che i nostri genitori non debbano saperlo, almeno possono essere felici per noi" dice accennando un sorriso. Gli prendo la mano e la stringo tra le mie "se vuoi farlo lo faremo, ti ho detto che lo avrei gridato anche al mondo intero e sono pronto a farlo". Ci baciamo di nuovo, cerco di cacciare tutte le mie insicurezze, la paura da parte mia di aprirsi a quello che il mondo può riservarci, a come potrebbero prenderla le persone nonostante non veda l'ora di dirlo a tutti, mi immagino la reazione delle mie sorelle, credo rimarranno scioccate nel sapermi fidanzato con Lele, sono sempre state abituate a vedermi con le ragazze anche se a casa ne ho portate solo due, ma so che lo ameranno tanto quanto me e non saranno un problema, poi mia madre, che sicuramente inizierà a piangere facendo uno dei suoi monologhi per dargli il benvenuto in famiglia, ma sono altre le mie paure, i suoi genitori come la prenderanno? Non mi hanno mai visto, non sanno neanche chi sia. Gli piacerò io? Accetteranno uno come me? Lo sto per scoprire.