Perchè?

3.1K 166 57
                                    

Capitolo 13

Ci siamo addormentati sul divano, abbracciati, lei ancora sta dormendo appoggiata alla mia spalla. Sono quasi le 11.00, devo andare a casa e parlare assolutamente con Lele. Mi volto verso di lei e cerco di svegliarla accarezzandole il viso "ei sveglia, è tardi". Dico sussurrandogli le parole all'orecchio accompagnate da un bacio. Lei lentamente apre gli occhi e mi sorride "già te ne vai?" dice dispiaciuta "devo andare dai ragazzi" dico dandole un altro bacio. Mi alzo, mi vesto e la saluto "ci vediamo in questi giorni" dico prendendo il giubbotto. Lei mi abbraccia "vabbene" dice sorridendomi dolcemente. Esco di casa e durante il tragitto mi preparo un possibile discorso da fargli, stavolta dovrà ascoltarmi sul serio. Una volta arrivato suono e Diego mi apre "bro come è andata?" Chiede incuriosito "ne parliamo dopo, dove sta Lele?" Chiedo guardandomi in giro "sta ancora dormendo" dice tornando a sedersi sul divano. Vado in camera, prendo i vestiti puliti e vado a farmi una doccia, ho bisogno di cambiare aria. Esco e mi vesto, poi torno di là e vado in cucina a mangiare qualcosa, mi serve qualcosa di dolce. Cerco del cioccolato, quando sto veramente arrabbiato mi calma e mi toglie tutto lo stress che ho accumulato e per un attimo mi dimentico di tutto e mi godo quel senso di pace, che purtroppo stavolta dura ben poco visto che Lele è appena entrato in stanza, non si è accorto di me, si stropiccia gli occhi con le mani e parla con Diego. Quando si volta e incontra il mio sguardo non dico nulla lascio che vada verso il frigo a prendere il succo e dei biscotti dalla credenza. Lo osservo con la coda dell'occhio facendo finta di stare al telefono mentre lui mangia, voglio vedere se ha il coraggio di parlarmi, altrimenti se non lo fa lui appena finisce parlo io. Dopo 10 minuti di silenzio non riesco più a trattenermi e intervengo "Lele dobbiamo parlare". Lui si gira e mi guarda. Già ha capito cosa succederà, glie lo leggo negli occhi "okay" risponde in maniere distaccata. "Andiamo di la" dico avviandomi verso il salone seguito da lui. Ci sediamo sul divano, Diego se ne è andato in camera. Lo guardò dritto negli occhi "sarò diretto, non ci girerò molto intorno perché non avrebbe senso. Ho parlato con Ginevra, volevo chiederle se fosse vero quello che mi avevi detto, giusto per togliermi quella voce che avevo nella testa, lei si è messa a piangere dicendo che non era vero, che lei era solamente andata in bagno e non era successo niente e io sono ancora più confuso di prima, nei suoi occhi ho visto qualcosa che non andava, credo sua la paura di perdermi, poi guardo te e ci vedo altrettanta paura e non riesco a farmi una risposta. L'unica domanda che mi faccio è perché ti saresti inventato questa bugia. Pensi che io non mi meriti di essere felice?".
Lui si volta e ci guardiamo, non come le altre volte, stavolta è diverso, a malepena riesce a sostenere il mio sguardo "Tanche, ti giuro che li ho visti, non vedo il motivo di venire a raccontarti cazzate. Sai bene quanto sei importante per me, sei la mia vita, farei di tutto per te, l'idea che potresti anche solo soffrire mi fa stare male, cosa credi che non ci pensi? Mi conosci, non ho mai detto una bugia nemmeno per una stronzata e secondo te adesso vengo da te a dirti che la tua ragazza ti tradisce con uno dei tuoi migliori amici solamente perché sarei invidioso o non voglio che tu sia felice? Dimmi che non lo pensi sul serio" dice sorpreso. Vorrei credergli, perché è vero quello che dice, non ha mai mentito su niente fino ad adesso, ma io non so che fare, da una parte c'è lui e dall'altra lei che sta diventando importante.
Sono confuso, la testa mi sta scoppiando, non so davvero che cosa pensare, l'unica cosa che mi rimane da fare è parlare anche con Valerio, se è successo davvero qualcosa sono sicuro che lo ammetterà, siamo come fratelli, altrimenti vorrà dire che Lele si è davvero inventato tutto. "Senti Le adesso non lo so, non so che cosa dirti, non riesco a capire come stanno realmente le cose, ho bisogno di parlare anche con Valerio, poi ne riparleremo". Prendo il cellulare e lo chiamo "Bro possiamo vederci tra un quarto d'ora qui da noi?" lui risponde subito "certo arrivo". Butto giù e torno a sedermi sul divano. Lele si alza "ti lascio da solo, vado di la quando hai finito sai dove trovarmi". Mi stendo sul divano e nella testa ripercorro tutta la sera di ieri sera cercando di ricordare dove potesse essere Valerio mentre Ginevra stava in bagno, ma non ci riesco, ero troppo ubriaco, mi ricordo solo che stavo ballando in pista con lei, poi che voleva andare in bagno, io seduto al bancone con Diego e poi fuori con Lele che mi diceva che Ginevra mi aveva tradito. Il campanello mi risveglia dai pensieri, apro la porta e Valerio mi si presenta davanti con il suo solito fare da idiota "ao frate so sempre distrutto da ieri sera" dice entrando e mettendosi seduto sul divano. Io lo seguo e mi siedo di fianco "a proposito di ieri sera, ti ho chiamato proprio perché volevo parlarti di una cosa". Lui mi guarda e noto che è pensieriso "dimmi" dice preoccupato "quando stavamo in discoteca a un certo punto Ginevra é andata in bagno e io sono uscito fuori a fumare, mi ha raggiunto Lele e mi ha detto che vi ha visto baciarvi". Lui si fa serio un secondo, poi si mette a ridere "frate che cazzo dici, mi stai prendendo in giro" io lo guardo "no Vale sono serio" lui si alza "frate ma stai scherzando? Ma non lo farei mai, ci stavano un sacco di pischelle ieri sera proprio belle, perché sarei dovuto andare proprio da lei? Poi sta con te che sei uno dei miei migliori amici, che senso avrebbe?". Ed era quello che stavo pensando io da tutto il tempo, non c'era nessuna ragione, non aveva nessun senso andare proprio da lei, ma di nuovo non capisco perché Lele mi abbia mentito "se non è andata così non capisco perché Lele mi abbia mentito" dico più a me stesso che a lui. Nel chiederlo spero di trovare una risposta "bro Lele si sente solo, non ha mai avuto una ragazza in vita sua, adesso che pure te ce l'hai non ha più nessuno". Ed é solo questo? Tutto per paura di rimanere solo? Forse Valerio potrebbe avere ragione e Lele potrebbe essersi inventato tutto per non perdermi, per paura che lo ignorassi per stare con lei, ma questo non gli da il diritto di intromettersi nella mia vita. "Forse hai ragione Vale, scusa se ho dubitato di te ma dovevo chiedertelo, non riuscivo a togliermelo dalla testa" dico alzandomi per salutarlo "non preoccuparti bro, avrei fatto lo stesso, meglio chiarirle subito le questioni importanti che trascinarle a lungo" dice abbracciandomi per poi uscire e andarsene. Non so se essere più arrabbiato o deluso in questo momento, sapere che si é comportato come un bambino solo perché aveva paura di perdermi può sembrare una cosa bella, ma non lo è affatto, doveva sapere che io non lo avrei mai lasciato da solo, non doveva neanche metterlo in dubbio, sapeva che io ci sarei sempre stato per qualsiasi cosa, si doveva fidare di me, da come sono fatto. Èd è proprio questo che mi ferisce, che non si sia fidato di me e abbia preferito agire piuttosto che venire a dirmi i suoi dubbi e discuterne insieme. Lo sento arrivare, credo abbia sentito che Valerio se ne è andato e si siede di nuovo sul divano accanto a me "che ti ha detto?" Chiede cercando di guardarmi. Io al contrario non riesco a farlo, fisso il muro davanti a me e sento la rabbia impossessarsi di me "non so con quale coraggio ancora mi parli, al posto tuo io mi sentirei una merda" lui cerca di avvicinarsi a me "non ti avvicinare, non devi neanche provare a starmi vicino, non posso credere che tu non ti sia fidato di me e tu abbia preferito agire senza neanche parlarmi" mi guarda e vedo che è confuso "Tanche di cosa stai parlando". Mi giro verso di lui e lo guardo dritto negli occhi "parlo di tutta questa storia. Ho capito perché hai fatto tutto questo, avevi paura di perdermi e che ti avrei lasciato solo, ma non ti dovevi mettere in mezzo a me e Ginevra. Se hai dei dubbi o delle paure vieni da me e ne parliamo insieme, non ti chiudi in te stesso e agisci senza ragionare. Cazzo Lele pensavo sapessi come sono fatto e ti fidassi di me, non ti avrei mai abbandonato, non ci riuscirei mai, ma adesso sono io a non fidarmi di te e a tirarmi indietro e credimi stavolta non torno sui miei passi" mi alzo, me ne vado in camera e mi butto sul letto. In un attimo ripenso a tutto quello che siamo stati fino ad ora insieme, abbiamo litigato tante volte, ma mai così. Entro su tiktok e scorro tutti i nostri video insieme finché non vedo che ne ha appena pubblicato uno nuovo, è un nostro video vecchio in cui facciamo gli scemi e so che lo ha pubblicato per me. Lo guardo e continuo ancora non capisco, lui che è sempre stato il primo a volere che io gli parlassi di ogni problema avessi non ha voluto farlo quando si trattava di me. Fa male, molto, sarebbe bastato così poco e non sarebbe andata così, adesso ho solo un pensiero nella testa, poteva andare tutto diversamente.

|| Il tuo nome sulla pelle || TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora