Amore o solo un illusione

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Nero. È solo il nero quello che vero e che sento in questo momento. C'è nero in ogni parte della mia vita, c'è nero nell'anima, privata dei colori che Lele dipingeva senza mai chiedere niente, c'è nero nella stanza vuota e buia che ha lasciato quando è uscito chiudendo e lasciandosi alle spalle quello che c'era tra di noi, c'è nero nel mio cuore che lentamente sta diventando sempre più duro sgretolandosi per lasciare posto al marcio che si sta lentamente facendo spazio al posto di quello che una volta era amore, c'è nero nella testa che mi tormenta con l'immagine dei suoi occhi così belli che all'improvviso sono diventati tristi e pieni di delusione. Non sono in grado di farlo felice come merita, è l'unica frase che mi ripeto per sentirmi meno in colpa e accettare che realmente abbia messo un punto a tutto questo. Scorrono nella testa tutte le immagini di noi, della nostra pelle che si scontra nei momenti più intimi, del ricordo così nitido del suo sapore, del suo corpo che è l'unico in grado di farmi sentire nel posto giusto al momento giusto, del suo tocco che fa sussultare al solo pensiero e adesso devo solo abituarmi all'idea che tutto questo non ci potrà essere mai più. Mi aveva avvertito, un passo falso e sarei stato fuori, e l'ha fatto, mi ha cacciato dalla sua vita e stavolta per non tornare indietro. Mi alzo per andare di là in cucina, ho bisogno di prendere un bicchiere d'acqua. Esco sperando di non dover incontrarlo, non sarei in grado di sostenere di nuovo i suoi occhi, non adesso che anche solo vedere la mia figura allo specchio mi fa sentire piccolo e insignificante. Nella stanza c'è solo Gian che guarda la tv, Diego credo sia con Lele, ansi me lo auguro, non voglio che stia da solo in questo momento. Mi guarda con un sorriso, sa bene cosa è successo, abbiamo urlato e avrà sentito sicuramente ma apprezzo che non faccia domande, sa bene che non mi va di parlarne mi conosce bene, si limita solo a venirmi incontro e abbracciarmi e io ricambio stringendolo lasciando che le lacrime che avevo tenuto dentro fino a quel momento escano silenziose "hai fatto un bel casino, ma passerà anche questo, ti starò accanto". Mi asciugo il viso e mi stacco dall'abbraccio, sono stato io a prendere questa decisione e devo imparare a conviverci "è già passata" dico sedendomi sul divano "Tanc è evidente che non ti sia affatto passata" dice guardandomi "devo solo farci l'abitudine, non è facile sapere che sta a due passi da me" dico abbassando lo sguardo. Lui mi sorride e viene verso di me "adesso dammi una mano con il pranzo" chiede dandomi una pacca sulla spalla, io lo guardo come se avesse detto la battuta più grande del secolo, sappiamo tutti quanto sia negato in cucina "meglio se ordiniamo qualcosa prima che vada di nuovo tutto a fuoco come quella volta che hai tentato di fare la pizza" dico ridendo, lui fa il finto offeso ma poi scoppia anche lui, tutto per poco tempo perché subito vediamo spuntare Lele seguito da Diego e l'aria nella stanza diventa immediatamente gelida. Ha pianto, gli occhi sono rossi e gonfi, il viso è ancora rigato da qualche lacrima e si trascina nella stanza come un cadavere. Solo vederlo mi fa tremare le gambe, sento l'aria che mi manca e il cervello che cerca di trovare soluzioni per evadere da quella situazione così velocemente da farmi esplodere la testa. Si avvia verso il bagno e si chiude la porta a chiave alle spalle, Diego ancora mi fissa con uno sguardo che non so interpretare, non so se vuole parlarmi o semplicemente prendermi a cazzotti in faccia, e le lo facesse li prenderei, me li meriterei uno ad uno senza dire una parola. Si avvicina e si ferma a pochi centimetri da me "sei il solito pezzo di merda" dice con tono così gelido da farmi rabbrividire "Era la decisione più giusta per lui" dico spostandomi dalla sua vista "forse la decisione giusta per te, non certo per lui" dice alzando i toni "non ragioni mai, sputi sempre le tue cazzo di ragioni non curandoti mai di chi ti sta davanti e come possa sentirsi, hai forse pensato alle conseguenze?" Dice guardandomi dritto negli occhi "è proprio per quelle conseguenze che ho preso questa decisione" dico cercando andarmene di nuovo in camera "fottiti Tancredi, sai cosa? Hai ragione, si merita molto meglio di te" dice per poi sparire in cucina. Esco dalla stanza e torno nella mia, chiudo la porta e lascio che tutto il casino che ho dentro esca fuori. Prendo tutto quello che vedo e lo butto a terra, ogni singola cosa nella stanza nel giro di poco si trova parte del casino che ho in testa, il cuore batte velocissimo, un misto tra ansia, paura e rabbia sta salendo dentro di me, mi butto a terra e raccolgo le gambe al petto, mi passo freneticamente le mani tra i capelli come se quel gesto potesse aiutarmi a pensare di piu, ma niente in questo momento può farmi stare meglio. Cerco di distrarmi prendendo il telefono, ogni social che apro è pieno di foto o video miei e di Lele ma il peggiore è il suo. Ha appena pubblicato un tiktok con Cecilia in cui ballano, neanche si toccano, ma la complicità che c'è tra di loro e i sorrisi che fa con lei mi manda fuori di testa. So che lo sta facendo apposta, che vuole ferirmi, vuole che lo veda felice con qualcuno che non sono e ci sta riuscendo alla grande. Prendo il telefono e lo butto per terra, mi porto di nuovo le mani tra i capelli e caccio fuori un urlo, un urlo di sfogo, di librazione da tutto quel dolore che sento opprimermi il petto, per cercare di liberarmi di quelle iniziali che aveva inciso sulla mia anima che bruciano come il fuoco. Sento dei rumori fuori dalla stanza e poi la porta di casa sbattere, mi alzo piano e apro la porta di camera per vedere cosa sia successo. Diego e Gian sono sul divano, stanno parlando e il ragazzo che gli ha consegnato il cibo se ne è appena andato "credi che le cose tra di loro si sistemino?" Chiede Gian preoccupato "non lo so Gian, Lele sta di merda, non lo avevo mai visto così per nessuno". Mi si stringe lo stomaco a sapere che nella stanza accanto alla mia c'è Lele e che con tutta probabilità sta ancora piangendo perché sono un coglione "non so cosa sia preso a Tancredi, fino a ieri avrebbe dato la vita per Lele e oggi dice che non è la persona giusta per lui, sicuramente c'è sotto qualcosa" dice Gian a Diego "non lo so bro, Tancredi è solo un pezzo di merda che non sa apprezzare le cose che ha, se avesse amato un minimo Lele non avrebbe mandato tutto a puttane, qualsiasi cosa gli sia passata in quella cazzo di testa" dice Diego. Chiudo la porta, ho già sentito abbastanza, mi lascio di nuovo cadere sul letto e lascio che il senso di colpa mi laceri ogni parte del corpo perché si, ho appena fatto la più grande cazzata che potessi mai immaginare e adesso non si torna in dietro, non più.

|| Il tuo nome sulla pelle || TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora