Amami ancora

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Apro la porta di casa e senza pensare a niente salgo di corsa le scale seguito da lui che mi chiede di rallentare mentre ride. Non sentivo quella risata da troppo tempo, è come risvegliarsi dal più brutto degli incubi. Il tempo di entrare nella stanza e subito lo attiro a me con il suo corpo contro la parete. Mi era mancato dannatamente troppo il suo sapore, il suo respiro che si confonde con il mio, le sue mani che cercano il mio corpo disperatamente, il suo profumo così forte che mi entra in testa come la peggiore delle droghe mandandomi in overdose di lui, della sua pelle morbida che rabbrividisce sotto il mio leggero tocco e dei suoi occhi che si incastrano alla perfezione dentro i miei. È questione di un attimo, quello che intercorre tra l'essere ancora lì e il trovarci sdraiati sul letto con lui a cavalcioni su di me. Ci fermiamo un attimo, sorride guardandomi dall'alto con il fiato corto e i suoi occhi lucidi, è tutto quello che mi serve adesso per dire di stare bene.
"Sei sempre così bello".
Lo tiro di nuovo verso di me prendendolo per la maglia facendo di nuovo scontrare le nostre labbra, la sua lingua che tocca di nuovo la mia, è un gioco così bello che non vorrei mai finire, ci teniamo legati perfettamente attraverso quel gesto, ci cuciamo le nostre promesse ancora e ancora per non dimenticare mai, ci promettiamo all'infinito che questo non avrà fine perché o saremo insieme o non ci sarà mai nessun'altro noi nelle nostre vite. Lascio che le mie mani cerchino di nuovo la sua pelle liscia che tanto desideravo, accarezzo la sua pelle vagando sotto la sua maglia in cerca di lui come ho cercato la luce in questi dieci giorni prima di riaverlo e lentamente glie la tolgo senza distogliere lo sguardo dal suo, traccio ogni muscolo della sua schiena che si muove sopra di me mentre affondo le mani per lasciare segni della mia presenza, per ricordare a lui e al mondo intero che questo è solo mio e nessun altro lo avrà mai.
"Mi sei mancato così tanto" sussurro sulla sua bocca, fissa di nuovo i miei occhi nei suoi e mi sorride per poi scendere a baciarmi il collo e stingere delicatamente tra le labbra lembi di pelle al suo passaggio. Mi perdo in quel gesto e lascio che si prenda quello che vuole, che anche lui possa dire a tutti che sono suo, voglio sentirlo ovunque marchiarmi la pelle, voglio il suo tocco che mi fa sentire i brividi dalla testa ai piedi, il suo respiro che mi fa venire la pelle d'oca e mi fa gemere piano spezzando la voce. Scende sempre più in basso fino ai pantaloni e si ferma lasciami con il fiato sospeso tornando a guardarmi e io sento solo il corpo che lo richiede disperato "perché ti sei fermato" dico a mezza voce spezzando un nuovo gemito e lui sorride "voglio che da adesso tu mi chieda ogni cosa che vuoi, non farò nulla se prima non me lo dirai, voglio sentire quanto hai bisogno di me" dice mentre fa scivolare le sue mani sul mio petto. Vuole giocare, lo leggo nei suoi occhi bisognosi che implorano tutte le sicurezze che non ho saputo dargli fino ad ora e voglio dargliele, voglio che sappia che io sono sicuro di noi e che non me ne vado più a meno che lui non venga con me. Prendo le sue mani e le faccio scivolare verso l'elastico dei miei pantaloni e lo fisso di nuovo nei suoi occhi, adesso ancora più lucenti "voglio sentirti come mai prima d'ora" dico con le parole che muoiono in gola per tutto il desiderio che sto provando. Lui sorride compiaciuto, si sposta da sopra di me e mi baci la pelle scoperta mentre mi toglie i pantaloni seguito dai boxer. Torna su di me e sempre con il suo sguardo puntato nel mio porta la sua mano fino alla mia intimità iniziando a muoverla. Rilascio il gemito trattenuto, il suo corpo che torreggia sul mio impossessandosi delle mie labbra continuando a muovere la mano. Mi era mancato il suo tocco, l'unico in grado di farmi sentire vivo e farmi rabbrividire fino alle ossa, lento, dolce, riscopre di nuovo il contatto con la mia pelle, poi aumenta e diventa più veloce. Sento il corpo completamente abbandonato a lui, lascio che mi controlli, che mi guidi come vuole, che faccia di me quello che preferisce perchè altre mani non le vorrei mai finché di colpo non si ferma facendomi sussultare "Lele" dico trattenendo un gemito mentre lui mi guarda e si morde il labbro "dillo Tancredi, chiedimelo" dice sussurrandomi quelle parole a un centimetro dalla bocca "ti prego fammi tuo" dico sentendo di nuovo il mio corpo chiamare disperatamente il suo.
Si alza leggermente sopra di me per togliersi i pantaloni e io fisso ogni suo movimento completamente rapito da ogni parte di lui, si allunga fino al comodino per cercare nel portafoglio un preservativo, ma lo blocco.
"Ti prego no, voglio sentirti".
Si abbassa e mi lascia nuovamente un bacio lungo e dolce, porta entrambe le mani e circondarmi il viso e accarezza mi accarezza il labbro inferiore.
Faccio scivolare lentamente le sue dita in bocca una alla volta sotto il suo sguardo languido e attento, con la lotta mano mi accarezza la testa e stringe leggermente i miei capelli facendomi genere sommessamente.
Porta poi le sue dita dolcemente alla mia entrata e inizia a farsi strada accompagnando le sue spinte con baci sulla mia pelle e accarezzandomi.
"Ci sei Tanche?" chiede quando il mio corpo inizia a spingersi a sua volta contro le sue dita.
Annuisco e quando esce da me mi abbasso e lo assaporo di nuovo.
Si muove sotto di me, con la mano accarezzo la sua pelle dell'interno coscia, la sua finisce tra i miei capelli accompagnando i movimenti sempre più rapidi mentre geme.
Quando sento che inizia a muoversi più veloce sotto di me mi allontano e lo bacio mischiando i nostri sapori di nuovo.
"Prendimi" sussurro sulle sue labbra, le sue mani che scendono lente sui miei fianchi fin sotto le cosce per spingersi dentro di me lasciandomi senza fiato.
Mi abbasso su di lui poggiando le mani sulla sua testa, le sue sui miei fianchi aiutandomi a spingermi su di lui, riprende a baciarmi il collo, la mandibola, assapora la mia pelle mentre continua ad affondare dentro di me, lascio che il corpo si modelli al suo, poggio le mani sul suo petto e abbandono la testa all'indietro andando incontro al piacere, non ho più nessun controllo di me, le mie gambe si stringono attorno ai suoi fianchi per non farlo scappare, i nostri respiri affannati e i gemiti si mischiano nella stanza, l'aria sa completamente di noi, siamo di nuovo attaccati l'uno all'altro nell'atto disperato di sentirci una cosa sola per davvero, le sue spinte decise vogliono farmi sentire tutto il male che gli ho fatto e ogni bacio che mi da è un ti perdono inciso sul mio corpo, e quando sento che sta per venire inverto le posizioni e lo faccio uscire da me per prendere la sua intimità e fare mio quello che rimane, per cancellare dentro di me una volta per tutte gli sbagli e gli errori che io ho commesso.
Nel mio gesto ci sono scuse silenziose per il dolore di un tradimento e di parole non dette e lui si aggrappa a me con quello che rimane, poggia le sue mani tra i miei capelli lasciando che il dolore esca una volta per tutte e io lo accolgo e lo faccio mio eliminandolo da noi per riscrivere nuovi capitoli insieme.
"Scusa Lele" dico guardandolo dritto negli occhi ora lucidi nonostante siano sempre i più belli che io abbia mai visto. Mi tira verso di se e mi bacia dolcemente senza dire niente, perché non c'è nulla da dire, ce lo siamo appena promessi e non serve dirlo ancora, non più. Di nuovo lo appoggio con la schiena al letto e intreccio le mie mani alle sue di fianco al letto, bacio ogni centimetro della sua pelle che si contrae, non gli chiedo niente, stavolta faccio tutto quello che voglio senza limitarmi, faccio quello che per troppo tempo mi è mancato fare e sentire, tocco ogni parte in maniera indelebile ricucendo le ferite di entrambi.
"Ti ha toccato?" chiedo osservando il suo sguardo seguire i miei movimenti.
Scuote la testa e si protende per baciarmi ma con la mano lo fermò poggiandola sulle sue labbra.
"Ti prego dimmelo".
Lui mi guarda dritto negli occhi quasi neri, posa ila mano attorno al mio polso e la scosta dalla sua bocca.
"No Tanche, non mi ha toccato".
Mi accarezza la guancia e chiudo gli occhi liberando la tensione e lasciandomi sfuggire una lacrima che lui raccoglie baciandomi li zigomo.
"È tutto finito adesso".
Mi accoccolo al suo petto e mi lascio andare alle sue carezze.
"Ti voglio sempre di più, non ho mai voluto nessuno se non te".
Mi stringe ancora di più e io silenzio riempie la stanza di nuovo colma di tutto l'amore che ci siamo dati, il nostro momento preferito, quello dopo esserci concessi, quello in cui non c'è nulla da dire perché quello che dovevamo prometterci lo abbiamo già detto e la calma è l'unica cosa che rende ancora più speciale tutto quanto. Sono ancora sdraiato su di lui, corpo contro corpo, petto contro petto, la mia anima che abbraccia la sua ritrovandosi, il suo braccio che mi stringe sui fianchi e il mio tra i suoi capelli, mentre ascolto ogni battito del suo cuore che torna lentamente regolare. Alzo lo sguardo verso di lui e lo vedo sorridermi, quel sorriso che mi ha fottuto completamente il cervello ed è il quadro più bello che si possa disegnare, sul suo volto altrettanto perfetto, stanco e con i capelli scompigliati, ma l'unica meraviglia che per me esista "ti donerei i miei occhi per guardarti e farti capire quello che vedo e che sento ogni volta che sei con me" dico all'improvviso spezzando il silenzio che ormai era quasi irrilevante per quanto i nostri corpi si stessero urlando "ti darei il mio cuore per farti sentire quello che provo al solo pensiero di saperti nella mia vita" dice accarezzandomi il viso.
Rimaneva solo un problema adesso da affrontare e a cui avevo evitato di pensare per tutto il tempo. Giulia.
Vederci di nuovo insieme aveva fatto tornare in fermento i social e la notizia era arrivata anche alla nostra agenzia che puntualmente ha deciso di marciarci sopra e cogliere l'occasione per ricavarne quanti più profitti possibili, infatti adesso sono costretto a continuare a uscire con lei e far credere a tutti che tra noi ci sia qualcosa, così mi è stato detto di fare, altrimenti metteranno fine alla tankele e io questo non posso permetterlo. Non so come dirglielo, non so trovare parole giuste per spiegargli che la persona che odia, con cui l'ho tradito e che per di più è ancora innamorata di me deve continuare a starmi vicino perché altrimenti noi non esisteremo più agli occhi degli altri. Mi stringo ancora un po' di più al suo petto, il suo cuore mi calma e mi rassicura, mi fa sperare che tutto questo andrà a finire bene, che noi finiremo bene e potremo davvero essere felici, non chiedo altro.

|| Il tuo nome sulla pelle || TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora