Solo noi

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"Tanche alzati" dice Lele scrollandomi nel letto "dai perfavore o arriveremo in ritardo". Apro gli occhi lentamente e la figura di Lele che mi fissa seduto accanto a me è l'unica che vedo "Lele che palle che ore sono?" Dico chiudendo di nuovo gli occhi "le 10.30, alle 11.00 abbiamo il treno". Gli ultimi giorni li abbiamo passati sempre insieme, io e lui, Gian è tornato e con gli altri abbiamo discusso dei prossimi eventi, adesso dobbiamo tornare a Milano. Va verso l'armadio e inizia e vestirsi, io mi alzo e faccio lo stesso "finalmente torniamo a casa" dico mentre lo guardo sistemare le ultime cose nella valigia "quando puoi mettere fine alla finta con Giulia?" dice voltandosi verso di me "lei sta già a Milano, quando arriviamo ci vedremo, le dirò che io e te stiamo insieme e poi andró insieme a lei a parlare all'agenzia e gli diremo che non vogliamo più farlo, se lo facciamo insieme non possono dire nulla". Mi sorride "poi diremo a tutti di noi?" Dice attirandomi verso di lui "non perderemo un secondo di più" dico prima di baciarlo "cazzo siamo in ritardo dobbiamo andare" dice all'improvviso prendendo le valigie. Scendiamo le scale di casa sua e sua madre e li vicino alla porta che ci stava aspettando "la prossima volta che tornate voglio vedervi ancora insieme eh" dice guardando entrambi "se mi sopporterà ancora sarò felice di tornare" dico ridendo "fate buon viaggio" dice prima di abbracciare entrambi "ciao ragazzi". Usciamo di casa e corriamo in stazione, come sempre in ritardo "dove eravate vi abbiamo chiamato almeno dieci volte" dice Diego preoccupato "scusateci, non abbiamo sentito i telefoni" dice Lele "dai andiamo che sta per partire "dice Gian. Saliamo e ci mettiamo seduti, tre ore e mezzo e saremo di nuovo a casa, la nostra casa "non pensavo di dirlo ma finalmente torniamo a Milano" dice Diego "non dirlo a me, questa storia con Giulia mi fa uscire fuori di testa" dico guardando fuori dal finestrino "ce la farete, anzi ce la faremo, tutti insieme, siamo fratelli no?" Dice Gian e noi tutti annuiamo. Quello che c'è tra di noi è qualcosa di fin troppo speciale, non si spiega, è semplicemente unico, ci siamo capiti da subito e non ci siamo chiesti nulla, siamo semplicemente rimasti insieme e supportati. La voce metallica dice che siamo arrivati, prendiamo le nostre cose e scendiamo dal treno, finalmente respiriamo di nuovo l'aria di questa città. Chiamiamo un taxi e poco dopo siamo a casa nostra, porto tutto in camera e scrivo a Giulia
"sei libera?".
Vado a farmi una doccia, sono stanco e ho bisogno di rilassarmi un po', prendo tutto e mi chiudo dentro. Mi spoglio lentamente e mi avvicino allo specchio, sapere che tutto questo finirà oggi mi fa sentire libero, potrò essere finalmente chi voglio e con Lele. Entro dentro e l'acqua mi lava via gli ultimi residui di quello che c'è stato con lei, quello che non tornerà mai più una volta che gli avrò detto tutto. Esco dalla doccia e mi vesto, guardo il telefono, Giulia mi ha risposto
"sono libera anche adesso".
Finisco di prepararmi e poi le rispondo
"tra 20 minuti al parco vicino casa nostra".
Torno di là dai ragazzi che si sono messi a giocare alla play e mi metto sul divano "Tanc tutto bene?" Chiede Gian "si bro, devo andare a parlare con Giulia, è il momento di finirla" lui mi guarda "sei pronto?" Chiede preoccupato "si, non ce la faccio più, non posso più vedere Lele che sta male per ogni video o foto insieme". Lui annuisce e poi guarda Lele "poi direte di voi?" Guardo anche io Lele "si, il tempo di far passare la notizia della fantomatica rottura e poi diremo di noi". Gian mi guarda "noi vi staremo accanto, contate sul nostro aiuto". Gli sorrido e poi guardo l'ora, tra poco Giulia dovrebbe arrivare. Mi alzo e prendo il giubbotto "vado, ci vediamo dopo". Lele si toglie le cuffie e viene verso di me "torna presto ti prego" gli do un bacio, rimaniamo per un paio di secondi fermi e poi lo guardo dritto negli occhi "dammi un paio d'ore e quando torno preparati che usciremo a festeggiare". Lui mi sorride e poi esco, mi avvio verso il parco e la aspetto. Poco dopo la vedo arrivare con il suo solito sorriso e venire verso di me "ciao Tanc" dice e poi mi da un bacio leggero a fior di labbra. Mi stacco subito "senti Giulia dobbiamo parlare" dico il più serio possibile. Anche lei si fa seria e mi guarda "che succede?". Abbasso un secondo lo sguardo per formulare un discorso che sia diretto ma non troppo e poi la guardo di nuovo "in questo periodo sono successe davvero un sacco di cose, non era previsto tutto questo che è successo tra di noi, insomma è stato tutto improvviso, mi hai cercato dopo più di un mese e io ero contento di sentirti, anche a me mancavi, però tutto è sfuggito di mano, non doveva andare così, ho sbagliato". Lei mi guarda confusa "Tanc che stai dicendo?" Prendo di nuovo un respiro "Giulia io non sono innamorato di te, ma di un'altra persona". Lei si blocca e non dice nulla "vedi quando mi hai cercato io ero in un momento difficile, stavo male, e tutto perché sono innamorato di Lele". I suoi occhi diventano lucidi e qualche lacrima inizia a rigare il suo viso "mi dispiace davvero tanto Giulia, non volevo andassero così le cose tra di noi, volevo fosse tutto diverso". Abbassa lo sguardo "Tanc perché non me lo hai detto subito, perché hai mandato avanti tutto questo?" Chiede ancora piangendo "ho fatto tutto per Lele, dal primo momento che ti ho chiesto di vederci, avevamo litigato e volevo che tornasse da me, eri l'unica che poteva aiutarmi, lui ha sempre avuto paura che tra di noi potesse di nuovo esserci qualcosa, sapeva che eri innamorata di me e io volevo sfruttare quello per costringerlo a tornare sui suoi passi e non lasciarmi, ho scopato con te, ma nella testa c'era lui, volevo lui come lo voglio adesso e scusami se non te l'ho detto prima, ma l'agenzia dopo che ha saputo del nostro avvicinamento ha voluto che portassi avanti tutto questo perché faceva crescere i nostri follower, però io adesso non riesco più a mandarla avanti, non posso continuare a guardare Lele in faccia e sapere che lui sta male ogni volta che vede un nostro video o qualsiasi cosa che ci riguarda, quindi ti prego capiscimi e aiutami a mettere fine a tutto questo". Lei mi guarda "Tanc io adesso devo prendermi del tempo, non riesco ancora a crederci, io pensavo che stavolta avrebbe davvero funzionato e ora mi dici questo, è davvero troppo". Ha ragione, ho aspettato troppo e ho tirato la corda, però ero in trappola, non avevo scelta, dovevo farlo "Giulia ti prego, hai ragione, sono stato uno stupido, stronzo, pezzo di merda, chiamami come vuoi, ma ti prego non voglio che l'agenzia mi distrugga quello che ho faticato ad avere, è stato un errore usarti, tornassi indietro credimi non lo farei mai, ma ti prego non lasciare che tutto questo sia stato invano, non voglio che mettano fine alla tankele, voglio dire a tutti di me e lui, voglio spiegare a tutti quello che ho fatto e quanto sono stato un coglione, ma ti prego, se non mi aiuti non posso farlo". Lei si asciuga le lacrime che aveva sul viso, respira un secondo e poi torna a guardarmi "ti aiuterò Tanc, lo faccio perché potrai dire a tutti di te e Lele, ma devi giurarmi che spigherai che cosa è successo tra di noi perché se non lo farai te lo farò io". Gli tendo la mia mano in segno di patto, lei ci pensa un secondo e poi la stringe "promesso" le dico poi "adesso ti prego andiamo insieme a parlare con quelli dell'agenzia, voglio che tutto questo finisca adesso". Lei si alza e inizia a camminare e non capisco "allora andiamo o no?" Dice facendomi segno di seguirla e così faccio, chiamiamo un taxi e poco dopo siamo davanti la sede dell'agenzia. Entriamo e subito la mia manager viene verso di noi "ciao ragazzi, che bello vedervi insieme" mi volto verso Giulia per farle capire che sto per parlare e poi guardo di nuovo lei "senti siamo venuti qua per dirvi che noi vogliamo finirla con questa storia finta, io non sono innamorato di lei e non voglio che lei si senta presa ancora in giro e non voglio fare del male alla persona che amo" lei mi guarda perplessa e poi guarda Giulia "te che ne pensi? Sei d'accordo?" Giulia guarda me e poi lei "si, sono d'accordo, non voglio fingere una relazione in questo modo, non sapendo che c'è un'altra persona che soffre per tutto questo, meglio se mettiamo un punto, voglio vivere la mia vita senza problemi". La manager ci guarda entrambi e poi se ne va da altri colleghi, credo per discutere di questa cosa "grazie Giulia, davvero" dico forzandole un sorriso "Tanc l'ho fatto soprattutto per me, adesso finiamo tutta questa storia". Io annuisco e abbasso lo sguardo finché la manager non torna "okay ragazzi, se non volete continuare potete finirla". Sento il corpo che finalmente si alleggerisce da tutto lo schifo di quelle settimane e ringrazio davvero che sia stato così semplice "un'altra cosa" dico prima che se ne vada "io sto con Lele, credo lo abbiate capito sennò lo sapete adesso, vorremmo dirlo, non adesso, ma in questi giorni quando la notizia di Giulia sarà passata". Lei mi guarda seria "Tancredi questo non potete farlo, la tankele è solo una ship per fare più visualizzazioni sotto i video e far crescere Emanuele con i follower, non potete dire di stare davvero insieme, sarebbe un problema in cui noi non vogliamo essere coinvolti, potete stare insieme si, ma agli occhi di tutti deve essere solo una ship falsa, nulla di più". Non riesco a muovermi, sento il corpo paralizzato, le gambe che non riescono a fare un passo e di nuovo quella sensazione di pesantezza mischiata a rabbia, tanta rabbia,perché siamo sempre costretti a nasconderci come dei topi di fogna, non possiamo essere semplicemente liberi di amarci come tutti gli altri solo perché delle cazzo di persone mi devono dire cosa devo fare ogni fottuto giorno della mia vita "non potete impedirci di dirlo, per quale motivo non dovremo farlo? Le persone ci amano, facciamo più visualizzazioni e follower con quei video che con tutti gli altri, per quale motivo dovremo far credere che sia solo finzione? Per i pregiudizi? Per la paura di essere additati? Fanculo cazzo, io voglio amare chi mi pare e quando mi pare, non sto agli ordini di nessuno" la manager mi guarda e poi viene verso di me "io Tancredi abbasserei il tono e farei come diciamo noi se non vuoi finire fuori da tutti i progetti di quest'anno e non vuoi vedere Emanuele sbattuto fuori senza nessun motivo, diciamo che ci penserei bene su cosa fare, la scelta è solo tua". Non riesco a trattenermi, esco da lì e sbatto la porta, Giulia mi segue restando a distanza "mi dispiace" dice quasi in un sussurro a cui io nemmeno rispondo, salgo sul primo taxi che passa e cerco di tornare verso casa. È tutto di nuovo a puttane, non andrà mai un cazzo per il verso giusto, non potremo mai essere una coppia normale. Scendo e salgo le scale, mi fermo un attimo davanti alla porta di casa prima di suonare, non so come dire a Lele che anche stavolta non siamo noi a vincere ma c'è sempre qualcuno che decide per noi e io non voglio deluderlo, non voglio che lui pensi che a me non importa perché a me importa più di tutto, anche di me. Mi faccio un briciolo di coraggio e suono, poco dopo è proprio Lele ad aprire la porta fiondandosi tra le mie braccia che subito accolgo e stringo a me per tornare alla realtà, per lenire il dolore che sto sentendo fino alle ossa "allora Tanche come è andata, siamo liberi?" Dice una volta che ci stacchiamo da quel gesto che mi teneva per un po' lontano da quello che mi stava aspettando. Entro in casa e mi siedo sul divano, anche i ragazzi sono seduti vicino a me. Non so cosa dire, da dove iniziare "Tanche parla cazzo" dice Lele venendo verso di me. Cerco di calmarmi e provare a guardarlo, i suoi occhi mi fanno sempre stare bene "con Giulia è tutto finito, non ci sarà più niente tra di noi". Vedo Lele sorridere e di getto buttarsi tra le mie braccia "Dio Tanche stavo morendo di paura, mi avevi fatto preoccupare da morire" dice stringendomi ancora più forte e io mi aggrappo a lui, lo abbraccio e lascio che metta tutto apposto come solo lui sa fare prima di dirgli tutto il resto, che è tanto da sopportare "ragazzi perfavore potete lasciarci soli?" Dico a Gian e Diego che senza dire nulla annuiscono e escono dalla stanza "Lele non ho finito" dico con la testa ancora sulla sua spalla. Lui si abbassa per guardarmi "non è una cosa bella vero?" dice cambiando il tono di voce. Alzo lo sguardo verso il suo "non possiamo dire di noi, non vogliono che le persone sappiano, vogliono solo che continuiamo come abbiamo fatto fino ad ora, facendo credere a tutti che sia solo finzione e che tra di noi in realtà non ci sia nulla di più". Lo sento tremare a quelle parole e sento come se un pezzo di me stesse crollando insieme al suo cuore che sento battere forte contro il mio petto "Lele ho fatto di tutto, ho urlato e detto che non me ne fregava un cazzo, ma credimi non possiamo dirlo, altrimenti ti butteranno fuori dall'agenzia e io verrò escluso da tutti i progetti di quest'anno". Lo vedo iniziare a piangere e senza pensarci un secondo gli asciugo subito le lacrime che iniziano a scorrere "Lele guardami non finisce qui, non ci rassegniamo ok? Aspettiamo un'altro po', continuiamo a fare i video come abbiamo sempre fatto e ti giuro su di noi che ce la faremo, non mi arrendo hai capito? Noi siamo più forti di tutto questo". Poggia la fronte contro la mia e cerco di calmarlo e calmare me stesso e dopo un po' il suo respiro si regolarizza seguendo il mio. Si stacca e mi guarda dritto negli occhi "Tanche sei sicuro di voler continuare a stare con me?" Dice con un filo di voce. Gli prendo il viso tra le mani "assolutamente si, non chiedermelo mai più, sei l'unica cosa di cui sono sicuro Lele" dico prima di avvicinarlo a me e baciarlo, perché voglio che lui sappia che io ho scelto lui e sceglierò sempre lui, con tutte le difficoltà che ci saranno perché a me le cose facili non sono mai piaciute e per Lele farei di tutto "adesso ci alziamo e ordiniamo qualcosa da mangiare, ti avevo promesso che avremo festeggiato" dico sorridendogli "Tanche non mi sembra ci sia da festeggiare" dice abbassando lo sguardo "invece sì, non c'è più nessuna storia con Giulia, adesso siamo solo noi, lascia perdere il resto e pensa solo a questo" dico passandogli le mani tra i capelli "però mangiamo la pizza" dice facendo il faccino tenero con ancora gli occhi lucidi. Sembra un bambino, è proprio bello e io amo prendermene cura "vabbene" dico facendolo alzare "sai cos'altro facciamo? Cacciamo Gian e Diego fuori casa e ci godiamo una serata noi due, qua, cena romantica e poi divano con netflix che recuperiamo la serie che non abbiamo visti in questi giorni, ci stai?". Lui sorride e annuisce, vado in stanza dai ragazzi e busso "posso entrare?" Chiedo prima di aprire la porta "si vieni" risponde Diego "ragazzi posso chiedervi un favore?" Dico facendo una delle mie facce migliori. Loro si guardano "dobbiamo uscire vero?" Dice Gian. Io abbasso lo sguardo colpevole e loro sbuffano entrambi "che palle che siete, ma non potete uscire voi?" Dice Diego "no Lele non sta bene, non mi va di farlo uscire così, eddai non fate gli stronzi tanto lo so che riuscite a trovare qualcosa da fare, poi mi servono due tre ore non di più". Loro si guardano di nuovo "tre ore, non un secondo di più". Io gli sorrido e poi torno da Lele che stava aspettando. Prendo il telefono e chiamo per ordinare, intanto i ragazzi escono e io e Lele rimaniamo soli. Mi siedo accanto a lui sul divano, lo guardo mentre si passa le mani tra i capelli guardando il cellulare, con la bocca socchiusa e le guance arrossate. Questa serata è il nostro inizio. Mi avvicino a lui e mi sdraio con la testa sulle sue gambe "adesso siamo noi" dico felice "solo noi".

|| Il tuo nome sulla pelle || TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora