Capitolo 6
La sveglia alle 11.30 suona e mi ricorda che oggi finalmente i ragazzi conosceranno Ginevra. Mi alzo dal letto e mi vesto e poi vado di la per fare colazione, oggi io e lei pranzeremo fuori e poi torneremo dopo pranzo qui a casa. Chiamiamo anche Valerio, voglio che anche lui la conosca dato che mi ha aiutato con lei e poi voglio che tutti quelli a cui tengo possano vedere che per una volta nella mia vita sono finalmente felice. Prendo il cellulare e faccio partire la chiamata "bro per oggi non prendere impegni che devi venire a casa da noi nel pomeriggio" dico "certo, ci sarò, ma è successo qualcosa?" mi chiede preoccupato "no tranquillo, voglio solo farti conoscere Ginevra, sai ieri ho seguito il tuo consiglio e le ho chiesto di stare insieme, ho seguito il cuore ed è andata bene" dico ancora incredulo "sono così contento bro, te lo meriti, non ti sentivo così felice da tantissimo tempo, meriti qualcuno che ti ami, quindi non vedo l'ora di vedere la persona che finalmente ti ha riempito il cuore". Valerio è sempre stato una persona sensibile e soprattutto adesso si sta rivelando un ottimo confidente, se non era per lui adesso non starei con Ginevra e forse neanche ci avrei provato. "ci vediamo oggi allora" dico prima di attaccare. Vado di là, Gian ancora dorme e anche gli altri, prendo i biscotti e il latte dal frigo, mi siedo al tavolo e intanto le scrivo un messaggio
<buongiorno>
Dopo aver finito di fare colazione torno in camera e mi preparo, mi metto una maglia bianca e una camicia sopra, un paio di jeans, un cappello e le immancabili Jordan. Esco dalla camera e lascio un biglietto sul tavolo <non dimenticatevi che oggi viene Ginevra, mettete in ordine, arriviamo per le 15.00>. Guardo l'orologio e sono le 12.15, esco di casa e mi avvio verso la metro intanto sento il telefono vibrare e mi arriva un suo messaggio
<buongiorno, tra poco sono in stazione>
Entro dentro e vado al binario, oggi ci sono davvero tantissime persone ma nonostante tutto la vedo scendere e oggi si è davvero superata, ha i capelli raccolti in uno chignon morbido e alcuni ciuffi le rimangono fuori sul davanti, l'eyeliner le mette in risalto i suoi occhi color ghiaccio e un leggero rossetto color carne le sue labbra perfette, ha un top rosso, dei legging che mostrano le sue forme al posto giusto e le converse bianche a chiudere l'outifit perfetto. Si avvicina e l'unica parola che esce dalla mia bocca è "wow". Lei mi guarda e senza perdere tempo la bacio. Un solo giorno e già mi era mancata, in più vestita in quel modo è proprio bella. "sei pronta?" le dico mentre mi stacco per guardarla di nuovo "se ti dicessi di no eviteremo?" dice lei evidentemente in imbarazzo "tranquilla andrà bene" dico rassicurandola. Le prendo la mano e usciamo dalla metro per andare a mangiare. "Dimmi una cosa" le chiedo mentre camminiamo "hai mai assaggiato qualche piatto romano?" lei ci pensa su "in realtà no, non ho mai avuto occasione di provarli". L'idea sarebbe stata andare al Mc, ma dato che ha detto di non aver mai provato piatti romani voglio portarla in un ristorante qui vicino che abbiamo scoperto con i ragazzi quando ci siamo trasferiti in cui fanno dei piatti buonissimi, tanto che sembra di stare a Roma. "Beh credo sia arrivato il momento allora" le dico prima di mostrargli l'entrata del ristorante. Lei mi guarda "ma non dovevamo andare al Mc?" dice confusa "piccolo cambio di programma, una sorpresa" le dico guardandola. Lei mi prende e mi abbraccia, è così dolce come una bambina "grazie Tanc" dice e io le do un bacio sulla testa e le prendo il viso con le mani "non credevo bastasse così poco a farti sorridere" dico "mon sono così complicata, mi piacciono le cose semplici" dice guardandomi dritto negli occhi. Entriamo e mi avvicino al proprietario "Antonio hai un tavolo per me e la mia ragazza?" lui si gira verso Ginevra, le sorride e poi si gira di nuovo verso di me "e me lo chiedi? Vieni qua, per te ci sta sempre posto e se sei con la pischella allora non si può certo dire di no". Ci avviciniamo al tavolo e ci sediamo, Antonio ci porta i menù e dopo poco abbiamo sul tavolo un piatto di Carbonara per me e uno di Amatriciana per lei. "o mio dio è fantastica" mi dice con la bocca tutta sporca di sugo. Io mi metto a ridere "lo vedo bene, hai tutto il sugo in faccia". Lei diventa rossa come sempre, e prendendo il tovagliolo cerca di togliersi lo sporco. Se c'è una cosa che davvero mi ha colpito di questa ragazza è il suo essere spontanea, è semplicemente così come la vedi riuscendo a distrarmi e farmi dimenticare per un po' il resto con poco, nella sua semplicità è unica e mi sento fortunato ad averla conosciuta. "Ti amo". Dico all'improvviso, neanche le ho pensate quelle parole, sono solamente uscite dalla bocca come la frase più normale del mondo ed è strano averle dette, non credo di provarle sul serio, è passato poco tempo e certe parole hanno un peso. Lei lascia il tovagliolo e mi guarda "che cosa hai detto?" mi dice spalancando gli occhi. Spero di non aver mandato tutto a puttane per essere stato troppo frettoloso, non so ancora perché lo abbia detto, ma ormai non posso tirarmi indietro, cercherò di assecondare quelle parole pronunciate e non sembrare il solito stronzo. Prima di adesso avevo detto una sola volta ti amo ed era stato a Jennifer, in quel caso era vero, adesso è venuto fuori senza preavviso, ma non posso sembrare un bambino accampando scuse "ho detto che ti amo" le dico guardandola dritta negli occhi per essere il più credibile possibile. Lei sorride e appoggia la sua mano sulla mia "ti amo anche io". Dice cogliendoli di sorpresa "stai dicendo sul serio?" le dico sorpreso. Non credevo che lei mi amasse davvero, almeno non dopo così poco tempo "assolutamente si, ti amo davvero". Mi alzo e la bacio senza dire una parola, perchè in questo momento non saprei cosa dirgli, è tutto così strano, non so se sono pronto ad amare qualcuno sul serio, troppe ferite si devono ancora rimarginare, ma una possibilità voglio dargliela, ormai ho sganciato la bomba, spero di esserne all'altezza.