Capitolo 12
Appena arrivati a casa a sua, mi siedo sul divano, le parole di Lele continuano a tormentarmi nella testa. Ginevra è andata in bagno a struccarsi e mettersi il pigiama, io nel frattempo mi faccio un giro della casa. È un monolocale molto carino, arredamento un po' arrangiato, il tipico appartamento di una ventenne, in giro ci sono foto di lei con la sua famiglia e con Maila, libri, manichini con qualche prova di vestiti e sul tavolo c'è anche il vestito che le ho regalato ancora dentro la scatola. Mi siedo di nuovo sul divano ad aspettarla, la testa mi gira e mi pulsa e mi passo le mani tra i capelli freneticamente per cercare di riprendere la lucidità ne ed sarai per parlarci. Quando esce dal bagno e torna in sala, si siede vicino a me. È il momento di capire che cosa è realmente successo "devo chiederti una cosa" dico spezzando il silenzio "dimmi" dice voltandosi verso di me "mentre eravamo in discoteca e te eri in bagno, io sono uscito fuori e Lele mi ha raggiunto dicendo di averti visto baciare Valerio. Io non gli ho creduto, dopo quello che è successo non mi va di litigare di nuovo con te, lo sai, però era giusto chiederlo a te e togliermi ogni dubbio, è la verità?" Lei si irrigidisce, abbassa lo sguardo e rimane in silenzio, io la guardo e non capisco se stia confermando le mie parole o sia dispiaciuta per quello che ho appena detto, poi mi guarda e vedo che ha gli occhi pieni di lacrime "Tanc te lo giuro, non ho fatto nulla, sono andata in bagno e basta, non so perché Lele ti abbia detto questo, ma ti assicuro che non è andata in quel modo". Io la prendo e la abbraccio, non volevo farla stare male, volevo solo capire e scacciare i pensieri, ma ho sbagliato, dovevo fidarmi di lei "ti credo, non preoccuparti, andrò infondo a questa storia e scoprirò perché mi ha mentito, e giuro che stavolta con me ha chiuso".
Lei si accoccola sulla mia spalla, è così piccola e indifesa, non ci riesco a vederla soffrire, penso soltanto che Lele è un grandissimo stronzo e che in tutto questo tempo che ci conosciamo forse ho sbagliato a fidarmi di lui, non ho capito affatto che persona fosse e mi sono lasciato trasportare troppo dalla nostra amicizia. All'improvviso Ginevra si alza, e mi guarda "Tanc ti amo, come non ho mai amato nessuno" dice guardandomi con gli occhi color ghiaccio che brillano alla luce che entra dalla finestra "ti amo anche io Ginevra" dico sincero e la bacio.
È un bacio intenso, deciso, pieno di passione che ho immaginato dal primo istante che l'ho vista stasera con indosso quei vestiti. Si avvicina sempre di più a me e so che sta per accadere, lo sento da come mi stringe le mani sulle mie spalle. La avvicino ancora di più finché non si siede sulle mie gambe e lascio che le mie mani dal suo viso scivolino sui suoi vestiti, lei fa lo stesso con i miei e l'aria è impregnata di desiderio. La sdraio di fronte a me e la osservo mentre arrossisce sotto il mio sguardo mentre lentamente le sfilo e pantaloni e ammiro la sua bellezza illuminata dalla luna. Torno a baciarla scendendo lentamente sul collo che assaporo sentendola genere piano e poi sui seni e sempre più in basso finché non arrivo al linguine. Lentamente le tolgo anche le mutande e torno a baciarle ogni angolo della sua pelle mentre sento il suo corpo fremere sotto di me e contorcersi ogni volta che la mia bocca le sfiora la pelle. È dolce il suo profumo e le sue mani tra i miei capelli che guidano i miei movimenti mentre assaporo il suo corpo. I suoi gemiti si intensificano ad ogni mia mossa fin quando non mi attira verso di se per baciarmi di nuovo. Mi stacco e mi tolgo i pantaloni e i boxer e torno a baciarla. Lei ribalta le posizioni e mi spinge, sale sopra di me e continua a baciarmi mentre lentamente entro dentro di lei e diventiamo una cosa sola, ci muoviamo insieme e ci lasciamo andare, liberiamo i nostri gemiti, lei con le sue unghie sulle mie spalle e io con le mani sui suoi fianchi per accompagnarle i movimenti e alla fine ci abbandoniamo finché non arriviamo al limite e crolliamo uno accanto all'altro abbracciati.
Era da molto che non facevo l'amore con qualcuno, neanche ricordavo fosse così, ne ho avute di relazioni, ma con lei è stato diverso, quasi speciale. La guardo appoggiata al mio petto con i capelli sciolti sulla sua schiena nuda, le labbra socchiuse e gli occhi lucidi "è stato bello" dico accarezzandogli i capelli. Lei alza la testa verso di me e sorride "è vero" dice per poi tornare ad appoggiare la testa su di me. Mi sono lasciato per un attimo tuffo alle spalle, ho dimenticato tutto il resto preso dal momento, ma adesso che siamo di nuovo qui al punto di partenza vorrei solo togliermi dalla testa Lele con le sue bugie. Mi ha fatto davvero male stavolta, mi ha deluso e spezzato il cuore come non avrei mai pensato potesse fare prendendosi gioco di me. Mi guardava negli occhi ed era così sincero mentre lo diceva, leggevo la sua paura, ma allo stesso tempo mentiva, e l'ha saputo fare senza problemi, come se fossi uno qualunque, come se tra di noi non ci fosse mai stato nulla e fossimo sempre stati solamente due estranei. E io ci ho pure creduto per un attimo che fosse vero quello che diceva, stavo per mandare tutto di nuovo a puttane per lui, quello strozzo che ora odio da morire, vorrei solo capire che cosa è cambiato tra di noi in così poco tempo. Eravamo fratelli, avrei dato la mia vita per lui se ne avesse avuto bisogno, sarei stato disposto a tutto per la sua felicità, ma forse per lui io non merito di esserlo. Vorrei solo sapere che cosa lo ha spinto a farmi così male mandando a puttane anche la nostra amicizia e tutto quello che abbiamo costruito insieme. Questa domanda é come un martello nella testa che batte continuamente e a cui devo assolutamente mettere la parola fine, è arrivato il momento di scoprire che cosa c'è sotto a tutto questo.