La tensione particolare era alle stelle, l'aria sembrava bollente.
I baci di Chat erano scesi fino al collo, iniziava a mordicchiare la pelle a suo piacimento lasciando sei segni violacei, alcuni più grandi altri medi.
Sono stretta tra lui e il muro che lo aiutava a sorregermi, mentre si spingeva contro di me.
Mugugnavo sotto il palmo della mia mano, i nostri respiri erano pesanti e veloci.La sua lingua esplorava il mio collo, mentre con una mano mi teneva stretta a sé l'altra era posata sulla mia maglietta, precisamente sul seno, che accarezzava lentamente.
Il suo respiro caldo si posava sulla mia pelle umida dalla sua saliva.
I suoi occhi tornano improvvisamente su di me, le sue pupille erano strette in una linea sottile, il verde era più vivace, le sue guance erano arrossate e le labbra gonfie.Ci osserviamo in silenzio, allenta la presa facendomi ritornare con i piedi per terra, in tutti i sensi.
<<Oh cazzo>> commenta squadrandomi.
Mi copro di colpo la bocca, realizzando quel che era appena successo.
<<oh mio dio>> sussurro con un filo di voce.
ChatNoir pare tornare rapidamente in sé, sbiancando un pochetto.
<<Mi- mi dispiace>> dice indietreggiando.
<<Non scusarti, insomma...ti ho provocato io quindi..poi sono solo succhiotti...>>
La zip della sua tuta era leggermente abbassato, mi permetteva di vedere il collo e leggermente le clavicole.
<<Dovrei ripagarti con la stessa moneta per questo>> dico indicando il mio collo impregnato di saliva e succhiotti.Lui ridacchia leggermente, sedendosi su il divanetto rosa poco dietro.
<<Certo certo>> mormora squadrandomi.
<<Mi stai sfidando di nuovo, gattaccio?>>
ChatNoir annuisce in silenzio, con un sorriso malizioso sulle labbra.
Mi avvicino a passo veloce, sedendomi a cavalcioni su di lui.
Lo noto deglutire a fatica, mentre con lo sguardo osserva il basso ventre.
<<Non voglio sapere cosa ti stia succedendo lì >> sussurro al suo orecchio.
Il biondino sussulta leggermente, schiarendosi la voce.
<<Ora non darti arie>> dice.
Prendo il suo viso tra le mani alzandolo in modo che mi guardi negli occhi.
Fisso lo sguardo nel suo, nelle sue iridi verde chiaro, che brillavano alla luce fredda della stanza.
Non mi ero mai accorta di quanto fosse bello in realtà, lo avevo sempre visto come un collega.Appoggio istintivamente le labbra sulle sue, passando la lingua sulla pelle.
Le sue mani scorrevano sui miei fianchi, delineandone la forma.
Le mie labbra scendono veloci sul suo mento, sulla mascella e sul collo che la tuta permetteva di toccare.
Non ero intenta ad andare oltre, eravamo d'accordo entrambi su questo.
Con le labbra tengo stretta la pelle, succhiandola, lasciando dei segni rossastri.
<<Perché a me non vengono violacei?>> mi lamento sulla sua pelle.
<<Perché da piccola non ti allenavi facendoli sulle tue mani>> risponde il ragazzo.
Ridacchio sorpresa, appoggiandomi con la testa contro di lui.Riprendo l'atto, sta volta massaggiando con la lingua; ne avevo fatti ben tre, che rispetto alla cartina geografica che avevo su collo e petto non erano nulla.
Ero intenta a continuare fin quando un piccolo tintinnio ci ha bloccati.
<<Ah cazzo>>
L'anello di ChatNoir aveva iniziato a lampeggiare, perdendo dei piccoli polpastrelli della zampetta verde su questo.
<<Vai in bagno!>> esclamo alzandomi di scatto.
Lui fa lo stesso allontanandosi verso il bagno.
<<Puoi...puoi lasciarmi del camembert fuori la porta?>> mi chiede di fretta.
<<Certo>>Senza esitare apro la piccola botola sul pavimento, scendendo le scale che mi avrebbero permesso l'accesso alla cucina.
I miei genitori fortunatamente dormivano, quindi era tutto più facile.
Apro il frigorifero, cercando il formaggio.
Sicuramente doveva essere il rifornimento per Plagg.
Prendo un piattino e sistemo in modo ordinato i triangolini.Poi mi riavvio verso la mia stanza, cercando di mantenere il silenzio.
Busso due volte sulla porta del bagno.
<<Ti lascio qui il formaggio, non preoccuparti io scendo giù così puoi prenderlo tranquillamente>> gli sussurro.
<<Grazie mille Marinette!>> risponde lui da dietro la porta.Senza esitare afferro una felpa dall'attaccapanni e scendo fino al forno, avevo bisogno di schiarirmi un po' le idee.
Adrien
<<Porca puttana>> impreco sdraiandomi sul pavimento freddo del bagno.
<<Dovrei dirlo io, era come se fossi tra di voi! Disgustosi>> commenta Plagg assaggiando il suo camembert.
<<Non capisci la gravità della cosa, questo me l'ha fatto Marinette!>> sussurro indicandomi i piccoli segni sul collo.<<Anche quello ti ha fatto Marinette?>> chiede indicando i pantaloni.
Mi copro velocemente con le mani, incenerendolo con lo sguardo.
<<Stai solo negando a te stesso che ti piace la tua amica>> aggiunge.
<<Se scoprisse che sono stato io a farle quei segni...sarebbe delusa>><<Nah non credo, poi perché dovresti dirglielo?>> risponde infilando un altro pezzo di formaggio in bocca.
Resto in silenzio ad osservarlo, mentre aspetto che anche il mio amichetto là sotto si calmi.
Così da tornare in me e avere una conversazione decente con Marinette.Plagg mi permette di trasformarmi una volta sazio, finalmente esco dal bagno.
Mi guardo attorno, cercandola con lo sguardo, effettivamente era rimasta fuori come aveva detto.Mi concedo di dare un'occhiata alle foto che aveva appeso sulle pareti, la maggiorparte erano mio, di set o foto in sua compagnia, altre erano tra lei e Luka. Non sapevo fossero così stretti.
Avevano persino preso il gelato di André, insieme.
Sospiro scrutando le foto, passando un dito sulla pellicola di alcune poraloid.La botola di legno sul pavimento si apre lettermente, riesco a scorgere gli occhi celesti di Marinette.
<<Oh scusami>> fa per richiudere la porticina.
Io velocemente la raggiungo, aprendo completamente l'entrata.
<<È casa tua, dovrei scusarmi io>> le sussurro.
Marinette sorride brevemente per poi entrare definitivamente nella stanza.
<<Sto tornando a casa..>> la informo tenendole le mani.
La felpa che si era messa copriva in parte le piccole macchie sul collo.
<<Mettici del ghiaccio sopra, il colore sfiamma col freddo>>La sua mano si posa veloce sulla pelle, accarezzandola.
<<Okay lo farò>>Marinette
Da quando ChatNoir se ne era andato, non avevo smesso di pensarlo.
Ero rimasta sdraiata sul letto, ad osservare il soffitto mentre massaggiavo il ghiaccio sulla pelle.
Tikki se ne stava in disparte, silenziosa. Sarebbe stata anche più imbarazzante una sua ramanzina ora.Driiiiinn! Driiiiin!!
La sveglia!
Salto a sedere sul letto, le coperte erano bagnate, per il ghiaccio che ieri notte avevo abbandinato sulle coperte.
Sbuffo accarezzandomi i capelli scompigliati, dato che non li avevo nemmeno asciugati dopo la doccia.Mentre mi lavavo e vestivo, non avevo il coraggio di guardarmi allo specchio. Ma dovevo vedere com'era la situazione.
Beh effettivamente erano meno viola, ma erano ancora lì.
L'unica soluzione era morire di caldo sotto la sciarpa.Mentre mi avvio verso scuola, scorrevo i messaggi di Luka, che avevo dimenticato di avvisare.
"perdonami Luka, dopo la doccia mi sono addormentata"
Scrivo.
Che bugiarda.
Alya e Nino mi aspettavano come sempre davanti l'entrata della scuola, era tutto normale ma io mi sentivo distratta e diversa.
Mi avvicino a loro,che energici come sempre, mi salutano sbracciandosi.
<<Dormito bene?>> chiede Alya.
Io annuisco sorridendole; avevo dormito malissimo.
<<Perché la sciarpa?>> chiede Nino, mentre Adrien lo affianca in silenzio.
<<P-perchè stamattina in camera mia faceva freddo quindi->>
<<Marinette sei sempre la solita>> ridacchia Alya posandomi un braccio sulle spalle.Ero talmente in ansia che quella sciarpa si spostasse che non avevo nemmeno fatto caso ad Adrien. Stranamente oggi, portava una bella maglietta a collo alto.
Sembrava distratto anche lui, un po' perso.Attenzione
Ciao ragazzi, come state?
Volevo informarvi che oltre questa fanfic ne sto preparando anche un'altra che a breve troverete qui sul mio profilo!
Non vi preoccupate, questa ff andrà avanti comunque💖

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-Formidable- [Marichat]
FanfictionUn incantevole romanzo adolescenziale, tra il supereroe ChatNoir e la giovane studentessa Marinette Dupain-Cheng. La giovane però dovrà superare la sua eterna cotta per il suo compagno di classe Adrien, tenendo comunque saldo nel suo cuore un grande...