2.

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Finalmente raggiungiamo Luka sulla barca della madre, non avendo avuto il tempo di avvisarlo avevo deciso di farlo istantaneamente raggiungendolo nella sua stanza.
<<Vado a parlare con Luka, voi potete restare qui>> dico ai miei amici, indicando la sala prove.
Senza attendere risposta me ne vado a passo veloce, verso la camera del moretto.

Una volta davanti la porta, busso diverse volte, per essere sicura che mi senta.
<<Avanti>> dice la sua voce soffusa dal muro che ci separa.
Apro con cautela la porta, notando che le luci erano veramente basse; a malapena riuscivo a vedere dove camminare.
<<Ehi Ma-Ma-Marinette>> dice la voce di Luka nell'ombra.
<<Ehi! P-posso accendere la luce o..>>
Vedo la sua sagoma oscura alzare un braccio con un pollice in su, nel buio.
Cerco con la mano l'interruttore proprio accanto alla porta, una volta trovato riesco a identificarlo.
<<Ora va meglio>> commento sorridendo.
Finalmente riuscivo a vederlo, indossava una larga canotta nera, le lasciava un po' intravedere tutto, dei semplici jeans neri strappati e qualche accessorio particolare come sempre, una bellissima immagine accomoagnata dai suoi capelli scompigliati -che ormai perdevano colore-.
<<Davvero non ti pesano quelle catene addosso?>> lo sfotto avvicinandomi.
Lui ridacchia tra sé e sé , continuando ad accordare la chitarra.
<<Abbiamo ospiti?>> chiede.
Sembrava aver capito subito le mie intenzioni, mi rilasso leggermente.
<<Sì, mi dispiace non averti avvisato ma non riesco proprio a->>
<<A dire di no>> completa lui.
Appoggia la chitarra sul letto su cui era seduto, per poi alzarsi con un balzo.
Si avvicina lentamente a me,mantenendo lo sguardo fisso su di me, come un predatore.
<<Va bene così>> mi tranquillizza accarezzandomi la testa.
<<Adesso raggiungiamoli>> suggerisce sorridente.
Io ricambia il sorriso accomodante, seguendolo nella sala.

Alya mi raggiunge quasi subito, afferrandomi per il braccio mi allontana da Luka.
<<Perdonami caro, te la riporto subito>> dice facendogli l'occhiolino.
L'assecondo senza fiatare, era più agitata del solito quindi per ora era meglio così.
<<Che sta succedendo?>> mi chiede scandendo ogni singola parola.
La sua mano era ancora stretta al mio avambraccio, ferma e forte, cercava una risposta precisa.
I suoi occhioni ambrati scrutavano i miei.
<<Ma cosa pensi sia successo? Io e Luka siamo buoni amici, ti ho detto di non farti film>> le sussurro con tono deciso. <<L'ho semplicemente avvisato della situazione>>

Alya sorride, la solita espressione maliziosa che ormai accompagnava un qualsiasi discorso contenente un ragazzo.
<<Certo certo, ovvio sì>> blatera sfottente.
Allenta la presa al mio braccio, continuando a sfottermi con qualche battutina ironica.
Io ridacchio impacciata, il discorso "Luka" mi confondeva parecchio.
<<Marinette>>
La mano di Adrien si posa sulla mie spalla, facendomi voltare automaticamente.
<<EHI! Adrien! Proprio tu ahaha! >> esclamo voltandomi verso di lui.
Noto Alya allontanarsi in silenzio perciò cerco di sembrare più calma possibile, seppure dentro ero in panico totale.
<<C'è stato qualche problema riguardo la nostra presenza?>> chiede imbarazzato.
Si accarezza la nuca ripetutamente, visibilmente a disagio.
<<uh...no, certo che no>> trattendo il fiato leggermente, cercando di non balbettare.
I nostri volti erano così vicini che sentivo il suo caldo respiro sulla mia pelle, questo non poteva aiutare, magari era un segno?
<<Adrien, io->>
Il suo telefono vibra nella tasca, instancabilmente; lui l'afferra indagando lo schermo luminoso.
Nei suoi occhi noto una scintilla diversa per pochi secondi,non so bene cosa fosse, dopo tornano su di me, un po' titubanti.
<<Scusa devo rispondere>> mi sorride prima di allontanarsi, non era il solito Adrien.
Risponde alla chiamata con un semplice "Kagami",poi si fa sempre più lontano e la conversazione impercettibile.

Sospiro e i miei muscoli si rilassano, finalmente torno a respirare normalmente. Eppure mi sentivo così affranta, senza alcun motivo apparente.
<<Hai portato avanti una conversazione con Adrien, si fiera di questo!>> sussurra Tikki dalla borsetta.
Tento di mostrarle il sorriso più sincero che potevo permettermi al momento, uno da cui non percepisse completamente quanto fossi invidiosa.
<<Okay, possiamo dare inizio alle prove!>>
La voce di Rose mi risveglia dai miei pensieri malinconici, riportandomi alla realtà.
Mi avvicino ad Alya che se ne stava sotto-palco con Nino, l'affianco silenziosa.
<<Beh? Che voleva?>> chiede curiosa.
<<Niente di entusiasmante>>

Alya ha il dono impeccato di saper leggere le persone quindi se avesse incontrato i miei occhi ora, avrebbe capito che non sprizzavo gioia da tutti i pori.
Perciò mantengo lo sguardo fisso sulla band, che doveva essere il mio obbiettivo per oggi.

Spazio autore

Piccola spiegazione!
Utilizzerò Kagami al posto di Katami per comodità, spero non sia un problema❤️🐞


-Formidable- [Marichat] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora