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La notte scorsa l'ho passata nuovamente a casa di Marinette, con la novità che adesso eravamo una coppia effettiva, senza alcun segreto di mezzo.
Ci siamo divertiti,svagati, abbiamo parlato di tutto ciò che ci passava per la testa; mi ha persino esposto tutto l'album delle mie foto...nascosto sotto il materasso.

Purtroppo però, stamattina verso le cinque, sono dovuto sgattaiolare via dall'oblo della sua camera per tornare nella mia, per il solito controllo e rimprovero di Nathalie.
Sono finito a pensare che sia lei che mio padre nutrissero dei sospetti nei miei confronti, in quanto la prima era sempre a un palmo da me, e l'altro si faceva quasi piú interessato alla mia vita tenendomela abbastanza impegnata.
Ormai mi sento alle strette.

Fatto sta, che arrivato in camera mi sono detrasformato, ho fatto una doccia veloce e indossato il pigiama, come nulla fosse. Praticamente routine.
Mi sono rimesso a letto e ho provato a dormire quell'oretta in più.
Mi sembrano passati cinque minuti quando la sveglia delle sei risuona in tutta la camera, Plagg si dimena sul mio cuscino <<spegnilaa,spegnilaa!>> lamenta.
Io sbuffo e mi alzo a sedere, mi sporgo verso il comodino per spegnere la fastidiosa suoneria del mio telefono.
Sento i capelli ancora umidi sulla nuca, indice che forse non era passato poi cosí tanto tempo da quando mi sono messo a letto.

Controllo Whatsapp, corro subito sulla chat di Marinette, l'ultimo messaggio è di stamattina: "sei a casa?"
Per una piccolezza del genere mi ritrovo a sorridere al cellulare.
"Buongiorno principessa" le scrivo.
Invio il messaggio, spengo lo schermo ignorando il resto delle chat.

Finalmente decido a trascinarmi giù dal letto, il mio corpo non ha reagito bene al fare le ore piccole.

Mi vesto con tutta la calma del mondo, una semplice maglia nera e dei jeans, indosso il profumo del mio brand e sistemo i capelli con la loro solita piega.
Zaino in spalla e mi dirigo verso la porta, Plagg si nasconde velocemente dentro il mio zaino.
Apro la porta pronto a salutare Nathalie, ma con  mia immensa sorpresa, lei non c'è.

Scendo nell'atrio, il silenzio era terrificante, il pianerottolo deserto.
Mentre mi avvio verso l'ingresso, nemmeno Gorilla é lì ad attedermi. Non é possibile.
<<Adrien>>
Avverto una fitta dolorosa al sentire la voce di mio padre, che se ne stava in piedi a pochi metri dietro di me, come ho prontamente notato dal riflesso sulla finestra.
<<Buongiorno, padre>> avevo un groppo in gola, lascio ciondiolare la testa verso di lui.
Ha lo sguardo impassibile, ma un sorrisetto losco sulle labbra.
<<Tutto bene?>> mi fissa.
Ho annuito <<Tutto bene,grazie>>
Sorride ancora, sembra tranquillo ed era questo a terrorizzarmi.
Sapeva che c'era qualcosa che non andava e non avrebbe mollato.  È solo questione di tempo prima che provi a cavarmelo di bocca.
E non sono sicuramente pronto ad affrontarlo ora, sono stato incauto.
<<Oggi é l'anniversario della scomparsa della mamma>>
Rimango abbastanza sbigottito dalla sua affermazione, ma principalmente dal fatto che io l'avessi dimenticato.
Annuisco di nuovo.

Allunga una mano verso di me, mi stava offrendo qualcosa.
<<Indossala in suo onore>> dice.
É una spilletta d'argento, con una E incisa.
Non avevamo mai fatto nulla in onore di questa giornata, non c'è nulla che vada festeggiato.
Ma vedendo che anche lui ne indossava una identica,sul suo solito frac bianco, mi sono sentito in colpa per mia madre. Magari glielo dovevo.

Mi avvicino a lui, porgendo la mano per prendere la spilletta, ma lui mi afferra per il polso avvicinandomi violentemente a sé.
<<in questi anni ci siamo allontanati molto io e te, abbiamo perso il nostro rapporto padre-figlio>>
Il mio ottimismo, ha lasciato il posto alla pura paura di essere picchiato per la prima volta in vita mia. In quel secondo di silenzio, scaccio subito il pensiero e alzo lo sguardo verso mio padre.
Si pone con uno sguardo quasi compassionevole, la sua presa gelida sul mio polso si allenta gradualmente.
<<Mi manchi molto figlio mio, quanto mi manca tua madre>> continua. Chino di nuovo la testa.
<<Presto...>> si interrompe per liberarmi il polso, e lasciarmi la spilla tra le mani <<Tornerà tutto come prima>>
Ho alzato gli occhi, mi stava studiando ma andava visibilmente di corsa.

-Formidable- [Marichat] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora