30.

1.2K 62 15
                                    

Ogni passo, un ripensamento.
Il vestito rosso di Kagami è splendido, sotto le luci della sala i diamanti sul corpetto risplendono, illuminandola.
I capelli sono sciolti e leggermente boccolati sulle punte, ha il suo solito sguardo rigido, sta sussurrando qualcosa all'orecchio di Adrien.

Ora che siamo più vicini la mano di Luka fa pressione sul mio bacino, avvicinandomi a lui. Poi il pollice accarezza la stoffa del vestito, cerca di rassicurarmi.
Lo sguardo di Adrien cade subito su di noi, scorre lungo il mio vestito, ma tornando su si sofferma sulla presenza sul mio fianco; la mano di Luka.
Si acciglia per pochi secondi, quasi in modo impercettibile.
Poi i suoi occhi smeraldo tornano luccicanti sui miei.
Degludisco a fatica, cavolo se è bello.

<<Marinette>> mi saluta, avvicinandosi precipitosamente per abbracciarmi.
Luka si scansa di poco, totalmente incerto sul cosa fare.
Nel momento in cui Adrien mi tira a sé per abbracciarmi, noto un profumo familiare, che sorvolo quando le sue mani calde si posano sulla mia schiena.

Appena riprende le distanze, Kagami è subito pronta ad affiancarlo, col suo sguardo pungente fisso su di me.
<<Ciao ragazzi>> dico semplicemente, passando lo sguardo tra i due.
Maturità Marinette, maturità.

<<Kagami il tuo vestito è incantevole>> aggiungo, cercando di mostrarle il mio sorriso migliore.
Le sue spalle si rilassano e mi pare sia anche tornata a respirare normalmente.
<<Ti ringrazio, è un abito Agreste. Anche il tuo è molto bello, posso chiederti l'artefice?>>
<<Dupain-Cheng>> rispondo con tono divertito. Ma resta seria, al contrario dei due idioti che dovevano accompagnarci, se la ridono sotto i baffi.
<<Incantevole>>ribatte.

La mano di Luka torna sul mio bacino e Adrien smette di ridere.

<<Se non vi dispiace, torniamo al tavolo>> dice il moro da sopra la mia spalla, attirandomi di nuovo.
Io socchiudo le labbra, divertita da come lo sguardo di Luka fosse tagliente.
<<Anche noi, s-stavamo giusto andando>>ribatte il biondino.

<<Sei stata fantastica Marinette, l'hai spiazzata>> sussurra al mio orecchio, mentre torniamo al nostro posto.
<<Dimmi qualcosa che non so>> ribatto con falsa modestia.
Lui ride, arruffandomi i capelli.
Le attenzioni di Luka mi piacevano, egoisticamente im quanto sono da tempo a conoscenza dei suoi sentimenti nei miei confronti.

Alya e Nino dopo una bella manciata di minuti ci raggiungono ai tavoli, per qualche motivo sono già divertiti.
Quando lo sguardo perso di lei si posa su di me, mi fa un occhiolino veloce per poi raggiungermi a gran passi.
Non so se raccontarle quel che avevo appena fatto, per paura che potesse assestare un bel calcio nel posteriore a entrambi; che attualmente sono in un tavolo dall'altra parte della sala.
<<Allora? Avete preso da bere?>> chiede, accomodandosi al tavolo affianco.
<<No, non ancora>> rispondo con tono alto, cercando di sovrastare la musica.
<<Stavamo per farlo- oh>> seguo lo sguardo di Luka, fino alla mia sinistra.
Alzo gli occhi sulla bionda boccolosa, dal vestito bianco decisamente attillato.

Chloe.

<<Ehi>> la saluto.
Stringe le labbra chiare, ha gli occhi spalancati e sembra stia per avere una crisi di nervi.
<<Perché Dupain-Cheng?>>
<<Perché co->>
<<Per quale motivo il mio Adrien è con quella morta di sonno!>>

Poso immediatamente la mano sulla sua bocca balzando in piedi, guardando nella loro direzione sperando che non abbiano sentito.
Lei mi guarda con sguardo assassino, quindi mi affretto a ritirarla.
<<Okay Chloe, non sono affari nostri ma>> inizio io <<credo siano una coppia ufficiale>>

Lei assume subito una smorfia disgustata, che in un certo senso mi diverte.

<<No, no mi attengo dal crederci>>
<<Astengo>> la corregge Luka.
Chloe sposta lo sguardo su di lui, arricciando il naso.
<<Tu sei?>>
Poso le mani sulle sue spalle riportando la sua attenzione su di me, tutto meritano una bella serata.
<<Ascolta, so che è difficile. Noi non andiamo nemmeno d'accordo, ma cerca di divertiti per stasera. Rimandiamo le guerre a domani, d'accord?>>

Mi osserva un secondo, come se stesse effettivamente pensando a quel che le avevo detto.

<<D'accord, mouche>> sbuffa, prima di richiamare Sabrina e allontanarsi di nuovo.
Finalmente cavolo.
<<Stasera non ti lasciano libera eh?>> commenta Luka.
Rispondo con una smorfia esausta, accomodandomi sulla sedia.

Finalmente la serata decolla come deve, il preside per un'influenza non si è nemmeno presentato per il discorso ma a sostituirlo ci sono i professori a fare da vedetta.
Avevamo rimosso i tavoli per far spazio alle tanto attese danze: la playlist -organizzata da me- prevedeva di iniziare con disco e pop, mentre a fine serata ci sarebbero stati i lenti. Nei film sono i balli più ricercati, no?

<<È un'app d'incontri, sì, ma tanti teenagers la usano>>

Sono tanto concentrata a seguire la festa e vedere se tutto vada come previsto che ho perso il discorso di Alya.

<<Oh andiamo, come se avesse bisogno di roba simile>> interviene Luka.
<<Non dico questo, ma alle lunghe conoscere gente nuova non le farebbe male>>

<<Scusate ma di chi parliamo?>> chiedo confusa.
<<Di te>> rispondono all'unisono.
<<Okaaay, credo che andrò a prendere da bere>> non c'entro nulla in quella conversazione in realtà, se la caveranno benissimo da soli.
Mi dirigo verso il bancone dai colori sgargianti, ovviamente scelti da me.
Dalle forchettine porpora, agli alti bicchieri per il tipico ponce, tutto perfetto.

Kim avrebbe dovuto scontare una punizione scolastica a casa, ma parlando con il preside ho rigirato la cosa a mio vantaggio usandolo come barista per la festa.
<<Ehi, come vanno le cose?>> gli chiedo avvicinandomi.
<<Una figata! Certo non sarò là in pista, ma servire 'sta roba è figo>>
Solo Kim poteva interessarsi a una cosa simile.
<<Certo...potrei provare del ponce?>> arrivo dritta al punto.
<<Credo di aver finito i bicchieri, vado a prenderli!>> si affretta a sparire nell'aula che avrebbe fatto da magazzino.

Sospiro, giocherellando con la rosa che avevo attaccato alla scollatura del vestito.
<<Questo colore ti si addice>>
Mi volto di scatto, oggi tutti vogliono prendermi alla sprovvista?
<<Oh, grazie Adrien>>
Nonono.
<<Mi sono ispirata ai colori che stanno meglio a Luka, in realtà>>
Ma sta zitta!
Lui fa un'alzata di sopracciglia, lo trovo un po' sarcastico.
<<Pensavo fossi una fan di Viperion>> ridacchia, versandosi del ponce nel bicchiere che già aveva tra le mani.
Che c'entra Viperion adesso...
<<Ah! No no, non è il mio tipo di...supereroe>> ecco che torno a blaterare.
<<Hai un tipo di supereroe?>> il verde acceso dei suoi occhi, sotto questa luce sembra scuro, penetrante. Come se mi stesse sfidando.
<<Certo,Batman. Serio, preciso e determinato. Diversamente da tanti altri>>
Non so come queste frecciatine campate in aria mi facciano sentire meglio, per colmare la rabbia che provo nei confronti di ChatNoir, ma il sorriso divertito di Adrien mi rassicura.
<<Ha senso>>
Ha senso.

Poi fa per andarsene, e io stampo nella mia mente quel gessato nero che ricamava il suo corpo centimetro per centimetro.
Chiunque abbia fatto quest'abito deve aver sentito le mie preghiere.

Ma proprio mentre stavo sbavando alle sue spalle, lui si volta verso di me, di nuovo.

<<Kagami è al telefono con la madre, io ho bisogno di staccare un attimo>> inizia.

Qualsiasi cosa sia, è un no Marinette. Un no. Dignità e maturità.

<<Ti va di uscire qui fuori?>>
<<Certamente>>
"certamente" idiota.

Senza pensarci due volte, lo seguo lungo tutto l'atrio fino all'entrata; dimenticando l'orgoglio, la maturità, Luka e persino ChatNoir.

-Formidable- [Marichat] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora