36.

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Smut!

Il letto scricchiola tanto che mentalmente mi preoccupavo potesse crollare, ma fisicamente pensavo a stringere le coperte sotto di me mentre ChatNoir si spingeva imperterrito dentro di me.
Con movimenti lenti, ma concisi.
E se abitassi in una palazzina avremmo i vicini fuori la porta, ma per fortuna non è così.

Quando la sua lunghezza era appena entrata, per un po' ci siamo bloccati, a fissarci come peccatori.
Ma con la foga di due innamorati, abbiamo preso il ritmo giusto.
Mentre la sua erezione entrava ed usciva dentro di me, io muovevo i fianchi in modo coordinato ai suoi movimenti.
C'erano istanti in cui lo sentivo sprofondare dentro di me, e mi faceva sussultare tanto che l'aria si bloccava nella mia gola.

Mi copro la bocca, quei versi che emettevo mi imbarazzano da morire.
Ma non faccio in tempo a farlo che la mano di ChatNoir si piazza sulla mia, bloccandola sul materasso.
<<Voglio sentirti>> dice tra i sospiri affannati.

Andiamo avanti per qualche minuto, e lui mi ripete frasi sporche all'orecchio che mi facevano sorridere ed eccitare allo stesso tempo.
Quando mi penetra a fondo, si assicura di baciarmi le labbra per capire se mi stesse facendo male o meno, ma la risposta è sempre positiva.

<<D-Dovrebbe esserci un punto...il punto...>>
<<Il punto G?>> chiedo, completando la sua richiesta. Lui annuisce, e senza fermarsi mi osserva in attesa di qualcosa.
<<No Chat, non so dove sia>> riesco a dire, scossa da fremiti.
Mi bacia il mento, più e più volte, rallentando con la velocità.
<<Che fai?>> gli chiedo, con tono tanto acuto da pizzicarmi la gola.
Lui si schiarisce la voce <<Voglio trovarlo>> sussurra sulle mie labbra.
Questa volta si spinge dentro di me con una botta sola, toccando un punto tanto delicato da farmi inarcare la schiena.
<<bingo!>> esclama soddisfatto.
E comincia a colpire sullo stesso punto.
<<C-Chat...>> gemo.
Lo sento sorridere contro la mia pelle, e i suoi muscoli irrigidirsi su di me come se si stesse trattenendo.

<<Oh-ho>> dice divertito.

Adesso sono presa da spasmi di piacere incontrollabili, inizio ad aver paura di tutta questa soddisfazione.
Le goccioline di sudore mi solleticano la pelle, mentre i miei respiri si fanno sempre più veloci.
I nostri gemiti si fondono, e d'improvviso sento come se qualcosa sia per accadere.
<<Stai diventando più stretta>> mugugna con voce roca.
Non ho le forze per dirgli di smetterla con le cose imbarazzanti, ora come ora potrei sciogliermi qui.

Le gambe iniziano a tremare, e Chat le tiene ferme e salde contro di lui, mentre il suo pene continua a provocarmi nei peggiori dei modi.
Il tremolio è l'indice di qualcosa, perché in pochi secondi una sensazione di puro sollievo si fa spazio tra le mie gambe, e anche il biondino impregnato di sudore si permette il lusso di venire.

<<Ahh, Marinette>> grugnisce, sdraiandosi sul mio corpo nudo e inerme.
Ho la bocca secca, la pelle lucida.
La mente vuota.
<<Quindi...>> sospira lui, sdraiandosi di lato.
<<Amici come prima?>> dice, con un sorriso idiota sulle labbra.
<<Cretino>>

🐞🐞🐞

<<Marinette>>

Mugugno rigirandomi nelle coperte.
<<Cinque minuti...>>mugugno assonnata.
La mia mano cade su qualcosa di decisamente duro, e caldo.
Apro gli occhi e l'avevo appena parcheggiata sul petto nudo di ChatNoir, che dormiva al mio fianco.
E allora chi mi aveva chiamata?
<<Carissima, buongiorno>> mi volto di scatto, e alle mie spalle, dal basso del mio letto a castello, c'è Alya.
Con un'espressione decisamente commentabile.
Da fotografia.
Le sopracciglia sollevate e le labbra strette, per fortuna è sola.
<<Oh porca puttana>> dico, e di riflesso afferro la coperta coprendo l'intruso goffamente.
<<Già, esatto>>

ChatNoir si rotola nel letto, mugugnando qualcosa nel sonno.
<<Oh povero non svegliamolo, dev'essere stanco>> dice Alya con tono sarcastico.
Il lenzuolo mi scivola di dosso, e improvvisamente ricordo di non essere vestita, con tutti i flashback della notte precedente.
<<Perché ti copri?>> chiede Chat, strofinandosi gli occhi.
<<Ieri non eri->>
Prima che possa peggiorare le cose, impedisco la cosa piazzandogli un cuscino sulla faccia.
<<Buongiorno ChatNoir, il paladino di Parigi. O forse anche della camera della mia migliore amica!>> sbraita Alya.

Il biondino salta a sedere, appena si accorge della terza presenza.
<<No!>> esclama appena incrocia il suo sguardo furioso.
La situazione è esilarante, ChatNoir l'ha presa peggio di me e adesso sta accaparrando qualche scusa plausibile, che ovviamente non ha un minimo di senso.
Vederlo così disperato è adorabile.
<<Forse avete saltato qualche passaggio, non credete?>> sbuffa Alya, sedendosi sul puff rosa.
Sospiro passando lo sguardo a ChatNoir, che se ne sta pensieroso da una parte.

<<Magari sì magari no, ormai non ce la facevo più a resistere a questo bel corp->>
<<Sta zitto!>> esclamo, picchiandolo col cuscino che tenevo tra le mani per ogni evenienza.

Lui ride ma torna subito serio quando incrocia lo sguardo duro di Alya.
<<Mi dispiace>> dice, ma è chiaro non fosse sincero.
Perché dovremmo scusarci?

<<Marinette, perché non me ne hai parlato?>> chiede lei, massaggiandosi le tempie.

<<Perché è di per sé complicato spiegare...questo>> dico, indicando principalmente il ragazzo seminudo al mio fianco.
<<Non dirlo a nessuno Alya, ti prego>>
Lei sbuffa <<Certo che no>>
Poi pare riflettere.
<<E Adrien? O ancora meglio, Luka?>>
<<Luka?>> ripete ChatNoir, voltandosi verso di me.
Ma lo ignoro.
<<Con Adrien non c'è mai stato nulla, e Luka già lo sai>> sbuffo, allungandomi per prendere il reggiseno e le mutande ai piedi del letto.
<<Che vuol dire "già lo sai"? Che sai, Alya?>> chiede il biondino corrucciato, sistemando la tuta, così da rendersi un minimo presentabile.
<<Nulla>> diciamo all'unisono.
Lui sbuffa con un verso simile a quello di qualche strana creatura mitologica, e si sdraia di nuovo sul materasso.
Prendo velocemente dei vestiti dal cassetto ancora aperto, senza pensarci due volte mi chiudo in bagno.
Chiudere la porta è come nascondere quella situazione imbarazzante là fuori, per qualche minuto.
Dovevo pensare.

Mi cade subito lo sguardo sullo specchio; i capelli arruffati, la pelle ancora unta di sudore, il segno dei denti del gattaccio sul collo. Tutto normale.
Passo una mano sul viso, mentre allungo il braccio per stiracchiare la schiena totalmente intorpidita, come il resto d'altronde.
Ho decisamente bisongo di una doccia.

Mi spoglio di nuovo, e lascio scorrere l'acqua nell'abitacolo della doccia.
Ascoltare il fruscio dell'acqua, mi aiuta a rilassarmi e magari a pensare come risolvere una situazione tanto scomoda.

Spazio autore

Ma ragazzi siamo a 10k? What!? Cavolo non mi sarei mai aspettato un tale risultato da questa storia, avevo una paura assurda che non sarebbe piaciuta e invece eccoci qua!
Grazie a voi che mi sostenete ogni giorno<3

-Formidable- [Marichat] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora