20.

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ChatNoir

Porca. Puttana.

Come mi sono ritrovato in questa situazione?
Seduto a questa tavola tonda, con piatti di cucina giapponese prosperosi di bontà, con quelli che sono i miei amici e la ragazza che avrei dovuto lasciar in pace.

Quando Alya mi ha fermato prima che uscissi dall'Hotel, mi ha offerto questa cena, indubbiamente accetto e non perché sapevo che lei ci sarebbe stata, assolutamente.
È tutto il giorno che la pensavo in realtà, la capatina al forno non bastava.

Tuttavia ora è sulla sedia al mio fianco, con delle bacchette rosse tra le dita, intenta ad afferrare un pezzo di nigiri.

Marinette è cinese, il fatto che non sappia usarle è un po' comico.

Mi impongo di non ridere, a differenza di Alya e Nino che ormai dovevano distogliere lo sguardo per non piangere dalle risate.
Una di queste però le sfugge di mano, cadendo ai suoi piedi.
Sbuffando si abbassa, tastando il pavimento per cercarla nei dintorni.

<<Vuoi che chieda per una forchetta?>> le chiedo, chinandomi sotto il tavolo.
I nostri visi sono così vicini, tanto che per poco riesco a sfiorarle il naso con il mio.
Marinette mi osserva in silenzio, passando lo sguardo da me alle posate cadute.
<<È già imbarazzante così>>obietta.
Io annuisco, ritornando a sedere come i comuni mortali.

Alya e Nino mi osservavano in silenzio dubbiosi, come se avessero un grosso punto interrogativo in faccia.
<<Cercavamo le bacchette>> mi giustifico, con voce poco sicura.

Ed è effettivamente così, non c'è stato altro, allora perché ero così emozionato?

Marinette finalmente torna tra noi, col suo bottino che aveva perso poco prima.
<<Credo...credo che chiederò una forchetta>> si alza dal suo posto, i capelli le coprivano il volto, ma la sua voce sembrava abbastanza malinconica.
Ho detto qualcosa di sbagliato?

La osservo allontanarsi verso l'uscita della nostra sala, resto a guardare il punto in cui era sparita, con la testa tra le paranoie.
<<Adrien>>
Sobbalzo tornando subito coi piedi per terra, voltandomi verso Alya.
<<Co-Cosa?>>
Ho un groppo in gola, lo sguardo dei miei amici è puntato dritto su di me.
<<Il nome del "tu sai chi" che dicevo prima>> ridacchia lei, giocherellando col tovagliolo che teneva tra le mani.

Mi rilasso sulla sedia, buttando fuori tutta l'aria che si era soffermata nei miei polmoni. Per un attimo pensavo di morire.

<<Non lo conosco>> mento ovviamente, riportando l'attenzione su di lei.

In realtà non ho la minima intenzione di aprire il discorso.

<<Sai, a Marinette piace il mio migliore amico>> ridacchia Nino al mio fianco.
Io annuisco in silenzio, non negando il disagio della situazione.

Non che non lo sapessi già, ma ci sono occasioni e occasioni.
<<Ma noi siamo abbastanza sicuri che ad Adrien non interessi>> sospira Alya, stiracchiandosi sulla sedia.

<<Come fate ad averne la certezza? Insomma non siete nella testa di Adrien>> stavo davvero giustificando me stesso ora?

Lei inarca un sopracciglio scrutandomi con occhi socchiusi.
<<È nostro amico>> aggiunge.
<<Faccio il tifo per loro da ormai due e mezzo>> sbuffa, con fare affranto.

<<Quindi inizio a pensare che Marinette dovrebbe andare...oltre>>

Con "oltre" il suo indice mi punta, io corrucciato passo lo sguardo su Nino, che sosteneva la sua ragazza.

<<Un appuntamento con Marinette>> propone la moretta sistemandosi sulla sedia. <<Uno solo, voglio che si diverta per una volta>>

Sbatto più volte le palpebre, sostenendo lo sguardo e sperando in un brutto gioco.

<<Scherzate vero?>> passo a Nino, che se ne sta zitto annuendo compiaciuto.

<<Lo so, sembra strano amico, perché sei un personaggio pubblico ma->> inizia lui ma lo blocco sul nascere.
<<Non sembra strano, lo è>> rispondo con tono serio.
<<Non posso permettermi di giocare con lei, mi dispiace>>

Sono un fascio di nervi, per evitare di rovinare la serata facevo meglio ad andare.

Mi alzo dalla sedia, che fa un gran fracasso strusciando sul pavimento di parquet.

<<Mi dispiace>> ripeto stavolta cercando di convincere me; appoggio sul tavolo due banconote da venti, così da poter pagare la cena per tutti.
Mi avvio verso la porta, a ogni passo una sensazione di risentimento.
<<ChatNoir io..ecco->> dice Alya alle mie spalle, bloccandosi imbarazzata.
Mi volto verso di lei, cercando di rassicurarla.
Non ho altro da aggiungere, quindi le lascio un sorriso, leggermente forzato.

Apro la porta e come una furia mi spingo fuori, non badando a chi avessi davanti.
<<ouch>> sento sul mio petto.
Abbasso velocemente lo sguardo e Marinette è a un centimetro da me, che si massaggia il naso dolorante.

<<Siamo a due>> ridacchio quando alza gli occhi celesti su di me.
Ricambia la risata divertita e imbarazzata, superandomi all'interno.
Deve non aver capito la situazione ancora, quindi devo approfittarne per andarmene.

Scorgo con la coda dell'occhio che si sta sedendo al tavolo, sorridente e col nasino leggermente arrossato.
Posa la forchetta sul tavolo, ed è qui che nota il conto.
Corrucciata passa lo sguardo ai suoi amici, e qui capisco di dover andare.

A passo veloce, quasi correndo, raggiungo l'ascensore.
Salutando il cordiale, ma non troppo, staff abbandono il locale una volta per tutte.

La strada è completamente deserta, buia ad eccezione della luce di alcuni lampioni.
Casa mia è abbastanza lontana e farmela a gambe adesso, con questa tensione, sarà una tortura.
Devo scaricare prima di rientrare.

Marinette

<<E l'avete lasciato andare così?!>>

ChatNoir se ne è andato, pagando un'intera cena di tasca sua.
Per una stupida e inutile richiesta.

<<Mi dispiace Marinette non pensavo la prendesse così, non sapevo che fare! >> si scusa Alya, per l'ennesima volta.
<<Ma come ti salta in mente di->> mi blocco, per non urtare la sua sensibilità.
Comprendo il gesto, ma è una mia questione personale che preferirei risolvere da sola.
Poi di tanti ChatNoir?! %

Sbuffo rumorosamente, camminando avanti e indietro per la sala.
Ho più opzioni, ringraziarlo se mai lo rivedrò o muovere il culo da qui e rincorrerlo. Ma chissà ormai dove sarà.

<<Non accetto che paghi lui>> blatero tra me e me.
Sento lo sguardo fisso dei miei amici, che confusi e desolati cercano soluzione.
<<Potresti cercarlo domani>> suggerisce Nino.

Lo fulmino con lo sguardo, nervosa come pochi.

<<Domani è troppo tardi>> ormai ho deciso.

<<Vado subito>>

-Formidable- [Marichat] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora