27.

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<<Muoviti!>> sussurro al ragazzo, invitandolo a rivestirsi velocemente.
Ce la sta mettendo tutta, lo noto, ma è comunque lentissimo.
<<Ecco ecco!>>
Saltella verso la finestra mentre  cerca di allacciare lo stivale.
Io lo seguo a passo veloce, mentre infilo un accappatoio per coprirmi e come alibi.

Apre le ante dell'uscita, mettendosi in posizione per uscire.
<<Marinette! Siamo tornati!>> esclama mia madre dal pianerottolo.
<<Sì, uhh, ecco!>> grido in risposta.
Spingo leggermente ChatNoir spronandolo a uscire, lui però mi osserva divertito.
<<E il bacetto della buonanotte al tuo cavaliere?>> chiede sporgendo le labbra.
Sospiro, baciandolo delicatamente e velocemente.
<<Se non vai ti darò il calcio della buonanotte>>
<<Un altro e vado>>

Lo attiro a me, posando le mani calde sulle sue guance arrossate, spingo le labbra contro le sue; socchiudendole in modo da far scontrare le nostre lingue desiderose.
I nostri respiri tornavano ad essere affannati, ed era pericoloso ora.

Mi stacco velocemente coprendo la bocca con la mano, in modo che si concentrasse più sulla mia voce nervosa.
<<Vai>> ribatto.

Lui ride e si lancia giù.
Richiudo la finestra e velocemente cerco di sistemare la stanza, per non far sentire nemmeno la minima puzza di ormoni di adolescenti.

Stringo l'accappatoio e scendo di sotto.
<<Che ci fate qui?>> chiedo entrando in cucina.
Loro mi squadrano leggermente, svuotando delle grandi buste di plastica, probabilmente residui del viaggio.

<<Ciao mamma, ciao papà, come state? No eh>> mi rimprovera mio padre, sarcastico.
Io ridacchio raggiungendoli, li aiuto con le pietanze avanzate riponendole nel frigo.
<<Com'era l'hotel?>> chiedo, rubando un biscotto.
<<Era grande>> mi informa mia madre.
Non mi dire.
Io annuisco, indietreggiando verso la porta della cucina, sperando che mi lascino andare a fare la doccia.
<<Dove vai?>> chiede mio padre, voltato di spalle.
<<A lavarmi>>
<<A quest'ora? Non fare tardi>>
Mi limito ad annuire, nella fretta torno di sopra, inciampando su un paio di scalini.

ChatNoir

L'aria fuori è gelida, ma la mia temperatura corporea è tanto alta da non notarlo minimamente.
<<Detrasformami>>
Plagg salta fuori dall'anello, barcollando a mezz'aria nella mia camera.
Inizio a spogliarmi, bisognoso di una sana doccia.
<<È stato disgustosamente imbarazzante>> commenta.
<<Senti...non era questo il mio obiettivo stasera. Volevo solo vederla e...>>
<<Le cose sono precipitate>> concludo, sfilando i pantaloni.
Plagg scuote il capo, con un espressione abbastanza disgustata.
<<Schiarisci le idee col formaggio nel cassetto>> gli consiglio giusto per levarmelo di torno, entrando nel bagno in soli boxer.

Mentre l'acqua scorre sulla mia pelle sudata, iniziano ad affiorare i pensieri negativi di quest'esperienza da sogno e totalmente inaspettata.
Se Marinette dovesse mai scoprire chi sono, come reagirebbe?
E se non avessi preso posizione?
Mi sta scoppiando la testa, farcita di paranoie.
Passo la spugna lungo il corpo, cercando di prendere la situazione alla leggera.
L'importante è che è stata bene.
Sicuramente è stata bene, non evito di ripensare a come le mie dita scorressero facilmente dentro e fuori di lei, di come la sua schiena si sollevasse appena toccavo il punto giusto, o di come rabbrividiva sotto di me quando le sussurravo sulla pelle bagnata.

Coi capelli bagnati mi tuffo sul letto, indossando solo una canotta e dei boxer verdi.
Non sono sicuro di riuscire a chiudere occhio.

Infatti, la sveglia suonerà a momenti e non ho dormito minimamente: ho passato la notte a rigirarmi nel letto, a fissare il soffito e a ripetere a mente qualche vecchia canzone. Altre persone contano le pecore, io ripenso alle prime cose che mi passano per la testa.
<<Adrien!>> chiama Nathalie da fuori la porta.

-Formidable- [Marichat] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora