33.

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Finalmente usciamo da quel maledetto bagno, nonostante le varie prove di asciugare la camicia con l'asciugamano elettrico. Non ha funzionato.
<<Ci abbiamo provato>> esordisco io affiancando Marinette, che se ne stava seduta su una panca nello spogliatoio.
Sembra pensierosa.
<<Non avete dei cambi qui?>>
<<Ci sono le magliette terribili della squadra di scherma>> dico, allontanandomi di nuovo verso uno degli armadietti.
Afferro la maglia bianca, posandola contro il torso.
Non sapevo di averne una di uno colore così semplice, ero convinto ci fosse quella di...
<<Ladybug?>> ripete Marinette, citando la scritta sulla maglietta che tenevo stretta tra le mani.
Ha lo sguardo divertito, le labbra strette come se stesse per scoppiare a ridere da un momento all'altro.

<<Non è mia>> mi giustifico.
Lei alza lo sguardo su di me, con occhi dubitanti.
<<Carina>> sbuffa fuori l'aria, sistemandosi a sedere.
<<Puoi ridere se vuoi>> dico, infilando la maglietta.
<<Sto già ridendo, ma per cortesia lo tengo per me>> ribatte con un ghigno sulle labbra.
<<Come no, ci ho messo tanto a trovare questa maglietta online, sono certo che a Ladybug piacerebbe>>
<<Sono sicura che la adorerebbe>>

Sposto lo sguardo sullo specchio lungo dello spogliatoio, i pantaloni e mocassini neri accompagnati da una t-shirt bianca con la scritta "Ladybug" e tante piccole coccinelline accanto.
Stile.

<<Secondo me stai meglio così>> commenta Marinette sarcastica.
<<A mio padre verrà un infarto>>
<<No a tutti verrà un infarto>>mi correggo.
La vedo fare spallucce, e scrutarmi con gli occhi più e più volte.
<<Sei...originale, vestito così>> ridacchia.
<<Sicuramente pronto per qualche convention su Ladybug>> continua.
<<Ah, l'ultima me la sono persa>> ribatto.
Marinette schiocca le dita davanti alla faccia, mimando un'espressione dispiaciuta.
<<Che peccato>>
<<Non me lo perdonerà mai...>> dico sarcastico scuotendo la testa.
Le ride di gusto, arriccinando il naso come suo solito.
<<Se lo sarà legato al dito>> risponde in falsetto.
Io sospiro divertito, avvicinandomi alla panca su cui è seduta.
<<So che sei teso, ma cerca di ricavare il meglio da questa serata>>
Suggerisce lei, invitandomi a sedere al suo fianco.

Ma non lo faccio, mi sto già prendendo troppi lussi.
<<Lo sto già facendo>>
Sorride, sorride e basta, riaccendendo quei sentimenti un po' ammaccati su cui Ladybug era passata sopra più volte; ho quella paura di illudermi, la paura di star solo rimpiazzando chi non mi ha ricambiato, negli anni, con qualcuno che l'ha fatto.

Le sue labbra socchiuse e perlate di gloss, mi tentano a cedere da ore, giorni, notti.
Mi guarda di sottecchi, con un'espressione tenera.
<<Mi piace che ti stia divertendo nonostante la serata noiosa>> dice dopo un po'.
Si alza in piedi, barcollando sui tacchi alti.
Le cingo le spalle con un braccio, stringendola a me in un mezzo abbraccio.
Il tragitto fino all'atrio è troppo veloce e troppo lento nello stesso tempo.

La festa è praticamente finita, i nostri compagni se ne sono andati ad eccezione del club organizzativo.
Appena svoltiamo l'angolo del corridoio che dava all'atrio, c'è Luka ad aspettarci.
Marinette si irrigidisce sotto il mio braccio, ho la sensazione che nemmeno respirasse per un attimo.

<<Luka io...>> inizia lei.
Ma lo sguardo del moretto non è rigido, non sembra nemmeno arrabbiato, quindi tanta agitazione per cosa?

Mi sento in dovere di mollare la presa e lasciarla andare, eppure c'è quel pizzico di arroganza che me lo impedisce. E Luka pare notarlo.
<<Va tutto bene?>> chiede a Marinette, senza spostare gli occhi dai suoi.
Lei annuisce in silenzio, abbassando lo sguardo a terra colpevolizzandosi.

-Formidable- [Marichat] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora