60. Lo strano
Si sa: alle superiori gli adolescenti sono suddivisi per categoria, o per lo meno, questo è ciò che fa la società.
Ci sono i secchioni: be', questi sono presi di mira da chiunque. Sono spesso vittime di bullismo e sono obbligati a far copiare i compiti ai propri carnefici.
Poi, ci sono i cosiddetti raccomandati: loro sono i classici figli di papà, che non fanno niente dalla mattina alla sera, ma miracolosamente hanno ottimi voti. Di sicuro a questi non mancano i soldi. Non sanno svolgere una verifica in classe? Basta pagare il preside e il gioco è fatto.
Inoltre si trovano gli sfigati: e no, non sono una sottocategoria dei secchioni, perché loro vanno male a scuola. Oltre a ciò, questi poveracci hanno la maledizione di non essere nemmeno chissà quanto belli, quindi rimarranno single almeno fino all'università, se avranno la fortuna di andarci.
Si potrebbe fare una lista infinita di categorie, perché la verità è che ci sono così tante dita puntate contro, che i giudizi sulle persone moltiplicano giorno dopo giorno, sempre di più.
Ma la categoria che viene sempre dimenticata è quella degli strani: semplicemente emarginati sociali ma per scelta.
E dove è collocato Cesar Lambert?
Proprio qui, nella categoria degli strani.
Chiunque lo guardi, e sì, è uno di quei tipi che viene fissato di continuo, pensa che qualche rotella fuori posto, quel ragazzo ce l'ha eccome. Quindi tutti, nella sua scuola, lo evitano apposta.
C'era chi lo fissava con ostentato disprezzo, chi con paura, chi con semplice indifferenza. Ad ogni modo Cesar Lambert è uno dei volti più conosciuti nella sua scuola. Questo per molti potrebbe essere un qualcosa di positivo, ma per lui non lo è affatto, perché gli sguardi che riceve non sono di certo di affetto.
Cesar Lambert è un ragazzo di sedici anni e tutti lo chiamano come 'lo strano'.
Il capo è sempre coperto da un cappuccio nero oppure grigio, che ombreggia ancor di più il suo viso caratterizzato, da una cicatrice sulla guancia destra causata da una delle tante aggressioni di suo padre. Un piercing invece buca il suo naso.
Un attento osservatore fissando i suoi occhi neri, potrebbe notare la sua apatia, quel dolore che lo logora, ora più di quando era bambino. Perché quando si è piccoli non si capisce del danno che si sta ricevendo, ma poi quando si cresce tutto il male, come una coltello, si infilza, prima lentamente, poi sempre più rapidamente, nelle pieghe dell'anima.
Cesar è seduto all'ultimo banco della classe di matematica. Come potrebbe, lui, ascoltare quella vecchia svampita, come la chiama lei, della professoressa? Non si è mai interessato alla scuola. A sedici anni gli altri ragazzi frequentano già la terza superiore, mentre lui è stato bocciato due volte. Oggi che è il primo giorno di scuola di un caldo settembre, si ritrova con nuovi compagni di classe, e di due anni più piccoli di lui.
Sicuramente per Cesar non è un problema questo. Non ha mai fatto amicizia, perché mai dovrebbe iniziare ora?
Lui si guarda intorno sbuffando e aspettando, che la lezione finisca per poter uscire dalla scuola che tanto odia.
Il suo sguardo si sofferma, per la prima volta, su una ragazza al primo banco. Lei è molto attenta a ciò che sta dicendo l'insegnate, e ogni tanto si tira indietro una ciocca di capelli bruni. Lui la fissa socchiudendo gli occhi. Quando lei si volta , avendo avuto l'impressione di essere osservata, lui distoglie lo sguardo ritornando a guardare al di fuori della finestra.
STAI LEGGENDO
𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄𝐃𝐘|| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀✔
Romance❌ATTENZIONE! QUESTA STORIA POTREBBE FARVI PERDERE UN POLMONE O FORSE ENTRAMBI, E ALLO STESSO TEMPO CONSUMARVI OGNI GOCCIA DELLE VOSTRE GHIANDOLE LACRIMALI. LEGGETE A VOSTRO RISCHIO❌ |Nella storia sono presenti scene spinte e di violenza (ho cercato...