87. Non è finita

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87. Non è finita

Claire's Pov

1 mese dopo

"Sono novantasei secondi, imbroglione".

"Li ho contati, e ti dico che ce ne hai messi novantanove".

"Allora non sai contare".

Oggi sono piombata a casa di Lauren, per controllare come se la passasse Gavin, con il quale ora sto cercando di superare il mio record col cubo di Rubik. Ma niente da fare... mio fratello è molto più bravo di me, anche se devo ammettere che anche la sottoscritta ha una certo talento per i giochi di logica.

Gavin, il quale è solo un bambino, per ora non sa ancora niente del suicidio di suo padre, di nostro padre, ed io credo sia meglio così.
Sarebbe un ulteriore trauma per lui.

"Ridallo a me" Gavin mi strappa di mano il cubo di rubick. "Devo superare il mio ultimo record di quarantasei secondi".

"Erano quarantanove".

Lascio curvare le mie labbra in un leggero sorriso. Sospiro pensando che tutto finalmente è giunto al suo termine, che l'epilogo di questo racconto è un 'vissero tutti felici e contenti'.

Devo ammettere, che, però, un mese fa, in quel giorno di pioggia non mi sarebbe mai passato per la mente un finale positivo, o almeno, in parte così positivo.

Arthur, dopo che i rinforzi hanno fatto soccorso, è stato portato immediatamente all'ospedale, dove i medici lo hanno fatto tornare pieno di forze, proprio come prima se non di più.

Ogni giorno andavo a trovare il padre del mio ragazzo, perchè nonostante lui da sempre ha cercato di ostacolare l'amore tra Rooney e me, alla fine si è ricreduto, ed ora mi vuole nella sua famiglia.

Purtroppo però, è stata trovata Samira morta nel suo appartamento.

Sembra che Bernard e Cesar avessero un piano: ammazzarla. Cesar non l'ha mai tollerata.

Dal racconto di Bernard, il quale si è costituito alla polizia, si è ricavato che mia zia e i due nipoti di Samira, hanno cercato di difendere la vecchia, ma che lui, Bernard, li abbia minacciati con una pistola, pistola dalla quale è uscito il proiettile che ha messo fine alla vita della povera Samira.

Al funerale ci sono stati anche Rooney, mia zia e me (Arthur no, perché era in ospedale), e abbiamo cercato di dare forza ai due nipoti, che come unico sostegno economico e morale avevano solo la loro nonna. Per fortuna, se così si può dire, il nipote più grande, quello alle prese con l'imparare il francese, ha diciotto anni, anche se a me sembrava ne avesse di meno, quindi potrà occuparsi del suo fratellino.

Bernard, forse soffocato dai sensi di colpa, forse ora senza più il suo unico 'amico', senza un senso per andare avanti, ha confessato tutto quello che ha fatto alla polizia e adesso marcirà in carcere per il resto della sua vita, l'unico posto nel quale merita di stare ora e per sempre.

Cesar, colui che avrebbe dovuto essere mio padre, ma che in realtà è stato da sempre il killer dei cuori solitari, non ritornerà più nel mondo dei vivi.
È morto all'impatto col suolo.
Si è suicidato.

Non riusciva più a sostenere il peso di tutto ciò che lo tormentava.
La sua vita è nata come una tragedia ed è finita tale, con un pozza di sangue ai piedi del condominio, dove ha condiviso il suo 'amore' con la sua donna, che poi ha ammazzato con l'aiuto del suo amico Paul Bernard.

Quando ho visto mio padre lanciarsi da quel tetto, ho sentito una voragine aprirsi nel mio stomaco.
Da una parte ho visto l'uomo, che avrebbe dovuto riservarmi un po'di bene, morire davanti ai miei occhi. Dall'altra parte ho finalmente visto la luce in fondo al tunnel, che sembrava non avere più fine.

𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄𝐃𝐘|| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora