3. La storia si ripete

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3. La storia si ripete

"Portalo fuori"

Metto una cannuccia nel bicchiere.

"Ma mamma già sono in ritardo, non ho tempo, non ho tempo" porto un piede sulla sedia sulla quale sono seduta e allaccio una scarpa mentre bevo il succo con la cannuccia

Sono solita berlo in questo modo così ho le mani libere per fare altro, è un metodo molto efficace poiché risparmio tempo essendo sempre in ritardo, d'altronde come adesso.

"Non ho tempo porca di quella-"

"Claire Lambert!" Mi ammonisce mia madre girandosi dal ripiano della cucina dove stava trafficando con le padelle. "In questa casa non voglio imprecazioni ne tanto meno bestemmie! Dio ti guarda dall'alto, ricordalo bene" mi punta una padella contro.

Roxane al mio fianco ride sotto ai baffi ricevendo un'occhiataccia dalla sottoscritta.

"Ma il cane non lo può portare fuori Roxane?" Domando allacciando anche l'altra scarpa.

"Ma come ti permetti di chiamarlo cane, eh? Come?" Mi ammonisce la mia amica. "Ha un nome, un-nome, ovvero Noce, non mi sembra che qui la gente ti chiami "persona", quindi tu non chiami Noce "cane"!"

La guardo con con gli occhi ridotti a due microscopiche fessure.

"Ma io non intendevo-" mi difendo ma mi interrompe.

"Stronza" offesa morde una brioche.

Noce è un bassotto carinissimo e super dolce; quando avevo all'incirca otto anni obbligai mia madre a prenderlo.

Da bambina lo trattavo come un bambino, per me era come una bambino. Lo prendevo in braccio nonostante pesasse un bel po', ma io ero cocciuta e facevo di testa mia, nonostante a volte questo significasse cadere insieme a lui.

Cioè, io cadevo e portavo con me anche Noce.

Quando ero piccola se ne occupava mia madre di portarlo fuori, ma crescendo poi ho dovuto provvedere io, uscendo ogni mattina prima di andare a scuola per fargli fare i bisogni, comprargli da mangiare e dargli da mangiare.

Dopotutto insistetti io stessa a prenderlo.

Quando sono venute ad abitare con noi anche Roxane e Chanel, anche loro si innamorarono subito di lui, soprattutto la mia migliore amica.

Vorrei portarlo io stessa fuori come tutte le mattine, ma sono troppo in ritardo.

Stamattina mi sono svegliata abbastanza presto, ma poi mi sono addormentata di nuovo per il troppo sonno, ma per fortuna/sfortuna (dipende dai punti di vista) ci ha pensato Roxane a risvegliarmi con un dolce "stronza alza il culo che faccio tardi per colpa tua" ed una cuscinata in pieno viso.

"No, è compito tuo" mi risponde mia madre facendo godere la mia dolce amica.

"Muoviti, lentona" mi deride Roxane.

La ignoro, sto per alzarmi per andare a prendere Noce, ma la voce di Chanel interrompe i miei movimenti.

"Porto io il cane fuori, voi correte all'università o farete tardi" Chanel fa capolino nella cucina con il bassotto tra le braccia.

Menomale!

"In questa casa la dovete smettere di chiamarlo cane" interviene Roxane facendomi alzare gli occhi la cielo.

"Okay, okay adesso però usciamo o facciamo tardi sul serio" la prendo per un braccio per farla alzare.

"Sì meglio, o sarà la volta buona che mia arrabbio sul serio" guarda male me e poi sua madre per poi afferrare il suo zaino ai piedi della sua sedia.

𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄𝐃𝐘|| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora