85. Ferentari pt1

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Claire's Pov

Quel "andiamo in Romania" dell'altro ieri sera è diventato per davvero realtà. Ma andiamo per ordine. Dopo aver convinto Rooney del fatto, che Bucarest sarebbe stata una città che ci avrebbe dato sicuramente molte informazioni su mio madre, nonché il killer più pericoloso della città, dell'intero paese e forse anche oltre, sono ritornata a casa. Ho raccontato tutto a mia zia, la quale mi ha confessato che proprio lì era stato rinvenuto, diciotto anni fa, il cadavere di mia madre. Inizialmente mi sono infuriata con mia zia per avermi nascosto ancora un'altra informazione importante, ma poi ho lasciato scorrere perché ciò che più mi importava in quel momento era partire insieme a Rooney.

Quella stessa sera, il mio ragazzo ha raccontato tutto a suo padre. Gli ha detto della fotografia, della cartina di Bucarest e dei miei forti sospetti. Arthur allora, nonostante i contrasti con la moglie su questa vicenda, dei quali però non si è curato più di tanto, ha deciso di partire per la Romania.

Quando Rooney me lo ha detto al telefono quella stessa sera, ero rimasta un po' di stucco e anche un po' infastidita, ma poi ho ricordato che Arthur è l'agente di polizia che si sta occupando del caso del killer dei cuori solitari, e che non potrebbe non venire. Inoltre può proteggere il figlio nel caso di pericolo, quindi alla fine ho accettato ben volentieri la sua presenza. Prima di andare a dormire ho fatto la valigia, che ho riempito solo con le cose essenziali, e nel mentre Roxy mi guardava piangendo.

Ho cercato più e più volte di tranquillizzarla, ma non c'è stato niente da fare. Infatti ha continuato a ripetere di voler venire con me, cosa che mai avrei permesso. Mentre concludevo di racimolare le ultime cose da mettere in valigia, mi ha chiamata Rooney, il quale mi ha domandato se il volo per le otto del mattino del giorno seguente potesse andare bene, ed io naturalmente gli ho risposto con un "prima partiamo e prima risolviamo la questione".

Il mattino seguente, lavata, vestita e con il manico della valigia stretto in un pugno, sono entrata in salotto, dove ho trovato una Roxy seduta sul divano con un fazzoletto ad asciugarsi gli occhi, Chanel in piedi ad affiancarla e a fissarmi tormentata, ed infine mia madre con una... diamine di valigia di fianco. I nostri piani erano che lei sarebbe dovuta rimanere a casa, perché più persone sarebbero rimaste a Parigi, dove mio padre sembra non trovarsi da nessun angolo della città, e meno vittime ci sarebbero state.

Lei naturalmente aveva già deciso tutto. Niente avrebbe potuto fermarla dal venire con me per proteggermi, nonostante già con me ci sarebbero stati Rooney e suo padre. Chanel e Roxy hanno insistito nell'accompagnarci fuori all'aeroporto, dove poi ci hanno salutato con molta malinconia.

Quando sono rientrate in macchina, mia zia ed io abbiamo raggiunto l'entrata dell'aeroporto dove Rooney e Arthur ci stavano aspettando, o almeno aspettavano me.

"Cosa ci fai lei qui, signora Lambert?" ha domandato subito Arthur a mia zia.

"Per lo stesso suo motivo, e la prego di chiamarmi signora Bonnet" è stata la risposta dell'altra.

Rooney ed io ci siamo fissati divertiti, e poi tutti e quattro alle otto in punto già eravamo seduti sulle nostre poltroncine. Non avevo mai preso un aereo prima di stamattina, ma nonostante ciò non vedevo l'ora che partisse.

Ed ora, dopo tre ore di viaggio sono in una camera d'albergo insieme a mia zia, mentre Rooney in un'altra insieme al padre. Mia zia ed io stiamo sistemando le cose principali nell'armadio, ma ad interromperci è qualcuno che bussa alla porta.

"Avanti" dice mia zia mentre sistema un borsello sul comodino.

Ad entrare nella nostra camera è Arthur. Mi fa ancora strano non vederlo in divisa.

𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄𝐃𝐘|| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora