61. Il cibo è tuo amico

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61. Il cibo è tuo amico

Claire's Pov

Oggi per me è uno di quei giorni nei quali non si ha voglia di alzarsi dal letto. È un di quei giorni nei quali non trovi più motivazione nel fare anche la più basilare della lista delle cose da fare, che poi diciamoci la verità, se alla fine della giornata riusciamo a svolgere almeno uno dei punti che ci siamo prefissati, è anche tanto.

Ma oggi, proprio oggi non mi va nemmeno di pensare.

Stamattina non sono andata nemmeno all'università, perché ho rimandato la sveglia talmente di quelle volte, che alle 8:00 ero ancora nel letto a fissare il soffitto. Mi sono alzata alle undici, e non so nemmeno io come, forse se il postino non avesse suonato il citofono almeno tre volte, ora sarei ancora nel mio bel caldo letto.

Oggi è una di quelle giornate nelle quali mi sento svuotata, come se mi avessero risucchiato l'anima... come se fossi destinata a rimanere eternamente triste e apatica per tutta la vita. Questa è una, se no la peggiore, delle sensazioni che ci siano. Perché sentire dolore in fondo è sinonimo di vivere, ma provare apatia? No, provare apatia non è un sinonimo di vivere, ma bensì di esistere... non di essere.

Esistere.... esistere... esistere.... quanto può essere povero un attimo passato ad esistere, figuriamoci un'intera vita.

Ed oggi... sto esistendo.

Sono rannicchiata sul divano con una coperta a scaldarmi le gambe, a guardare un programma tv mentre la pioggia picchietta sui vetri della finestra.

Rimugino su tutto ciò che è successo nell'ultimo periodo. Che stanchezza... quasi avrei voglia di dormire tutto il pomeriggio, per non pensare ancora e ancora.

Parto dal fatto che Rooney, una delle poche persone che ultimamente mi stava facendo star bene. O meglio, mi faceva star bene, perché dopo la litigata di quella mattina, non ci siamo parlati più di tanto.

Lui però lo sento ancora sulla mia pelle, anche se le sue mani non mi accarezzano più il viso o i capelli, anche se le sue labbra non sfiorano le mie da fin troppo tempo. Lui per me era essenziale come le spine che si costruisce una rosa per non farsi cogliere, o come la pittura per artista.

Rooney fino ad adesso è stato come una tempesta, perché mi ha portato un turbine di emozioni, per poi spazzare tutto e lasciarmi più vuota di prima.

Insomma, una parte del mio cuore, che oramai sembrava dipendesse da un'altra persona, oramai riposa nella speranza di continuare a battere di nuovo, quando il proprietario ritornerà a prendersene cura.

Ma come se questo non bastasse ho scoperto, che il padre che ho da sempre desiderato è uno degli uomini più pericolosi della città, se non anche oltre i confini della Francia considerando che è un serial killer.

Certo, non ci sono prove concrete al riguardo ma il racconto di mia madre mi ha convinto a credere, che mio padre è un vero e proprio mostro.

Inoltre, grazie a Rooney che mi ha rilevato dettagli, come il fatto che lui, mio padre, era stato denunciato per omicidio (nonostante non sia poi mai stato dichiarato colpevole dal giudice), mi ha dato la conferma che è un assassino.

Per di più negli ultimi giorni è stato scoperto, che alcuni oggetti personali delle vittime del killer dei cuori solitari, non che appartenente al mio stesso sangue, sono stati dispersi.

La madre di Lucas ha dichiarato di non trovare più da nessuna parte la collanina d'argento (con un significato affettivo) che lui, Lucas, aveva sempre al collo. Pensava che proprio nel giorno della sua morte non l'avesse indossata, e che quindi fosse ancora tra le sue cose. Ma poi nell'ultima settimana, ha trovato il coraggio di sistemare gli oggetti personali del suo defunto figlio e non ha trovato la collanina da nessuna parte.

𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄𝐃𝐘|| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora