65. La cassetta

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Il cuore inizia a battermi forte nella cassa toracica, un groppo alla gola mi fa deglutire. Mi giro e mi rigiro tra le mani il mini registratore vocale.

Chi diamine ce lo ha messo in camera mia? Quando? Ce ne sono altri per casa?

Ma soprattutto... chi mi sta spiando?

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65. La cassetta

L'ansia inizia a divorarmi dall'interno, il respiro mi si blocca in gola. Devo dirlo immediatamente a mia madre. Questa è una cosa più che grave.

Per prima cosa però controllo in ogni singolo angolo della mia camera se ci sono altri mini registratori. Metto a soqquadro l'intera stanza controllando dappertutto. Solo dopo essermi accertata di non essere ascoltata sa terzi, mi avvicino alla porta e la apro.

Sento però una voce proveniente dal salotto mi accosto sulla soglia della porta semiaperta e drizzo le orecchie.

"L'hai ascoltata la cassetta?".

è la voce di Lauren.

Di nuovo lei. La madre di Gavin è ancora qui. Cosa vuole da mia madre? O meglio, cosa vuole mia madre da lei?

"Sì, lo tengo in pugno finalmente" questa è mia madre.

A chi si sta riferendo? Chi è che ha in pugno? Cosa contiene questa diamine di cassetta?

"Brigette, non esserne ancora troppo sicura" ribatte l'altra. "Lui ha il potere di corrompere, non te lo dimenticare mai".

"Non può passarla di nuovo liscia!".

"Mamma" questa voce...

...è la voce di Gavin, ne sono sicura.

Col cuore in gola esco dalla mia stanza, attraverso il corridoio quatta quatta fino ad arrivare alla porta che separa quest'ultimo e il salotto.

Essa è semichiusa, così posso vedere meglio la scena: mia madre mi dà le spalle ed è davanti al divano, Lauren, difronte a lei, si tira indietro una ciocca di capelli. Un livido violaceo le contorna un suo occhio, una macchia nera su un volto candito e pulito di una giovane donna.

Anche la prima volta che l'ho conosciuta, ciò che la macchiava era un livido.

Chi le fa del male?

Mi chiedo chi possa essere così crudele per farle una cosa del genere? Picchiare una donna vuol dire non possedere nemmeno un briciolo di umanità.

L'ignobile, che ha osato toccare in quel modo Lauren, dovrebbe marcire in carcere per molto molto tempo fino a pentirsi amaramente delle sue crudeltà.

Poso gli occhi su Gavin.

Non mi sembra più quel bambino che mi insultava per divertimento. Il suo sguardo è perso, l'espressione stanca. Dischiudo le labbra quando noto che il suo zigomo destro è macchiato, come il contorno dell'occhio della madre, da un livido vioaceo, quasi nero. Questo è fresco, fresco quanto terribile.

Gavin è solo un bambino, che seppur strano ha i diritti di tutti gli altri bambini, come quello di vivere sereno e non ritrovarsi il viso martoriato.

I ricordi affiorano alla mia mente: immagini di Gavin che scrive sul suo quaderno di matematica sempre e solo la stessa sequenza di zeri e di uno, quella stessa sequenza che non ho mia compreso.

Quella sequenza che avrei avuto l'opportunità di scoprire il significato, se solo lui fosse venuto da me una sola volta in più. Ricordo che avevo fatto delle ricerche e avevo capito che quella sequenza si trattava di un codice binario.

𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄𝐃𝐘|| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora