81. Il cielo e le stelle

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Claire's Pov

"Sto aspettando" cerco di rimanere seria, anche se mi lascio sfuggire un mezzo sorriso.

"Sei impaziente".

"Sto solo reclamando il mio diritto di essere baciata. Da te. Qui. All'istante".

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In un nanosecondo le sue labbra morbide carezzano piano, troppo piano le mie. Lui sospira sulla mia bocca che si dischiude al suo sapore dolce. Le mie mani ricadono sulle sue spalle, mi appiglio ad esse come se fossero le uniche cose, alle quali posso aggrapparmi per non cascare.

La sua bocca striscia all'angolo delle mie labbra, poi sulla guancia, sulla mandibola fino ad arrivare al collo. È un percorso, che seppur limitato a qualche centimetro di lunghezza, mi fa dannare. Le sue mani ricadono sulla mia vita per poi scivolare lungo i miei fianchi. Le sue labbra a contatto con il mio collo impiccano un fuoco dentro di me.

Gli afferro il viso tra le mani incitandolo a continuare. Mi mordicchia dolcemente la pelle per poi passare suadente la sua lingua sulla stessa zona, che sento bruciare e poi raffreddare subito dopo. Infila una sua gamba tra le mie cosce facendomi sospirare di piacere. Struscio allora, incosciamente, la mia intimità sulla sua coscia, mentre lui fa scivolare le sue mani suoi miei glutei, che prima accarezza e poi strizza. Butto all'indietro il capo per far spazio ai suoi baci, finché non sposta le sue labbra sulle mie ed inizia a baciarmi con trasporto. Mi palpa il seno mezzo scoperto, mentre gli tiro alcune ciocche di capelli. I nostri corpi bagnati si strusciano uno sull'altro divenendo sempre più caldi.

Mi afferra per i glutei prendendomi in braccio, e facendo scontrare i nostri bacini. "Ti voglio" sussurra sulle mie labbra fissandomi negli occhi. "Voglio tutto di te, tutto" mormora piano.

"Mmh... tutto?" Gli accarezzo una ciocca di capelli.

"Tutto" si passa la lingua tra le labbra rosse.

"Anche io" gli sussurro nell'orecchio. "In primis il regalo che mi avevi promesso".

Lui mi sorride e poi mi porta fuori dal lago, mentre mi tengo ben stretta a lui per non cadere all'indietro. Quando non sono più a contatto con l'acqua e il vento inizia a soffiare, il mio corpo si riempie di brividi ma cerco di non curarmene troppo. Rooney mi fa segno di aspettare un attimo.

Si avvicina ai vestiti che ha abbandonato sull'erba, prima di entrare nel lago, e afferra i suoi jeans. Dalla tasca anteriore sfila un foglio piegato in quattro, dopodiché si avvicina di nuovo a me e mi si siede affianco.

Ci guardiamo per un paio di secondi, mentre le mie gambe e le mie mani iniziano a tremare. Lui si accorge di quest'ultima cosa, infatti mi porge il foglio e subito dopo si allontana da me per afferrare la sua felpa. Mentre sto per aprire il foglio, mi infila il suo capo di abbigliamento come se fossi una bambina.

Mi alza il cappuccio coprendomi i capelli bagnati e poi curiosa, finalmente, posso vedere il regalo che Rooney mi ha fatto. Dischiudo le labbra, quando fisso una me in bianco e nero su un foglio. Nel disegno sono in piedi con le natiche poggiate su una scrivania, che immagino sia quella di Rooney dato che è ricolma di fogli, matite e pennelli.

Le sfumature sono più scure ai contorni delle labbra all'insù e intorno agli occhi, che fissano un disegno (suppongo) che ho tra le mani. Sullo sfondo c'è la parete tappezzata di ritratti, e la me in primo piano è una figura, che a mio parere è ancora più bella della me reale.

"Ti piace?" Mi chiede lui.

"Troppo".

Con le dita carezzo le mie linee disegnate perfettamente sul foglio. I miei occhi sembrano così vividi, ma soprattutto reali. Ogni volta il talento di Rooney mi spiazza sempre di più. A pensare che le sue mani creano queste meraviglie e, che lui non si renda conto di quanto le sue capacità siano così grandi, provo dolore per lui.

𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄𝐃𝐘|| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora