37.Me la dai?
Tic tac.
Tic tac.
Passano i secondi e i minuti ma Gavin non arriva nonostante oggi sia il giorno della settimana nel quale dovremmo vederci per studiare.
Dietro ai vetri della finestra della mia camera aspetto impaziente il suo arrivo.
Non puoi non venire.
Devo assolutamente scoprire cosa c'è dietro la sua mente psicopatica e lui proprio oggi, quando decido di capire quel maledettissimo codice, fa tardi.
Questa o è sfiga o è sfiga.
Appoggio i gomiti sul davanzale e il mento sulle mani.
Mi maledico per non aver capito prima la situazione. E se non arriva?
E se fosse troppo tardi? Se quel codice fosse un qualcosa di importante ed io avessi perso l'opportunità di scoprire qualcosa che avrei dovuto scoprire?
Non me lo perdonerei mai e poi mai.
Dopo quasi un'ora ad aspettare mi dirigo nella stanza di mia madre per chiederle il numero della signora Lena, la madre di Gavin.
La porta della stanza è socchiusa. Senza bussare la apro trovando mia madre voltarsi e sobbalzando con una cartellina arancione tra le mani.
Poggia una mano sul cuore. "Claire, santo cielo, mi hai fatto prendere uno spavento. La prossima volta bussa, per favore".
Incrocio le braccia al petto. "Tu non lo fai mai".
Si siede sul letto nascondendo per metà la cartellina sotto alla coscia. Guardando in basso si sposta dagli occhi un ciuffo di capelli. La scruto con le sopracciglia inarcate. Poi mi guardo intorno notando che è tutto in ordine tranne l'ultimo cassetto dell'armadio aperto per metà.
"Tutto bene?" le domando.
"Sì, certo" mi guarda in viso. "Volevi dirmi qualcosa?".
"Mi dai il numero della signora Lauren?" mi avvicino a lei.
"Oh sì" si alza dal letto. "Aspetta un secondo" si avvicina alla scrivania dove è poggiato il suo cellulare.
La guardo smanettare sul telefono ma poi il mio sguardo cade sulla cartellina arancione. A macchiare un piccolo spazio in alto a destra è una specie di marchio nero, un triangolo con al suo interno una spirale.
"Ecco te l'ho inviato".
Il suono della suoneria del cellulare che ho tra le mani, mi fa trasalire. Controllo sullo schermo il numero di cellulare e lo salvo subito nella rubrica.
"Perfetto" mi alzo dal letto.
"Era oggi che deve venire il figlio?" mi domanda poggiando di nuovo il cellulare sul ripiano della scrivania dietro di lei.
"Sì, esatto" annuisco. "Lo sto aspettando da un'ora, quindi adesso vado a chiamare..." smuovo il cellulare tra le mani
Assente ed io a passo veloce rientro nella mia stanza. Appoggio la schiena sulla parete di fianco alla finestra e avvio la chiamata. Mentre fisso la strada sento uno, due, tre squilli dall'altro capo telefonico.
Quattro, cinque squilli e la chiamata viene automaticamente agganciata.
Riprovo nuovamente ma al terzo squillo la chiamata viene rifiutata.
Ritento per la terza volta ma il cellulare di Lena risulta spento o non raggiungibile.
MI avvicino sul letto e sbuffando abbandono il corpo sul materasso. Guardo il soffitto come se potesse far in modo di eliminare tutte le sfighe della mia vita.
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𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄𝐃𝐘|| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀✔
Romance❌ATTENZIONE! QUESTA STORIA POTREBBE FARVI PERDERE UN POLMONE O FORSE ENTRAMBI, E ALLO STESSO TEMPO CONSUMARVI OGNI GOCCIA DELLE VOSTRE GHIANDOLE LACRIMALI. LEGGETE A VOSTRO RISCHIO❌ |Nella storia sono presenti scene spinte e di violenza (ho cercato...