40. Rooney tu vai nell'armadio

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40. Rooney tu vai nell'armadio

Pov's Rooney

È passata una settimana dall'omicidio di Lucas Morin.

Perchè sì, si parla proprio di omicidio.

In questi giorni si sono svolte indagini approfondite ma non abbastanza da capire il colpevole dell'accaduto. Mio padre insieme agli altri agenti di polizia ha interrogato la famiglia di Lucas e tutti gli studenti della "Universite Etat de Napoleon", ma senza nessun risultato.

Il corpo di Lucas è stato trovato nel bagno maschile in circostanze al quanto strane ed inquietanti. Infilata in gola c'era una felpa della quale era il proprietario, e molto probabilmente è stato strangolato proprio con quella.

Più di questo non ne so dato che a mio padre non è consentito spifferare informazioni riguardanti il caso.

Ogni volta che lo costringo a raccontarmi come stanno proseguendo le indagini mi dice che non si sa ancora niente.

Ma ho i miei dubbi.

Lui è uno bravo. Nonostante la sua insensibilità e la sua poca empatia nei confronti di chi lo circonda, il suo lavoro lo svolge in modo impeccabile.

Recentemente ha ricevuto anche una promozione molto importante dato che, da anni aiuta a risolvere molti casi di omicidio.

"Allora posso?" la voce di Joel mi risveglia dai miei pensieri.

Mi volto verso di lui e lo guardo disteso sul mio letto, naturalmente con le scarpe sulle lenzuola pulite, mentre gioca con le setole di un pennello.

Mi scosto dal davanzale della finestra. "Cosa?".

Lui sbuffa mettendosi a sedere strisciando le scarpe sulle lenzuola.

Mamma non entrare proprio ora se non vuoi morire per arresto cardiaco.

"Dicevo" riprende. "Posso unirmi a te e a Claire per la relazione di criminologia?" mi domanda speranzoso. "Dato che...".

Le ultime parole non ha nemmeno il coraggio di pronunciarle.

Joel proprio nel giorno della morte di Lucas avrebbe dovuto incontrarsi con quest'ultimo per studiare insieme per la ricerca. 

"Certo, se è possibi-".

"Sì" mi interrompe. "Già l'ho chiesto al professor Bernard" mi sorride innocente.

Scuoto la testa divertito. 

"Ehi" alza un dito. "Guarda che sono io che ci vado male visto che, farò per tutto il tempo il terzo incomodo" si indica. 

Non ho il tempo di ribattere che riprende a parlare a macchinetta.

"Eh sì, tanto è bellissima la vita da terzo incomodo, eh" alza un pochino la voce. "EH" lancia il mio pennello che aveva tra le mani da qualche parte nella stanza.

Okay... 

"Non farai nessun terzo incomodo, fidati" incrocio le braccia al petto. "Poi se proprio non vuoi stare con noi puoi-" mi blocca.

"Macchè scherzi?" ride. "Io devo sputtanarti insieme a Claire" si alza dal letto mettendosi di scatto in piedi.

Già immagino come andrà a finire. Un povero me ingiustamente vittima delle malvagità di Claire e non solo, perchè Joel ha deciso di abbandonarmi al mio tragico destino.

"Anzi, ora la chiamo e le chiedo se possiamo andare da lei" afferra il cellulare dal comodino. "Così prima finiamo questa relazione e prima ci togliamo il pensiero".

𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄𝐃𝐘|| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora