31. Bambina senza amici

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Voi a fine capitolo:

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31. Bambina senza amici


"Sentimi bene, senza ovaie" Juliet, una delle mie compagne di squadra di basketball, addita la caposquadra delle nostre acerrime nemiche.

Le queen girl.

"Ma andiamo, non avete un minimo di personalità e nemmeno un nome" ribatte la caposquadra.

Questo è vero, ma loro non lo devono sapere che le mie ragazze ed io litighiamo per un maledetto nome da cinque anni. 

"E questa idiozia chi te l'ha raccontata, Angeline?" mi faccio avanti, ad un passo avanti a Juliet mentre le altre stanno con le braccia incrociate al petto dietro di lei.

"Ah, quiiindiii" allunga le sillabe voltando il viso verso le sue amiche che sghignazzano. "Avete un nome. E qual è?" sbatte le ciglia.

"Certo che ce l'abbiamo" inarco le sopracciglia. "Ma è segreto, nascosto, molto nascosto".

Dietro di me sento dei mormori del tipo "talmente nascosto che non l'abbiamo mai trovato".

"Nascosto o non nascosto, sai che ce ne frega" Angeline viene affiancata da una sua amica.

"Esattamente, non ce ne frega" un'altra fa un passo avanti.

"Noi vogliamo il campo" afferma Angeline fissandomi dritto negli occhi con aria di sfida.

"E noi le vostre teste come sopramobili, ma non si può avere tutto dalla vita" le faccio un occhiolino facendola stizzire.

"Siamo arrivate prima noi" mi sostiene Juliet. "Quindi smammate" col mento indica l'uscita del parco.

"Facciamo una cosa" sorride sornione Angeline. "Facciamo una sfida io e te" mi fissa negli occhi spostandosi un ciuffo di capelli dalla fronte.

"Ovvero?" rimango impassibile.

"Una gara di canestri. La prima che non centra il cesto cederà il campo all'altra ogni pomeriggio".

In ballo c'è troppo.

In ballo c'è il posto nel quale mi sento me stessa, un posto in cui posso sfogare ogni mia rabbia o tristezza.

Ma se rifiutassi dimostrerei di aver paura di lei.

"Accetto" le rispondo decisa.

Le queen girl ridono sotto ai baffi, mentre le mie compage di squadra mi danno delle pacche sulle spalle in modo amichevole, come per incoraggiarmi a vincere.

Angeline sfila dalla tasca una moneta. "Testa o croce?".

"Quella che vorrei tagliarti".

Mi guarda di traverso e dopodichè lancia la monetina fissandomi negli occhi. Le ricade sul palmo della mano, e senza perdere il mio contatto visivo la volta sul dorso della mano opposta.

𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄𝐃𝐘|| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora