89. L'ultimo addio

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89. L'ultimo addio

10 giorni dopo...

Come neve mi abbandonai sul corpo di Joel ricolmo di sangue.

Il mio viso divenne un mare di lacrime, che scendevano sul suo volto dai muscoli rilassati.

I suoi occhi, prima di chiudersi per l'eternità, mi fissarono con dolore.

Lui non voleva morire ed io non volevo che morisse.
Tossiva mentre mi diceva, che dovevo mettermi in salvo insieme a Gavin, che lui se la sarebbe cavata.

Ma io più lo guardavo e più mi rendevo conto, che il mio migliore amico mi stava per lasciare da un momento all'altro, che la sua vita sarebbe stata destinata, ormai, a continuare da qualche altra parte, in un altro mondo.

Eppure, un'altra parte di me lottava contro la morte di Joel.
Mi sfilai la felpa rimanendo con addosso solo una maglietta, e tenni premuto forte la stoffa sul petto di Joel, dal quale sgorgava tanto, troppo, fin troppo sangue.

Sfilai il cellulare dalla tasca degli jeans e chiamai un'ambulanza, gridai di fare presto, che un ragazzo si trovava in pericolo di vita, che avrei potuto perderlo.
Piangevo e mi disperano, mentre Lauren si sedeva sul bracciolo del divano e fissava la pistola, che aveva fatto cascare subito dopo lo sparo,   abbandonata ai suoi piedi.

Gavin, invece, scrutava il corpo di Joel. Mio fratello era paralizzato, stringeva ancora tra le mani il cellulare di Lauren.

Accarezzavo i capelli di Joel, quando quest'ultimo mi disse: "Ricorda ad Alix che l'ho sempre amata".

Il mio cuore si spezzò in tanti cocci. Potei quasi sentire il crack.
Una voragine mi si aprì all'altezza dello stomaco e facevo fatica a respirare.

"Glielo dirai tu...perché dovrei farlo io?" Cercai di non singhiozzare.

"Perche sto morendo, Claire" tossì, i suoi occhi erano così stanchi.

E lui... per davvero morì.

Si spense tra le mie braccia, mentre ancora cercavo di fermare la sua emorragia con una stupida felpa.

Subito dopo sentì le sirene della polizia e dell'ambulanza, e tutto per me cessò di esistere.

Rooney venne con Arthur.

E quanto avrei voluto che in quell'istante lui non ci fosse.
Perchè quando vide l'amico, il suo migliore amico, suo fratello inerme in una pozza piena di sangue, mi sentì morire dentro.

Quando mi alzai dal pavimento con i vestiti e le mani impregnate di sangue, Rooney mi spinse e si accasciò su Joel.

Pianse e urlò.
Battè i pugni sul petto dell'amico, e poi poggiò il suo capo su quest'ultimo, mentre si lasciava macchiare il volto di rosso.

Quella scena fu devastante per me.

Arthur e un altro agente della polizia lo costrinsero ad alzarsi, mentre lui si dimenava, sferrava pugni nell'aria e gridava.

Altri due agenti si occuparono di arrestare Lauren, la quale era già pronta a ciò che le aspettava.
Aveva le braccia a mezz'aria e i polsi in mostra.

Un uomo si avvicinò al corpo di Joel, controllò il suo respiro, che però era cessato di esistere.

Corsi verso Gavin e lo strinsi forte a me.
Lui ancora era paralizzato.

Insieme guardammo il corpo di Joel essere coperto da un telo bianco, e allontanato su una barella.

Rooney di corsa provò ad uscire dalla porta, ma Arthur lo afferrò e lo abbracciò.

𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄𝐃𝐘|| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora