5. Per tutti i calzini

3.7K 274 713
                                    


5. Per tutti i calzini

Dopo aver raggiunto Roxane, le ho chiesto di darmi una spiegazione riguardo alla sua uscita di scena e a quel ragazzo.

Lei mi ha risposto che me lo avrebbe raccontato, ma solo dopo averle spiegato del perché della mia reazione alla vista di Rooney.

Mentre lei ancora infastidita camminava a passo felpato per il corridoio, ed io che cercavo di starle dietro, le ho detto che Muller-ragazzo-yougurt frequentava la mia stessa classe alle elementari, e che mai eravamo andati d'accordo, ma anzi, ci facevamo dispetti l'uno l'altro senza tregua.

Lei si è fatta scappare un "oh" sorpresa, e ancora più arrabbiata di prima, poiché non gliene avevo mai parlato prima, nonostante ci conoscessimo da sempre, se n'è andata.

Nonostante non avesse poi così tanto senso il fatto del suo essersi offesa, ho lasciato perdere, perché l'ho associato alla sua arrabbiatura di fondo causata a quel ragazzo.

Per quanto rigaurda i primi corsi dell'università sono andati abbastanza bene, i professori mi sono sembrati preparati anche se molto freddi, cosa che mi aspettavo, poiché l'università è un luogo molto più formale rispetto ad un semplice liceo.

Ho scoperto che Rooney e gli altri due ragazzi frequentano molti dei nostri corsi, e che il gruppo del quale ieri mi aveva parlato la mai amica, è proprio quello di Rooney.

Il mondo è troppo piccolo.

Diamine potevo incontrare Leonardo di Caprio, Jonny Deep, e invece no, ho incontrato quella gran testa di caz-.

Poi...

durante le lezioni non ho fatto altro che guardare male Roxane per avermi nascosto ciò che è successo ieri.

L'ho tormentata per farmi raccontare qualcosa, ad ogni ora l'ho tormentata, le ho bisbigliato innumerevoli volte di dirmi una cavolo di parola.

L'ho perfino minacciata di nuovo di  raccontare a Chanel e mia madre della polvere sotto al tappeto. Ma niente.

Anche quando camminavamo per i corridoi non ho lasciato la presa e la obbligavo per farmi dire qualcosa, la spingevo contro il muro puntandole un dito contro, ma lei poi si divincolava.

L'ho anche ricattata dicendole che durante la notte l'avrei potuta sparare con la mia pistola, peccato lei mi abbia ricordato che è una semplice pistola giocattolo.

Addirittura quando siamo andate in bagno ho fatto forza sulla porta, minacciandola di sequestrarla con la sola compagnia del water per tutta la giornata, se non mi avesse detto qualcosa.

Ha tirato pugni e calci per cercare di uscire dal suo bel posticino, ma la mia forza è nettamente superiore alla sua grazie ai miei allenamenti di basket.

Dopo un paio di minuti mi ha urlato dall'altro lato della porta, che mi avrebbe raccontato come era per davvero andato il primo giorno di università. Allora mi sono spostata con il mio peso dalla porta del bagno, quasi sicura che me ne avesse parlato per davvero, e anche perché mi faceva pena saperla guardare un water pubblico.

Quando Roxane è uscita dal bagno ho incrociato le braccia al petto picchiettando le dita sul braccio, e incarcando un sopracciglio l'ho fissata con uno sguardo che diceva "muoviti a parlare, o ti metto una mano in gola per estrarre tutto quello che avresti dovuto dirmi già da ieri".

Lei è uscita dal bagno rimanendo me come una sciocca a fissare quella lurida porta del bagno, dove doveva fare i suoi stupidissimi bisogni.

L'ho raggiunta ancora una volta chiedendole per la milionesima volta cosa fosse successo, e lei mi aveva promesso che alla pausa pranzo mi avrebbe raccontato tutto.

𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄𝐃𝐘|| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora