Cap.20

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Una volta accordato mi alzo velocemente dal comodo cuscinetto in velluto sul quale ero appollaiata sfregando nervosamente le mani sudate sulle cosce coperte dalla toga. Scendo celermente aggrappandomi alla ringhiera per raggiungere il bagno più vicino.

Ho il fiatone per gli scalini, nonostante siano in discesa... continuo a sentire la testa girare come fossi dentro ad un vortice turbolento.

Apro la porta raggiungendo boccheggiando il lavandino in ceramica bianco di uno, il più vicino, degli innumerevoli bagni al piano terra afferrandolo saldamente con entrambe le mani. Tra tutti sicuramente quello non era il messo meglio.

Lo sguardo è fisso sulla mia presa, mi sento ancora mancare l'aria. Apro prontamente l'acqua girando la manovella fredda alla mia destra. Porto entrambe le mani a coppa per raccogliere quanta più linfa possibile da quel getto fresco. Abbasso la testa per avvicinarmi il più accettabile onde evitare di schizzarmi i vestiti più del necessario. Sfrego i palmi a contatto con il viso lanciando l'acqua incontro alla pelle. Espiro.

Alzo lo sguardo per cercare il mio riflesso nello specchio.

Eccolo lì: il viso completamente bianco incorniciato dai capelli leggermente inumiditi alle radici. Va un po' meglio.

Ripeto la procedura una seconda volta insistendo sulla fronte ma questa volta, nell'inseguire il mio riflesso tra le ragnatele e i buchi di specchio rotto, sobbalzo impaurita nel vedere l'ultima figura che avrei mai pensato di trovare in piedi dietro di me in quel momento.

Draco Malfoy.

"Che hai?" mi chiede serio incrociando il riflesso dei miei occhi con i suoi

"Niente... saranno state le erbe che bruciava la Cooman" gli rispondo mentre chiudo l'acqua scollando le mani bagnate

"Non sarai mica-?"

"Ho bevuto la fiala davanti ai tuoi occhi... vai tranquillo non c'è questo pericolo" gli rispondo con aria arrogante mentre la mia spalla colpisce la sua nell'avvicinarmi alla porta del bagno per uscire da li. Alzo gli occhi al cielo non appena prima di urtare il suo corpo.

Sento la sua mano afferrarmi il polso e strattonarmi bruscamente ritirandomi verso lui all'indietro.

"Stai sfidando la mia pazienza oggi Culligan; è già la seconda volta questa... non abusare" mi rimprovera serio.

"Lasciami" mi divincolo da lui con uno scatto deciso creando distanza tra i nostri corpi.

"Fossi in te sarei più gentile con me" mi minaccia.

"Altrimenti che fai?"

Mi guarda un attimo restando in silenzio prima di avvicinarsi calmo a me afferrando una ciocca di capelli per portarla dietro l'orecchio.

"Scommetto che al tuo fidanzatino non hai raccontato nulla di noi, o sarebbe già venuto da me..." sussurra avvicinandosi al mio orecchio. Non riesco a proferire parola.

"Scommetto che non gli hai raccontato di come ti ho fottuta quella notte sulla torre di astronomia... di come ho preso quello che lui ha avuto a disposizione per anni senza mai essere in grado di prenderselo. Sai sono curioso in parte, come cazzo hai fatto a fingere di essere vergine eh? Ho ancora chiaro il ricordo di te che mi facevi le fusa e gemevi con dentro il mio cazzo mentre dicevi di essere mia" mi provoca iniziando ad alzare il tono di voce.

Abbasso lo sguardo con le lacrime che minacciano di uscire incontrollate.

"Ho imparato dal migliore" mormoro tra me e me.

"Cosa?"

"Sei tu che non mi hai voluta"

"La verità è che lui ti vuole solo perché non sa che razza di puttana ha davanti quando ti guarda" mi afferra le spalle strattonandomi mentre grida a pochi centimetri dalla mia faccia prima di sbattermi a terra contro il pavimento. Lo guardo spaventata mentre torreggia sulla mia figura sdraiata a terra senza riuscire ad alzarmi da quella posizione. Sferra un pugno che sfreccia dritto volto a colpire lo specchio dietro frantumandolo in mille pezzi che si riversano sul pavimento. 

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