Il suono ovattato prodotto dalla suola di gomma che sbatte sulla pietra fredda dei pavimenti di Hogwarts presto lascia piede allo scricchiolio di rami e foglie secche della foresta. Mi stringo tra la morbida lana del mantello in un abbraccio per scaldarmi dal secco freddo pungente mentre la consapevolezza dell'incertezza mi fa iniziare ad accelerare nervosamente il battito cardiaco.
Sfrego le mani nervosa tra loro per scaldarmi ulteriormente mentre continuo a camminare ripensando alla moltitudine di possibili conclusioni che io e Draco potremmo mai avere.
La luce della luna piena alta in cielo rende inutile l'utilizzo di qualsiasi bacchetta. Se non fosse per la temperatura direi che si sta davvero bene qui fuori.
I fruscii tipici della notte si diffondono ovunque intorno a me. Dagli ululati dei lupi sino allo sbattere d'ali di qualche uccello notturno, passando per il bubolare dei rapaci appollaiati sui rami di qualche pino secolare. Posso percepirne gli occhi seguirmi fin ove possibile nel loro campo visivo prima di entrare in quello di un altro.
Lascio vagare lo sguardo in quella distesa di natura fredda e spoglia fino a che non mi rendo conto di trovarmi davanti alle umide sponde del lago Nero.
Inspiro raggelandomi fin dentro i polmoni. Scruto ciò che mi è possibile scrutare. Mi assopisco nei miei stessi pensieri su cosa dire e cosa pensare caricando l'aria che mi circonda di aspettative. Ripenso a come sia strana la vita e a quanto poco possa bastare per cambiare tutto; è bastato un orecchino, un semplice gingillo di cui magari, anzi molto probabilmente, Draco si sarà scordato già da anni per farmelo rivalutare. Eppure, ero così decisa.
Resto in mobile, in attesa fin quando un ticchettio di rami rotti mi fa sobbalzare per l'inquietudine costringendomi a girarmi di scatto verso lo stesso. Alzo lo sguardo verso la figura che piano piano diventa sempre più grande, segno che sta avvicinandosi a me. Pur arrivando dal bosco, deve aver percorso una strada diversa rispetto alla mia o l'avrei sentito.
"Draco?" domando titubante.
Non ricevo risposta.
Indietreggio preoccupata. La sagoma non si scompone più di tanto limitandosi ad avvicinarsi a passo sconnesso e scoordinato. Ma è quando la luce della luna lo tocca che il mio cuore perde un battito: Thomas.
"Cosa ci fai tu qui?" domando nervosa stringendomi nel mantello come se questo potesse davvero proteggermi. Indietreggio sui ciottoli sconnessi cercando di non dare troppo a vedere la mia inquietudine.
"Hai paura di me adesso?" mi domanda lui divertito. Un sorriso quasi malinconico gli segna il viso. Deve aver notato il mio comportamento. Che non mi si fraintenda, non avrei paura di lui ma visti i recenti avvenimenti...
"Rispondi alla mia domanda" gli intimo cercando di sembrare il più convincente possibile alzando le spalle in segno di sicurezza.
"O cosa mi fai piccola Iris?" mi provoca arrivando a pochi passi da me. La sua mano tenta di sfiorarmi il viso obbligandomi quasi istintivamente a scattare lontana da lui. Giro il viso nella direzione opposta alla sua. Mi torreggia facendomi indietreggiare titubante. Così vicino, troppo vicino da sentire la traccia di alcol ancora nel suo alito. Indietreggio d'un passo, poi di un altro fino a pucciare il piede nell'acqua gelida.
Sobbalzo; un po' per lo spavento, un po' per il freddo inaspettato.
"Dra-Draco sta arrivando" sussurro nella speranza di convincere più me stessa che lui.
Una fragorosa risata è tutto ciò che esce dalle sue labbra. Riecheggia nel silenzio intorno a noi.
"Lo so"
"Griffiths"
"Parli del diavolo" sussurra freddo al mio orecchio allontanandosi da me per raggiungere il biondo "in perfetto orario Malfoy, stavamo aspettando giusto te"
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Reptilia
FanfictionIris Culligan, Draco Malfoy. Sottomissione, sesso e possesso... Ma si può cambiare un destino che è già stato scritto? 🔴 ATTENZIONE 🔴 La storia contiene elementi non adatti ad un pubblico sensibile tra cui: - atti s...