Cap.42

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Un boato di stupore. Nessuno è più sorpreso di me. Sobbalzo alzando lo sguardo dal banco pietrificandomi. Cerco i suoi occhi di ghiaccio.

Draco è più che altro imbarazzato per l'incapacità di tenere fuori dalla sua mente Piton. Probabilmente il fatto di averlo colto impreparato ne ha favorito l'accesso rispetto ad una situazione di preparazione mentale e fisica.

Gli occhi delle mie amiche saettano verso di me sconvolti dalla novità. Le guardo alzando le spalle mentre grano gli occhi per ribadire il fatto di come io non avessi assolutamente idea di questa cosa. Lo sguardo di Pansy invece è su Draco, deluso dalla scoperta.

Pensava avrebbe definito lei?

L'unico che sembra essere rimasto impassibile alla cosa è Blaise. Indifferente.

Perfino nel golden trio non riescono a credere alle loro orecchie.

"Bene ragazzi. La lezione è finita potete andare a pranzo" rompe il subbuglio Piton liquidando gli studenti.

Arraffiamo velocemente appunti e testi vari per infilarli nelle rispettive borse. Stiamo per uscire quando il professore ci richiama.

"Culligan, Malfoy non così in fretta" ci riprende secco facendomi gelare il sangue.

Nonostante Draco non abbia mosso un ciglio, l'ansia è sempre stata la mia peggior nemica. Mi impanico per il richiamo. Ci giriamo lentamente. Cerco di tenere la testa bassa per paura di incrociare, seppur involontariamente, lo sguardo del professore. Gli altri studenti, comprese le mie amiche, scivolano al nostro fianco uscendo dalla porta fino a lasciarci da soli.

"Mangerete qui, così sarete già pronti per il vostro pomeriggio di pulizie" si spiega calmo facendo apparire con un colpo di bacchetta una sorta di pranzo molto arrangiato e a malapena commestibile.

"Ma le lezioni del pomerig-" esclama Draco seccato.

Mi limito ad osservarli entrambi senza proferire parola. Non so davvero cosa dire, non dopo la rivelazione a cui ho assistito.

"Avvertirò io. Stia tranquillo signor Malfoy" lo interrompe raggiungendo la porta. La apre. Ci guarda.

"Confido che farete un ottimo lavoro per la mia lezione di domani mattina" esclama severo chiudendosi la porta alle spalle.

Gli occhi di Draco volano al cielo sbuffando. Mi limito ad avvicinarmi alla cattedra con il cibo per studiare quei piatti. Con la coda dell'occhio lo vedo raggiungere la porta per provare ad aprirla... nulla.

Piton si era visto bene dal sigillarla con un incantesimo. Poco importa quanto Draco ci provasse, quanti incantesimi lanciasse contro di questa. Niente la scalfiva.

"Davvero?" mi chiede rigirandosi e notando che avevo iniziato a mangiare.

Lo osservo cercando di captare il campo a cui quel davvero si riferiva. I suoi occhi non mi lasciavano un attimo.

"Che c'è?" finalmente decido di intervenire mentre riempio un panino con del roastbeef. Gli lancio un'occhiata stupita.

"Come fai a mangiare?"

"Ho alternative? Hai visto anche tu che quella porta non accenna a cedere. Dovrei lasciar raffreddare tutto? Sarebbe immangiabile" alzo gli occhi al cielo esasperata dalla sua aria di superiorità.

"Lo fai apposta?" mi chiede seccato.

"Cosa?".

"Perché cazzo continui ad alzare i tuoi fottutissimi occhi al cielo" il suo tono è seccato. Il volume in ascesa verso la fine. Arriva prepotente verso di me fermandosi a qualche centimetro dal mio viso "tu non hai la benché minima idea di cosa ti farei. Proprio ora, in questo momento".

Butto giù nervosamente il boccone che stavo masticando.

"Cazzo" grida lui sbattendo un pugno sulla cattedra e scattando via da me. Passa nervosamente le mani nei suoi capelli avanti e indietro scompigliandoli.

Mi fa paura.

Si appoggia all'anta della porta con la fronte. Gli occhi rivolti verso i suoi piedi. Mi alzo lentamente per raggiungerlo.

Ho ancora paura ma è così vulnerabile che non riesco a vederlo così.

"Draco" sussurro abbracciandolo. Il mio petto spinge contro la sua schiena mente le mani si avvinghiano al suo. Lo stringo a me baciandogli la parte di collo alla mia altezza.

È tutto ciò di cui ho bisogno.

"Non doveva andare così. Dovevi odiarmi, lasciarmi a me stesso,...non dovevi sapere" mugugna tra se restando esattamente in quella posizione.

"Draco, io ti amo... indipendentemente da come tu mi possa trattare" gli confesso mentre cerco di girarlo con il viso verso di me. Gli afferro il viso ancora basso a coppa sollevandolo verso il mio "solo non capisco perché se anche tu provi lo stesso" cerco di trovare le parole "perché non vuoi stare con me" confesso. Il mio tono si fa sempre più cupo per la tristezza.

"Non posso" sussurra lui.

"Perché no?" chiedo con la voce rotta dal pianto.

"Perché ti farei del male e non posso permetterlo. Le storie su mio padre? Sul suo essere un mangiamorte... sono vere Iris e-" sputa fuori tutto d'un grido lui liberandosi dalla mia presa prima di fermarsi.

"E?" chiedo preoccupata.

"E io dovrò seguire le sue orme se tutto va come organizzato".

Il suo tono è tornato freddo e calmo come se avesse ripreso il controllo.

Resto in silenzio qualche minuto. Non ho la percezione del tempo per lo shock.

"No" bisbiglio.

"No?" chiede.

Ispiro profondamente per riempirmi i polmoni...

"Non mi importa" esclamo alzando gli occhi e obbligandolo a incastrarli ai miei.

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