Cap.47

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Usciamo dalla doccia insieme. I tagli, per lo più superficiali perfettamente lavati... un colpo di bacchetta ed è come non fossero mai stati lì.

Un beccare incessante attira la mia curiosità dalla finestra della camera. Ophelia richiama la mia attenzione sbattendo ripetutamente il becco con salda una lettera ceralaccata. Mi avvicino a lei ancora in asciugamano, i piedi nudi ancora umidi lasciano nitide impronte sul pavimento freddo. Apro la finestra lasciando entrare il freddo del mattino invernale. Un brivido.

Gli occhi di Draco seguono ogni mio più piccolo movimento.

Ammiro la neve ormai aver perfettamente attecchito a terra. Mentre accarezzo la morbida testolina di Ophelia studio i contorni del paesaggio inclinando leggermente la testa verso il basso richiamata dall'unico rumore di passi che schiaccia la neve compattandola sotto alla suola delle scarpe: Thomas Griffiths.

Incrocio il suo sguardo malizioso per un frammento che mi pare essere un tempo nettamente ben più prolungato di così. D'istinto porto le mani al petto per stringere saldo a me l'asciugamano.

Un ghigno, l'espressione della lussuria gli irrade gli occhi lampando sulla mia carne scoperta.

Chiudo veloce la finestra dopo aver afferrato la busta senza nemmeno prestare attenzione ai suoi dettagli. Ophelia riprende il volo ed io posso finalmente richiudere la finestra.

"Tutto bene?" chiede Draco scrutandomi.

"Si"

"Sembravi persa per un istante"

"Ammiravo il paesaggio invernale" devio il discorso con una scusa apparentemente credibile. Le guance arrossite per l'agitazione.

"Chi la manda?" riprende lui.

"Cosa?" chiedo cadendo dalle nuvole.

"La lettera?" si interroga con tono infastidito.

"Oh giusto"

Ero caduta in uno stato di trans ripensando alla situazione appena vissuta. Ritorno in me girando nervosamente la busta in pergamena chiara. Posso sentire l'ansia salire dalle gambe minacciandone la loro stabilità.

E se l'avesse mandata Thomas? Sto per aprire una lettera di Thomas di fronte a Draco? Era li sotto per osservare la scena? Sennò per quale altro motivo?

Nervosa, le mani sudate e leggermente traballanti.

Di colpo le mie ansie spariscono, cancellate dalla figura dello stemma di Culligan. Sospiro di sollievo.

"La mia famiglia" esclamo controllando il respiro per tranquillizzarmi del tutto.

Apro la lettera con la calma di chi sta assaporando il momento dello scampato pericolo....

Cara Iris,

purtroppo, come preannunciato non ci sarà possibile tornare a casa per Natale, impegni improrogabili...

Confidiamo che condividerai la compagnia dei tuoi amici per queste vacanze natalizie che possano essere all'insegna della gioia e della serenità... compagnia che sicuramente sarà apprezzata maggiormente di quella mia e di tuo padre!

Scusa ancora la nostra assenza degli ultimi mesi, confidiamo si auspichino tempi migliori per la nostra famiglia.

Un caro abbraccio,

Mamma e Papà.

Non ho nemmeno finito di richiudere il biglietto, sollevata dal non dover più "scegliere" dove passare il Natale, che avverto gli occhi ardenti di Draco scavarmi l'anima.

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