Cap.56

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Avverto il mio cuore palpitare al pensiero di dover scendere da quella scalinata. Il salone, l'ingresso, tutto quello che è disponibile alla mia vista sta iniziando a traboccare di gente perfettamente vestita. Draco studia i miei passi leggermente traballanti per l'emozione. Afferro il corrimano elegantemente adornato per la festa. Lo tengo salda nonostante le mani leggermente sudate.

Un veloce sorrisino di Draco, appena percettibile ai presenti ma non per me... non per me che non ho occhi altri che per lui.

"Sei bellissima" mima con le labbra. Non credo abbia davvero proferito parola. Un messaggio silenzioso destinato solo ai miei occhi.

Sorrido ammiccante e leggermente imbarazzata mentre arrivo quasi al piano inferiore sollevandomi quanto basta il vestito per non inciampare.

Deja Vù.

Ma ora è diverso. Non sono sola. L'uomo che amo più di ogni altra cosa è proprio lì ad aspettarmi.

Concentrati Iris ... almeno fino alla fine delle scale se vuoi evitare di cadere

Draco raggiunge la scala porgendomi la mano per offrirmi il suo sostegno; un perfetto gentleman.

Non che potessi aspettarmi qualcosa di diverso.

Mi squadra da capo a piedi ammirando il vestito che lui stesso aveva scelto per me cadermi alla perfezione sul corpo.

"Molto meglio questo, spacco a parte"

"Draco" lo riprendo "non avresti dovuto"

"Non ti piace?" mi chiede prima di ribadire "secondo me è perfetto su di te e poi con un gioiello come quello-" allude al collier anch'esso regalatomi quel pomeriggio.

Tocco le pietre in ricordo della loro memoria e del tavolo da biliardo.

"Non è questo il punto" lo interrompo dolcemente avvicinandomi ancora di più a lui. La mia mano sulla sua spalla fa avvicinare il viso al suo collo. Noto con estrema soddisfazione la pelle d'oca provocata dal mio respiro sulla sua pelle.

"Un bicchiere di champagne?" la voce di un giovane elfo mai visto prima d'ora richiama la mia attenzione facendomi girare.

"Si grazie" rispondo afferrando un flute dal vassoio argenteo fluttuante. Draco fa lo stesso.

Un silenzioso cin-cin tra i nostri calici alzati appena sopra al mento.

Un silenzioso cin-cin tra i nostri calici alzati appena sopra al mento

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Porto alla bocca per bagnarmi le labbra con contegno.

"So solo che quando ti vidi all'emporio quel giorno-"

Ancora un po' e rischio il soffocamento... tossisco per liberare la gola dallo champagne finitomi di traverso.

"Tu- tu mi hai vista all'emporio?" domando intervallando le parole con dei colpetti di tosse.

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