Contemplo il vuoto intorno alla mia figura. Mi avvolge in una sorta di abbraccio rassicurante. Passano una serie di minuti, forse addirittura una mezzora prima che mi decida ad alzarmi dalla mia posizione abbandonando il pavimento freddo. Mi obbligo a raggiungere a forza il letto per buttarmici sopra. Ancora da sdraiata mi spoglio lanciando dal letto i vestiti sulla sedia della scrivania proprio di fronte a me. Meno male; la posizione mi facilita la traiettoria di tiro senza rischiare di farli finire a terra.
Rimango in intimo a sgattaiolare sotto il caldo abbraccio del duvet...
Non ho voglia di vedere nessuno. Non ho voglia di sentire nessuno. Lo porto fin sopra la testa accovacciandomi in posizione fetale. Lo stesso caldo respiro crea un caldo micro - ambiente rassicurante.
Il mio unico desiderio è non pensare, liberare la mente. Mi conosco, so benissimo che fino a che resto sveglia questo non sarà possibile, in un modo o nell'altro tornerò sempre a rimuginare sulla sera precedente pensando e ripensando a tutto quello che sarebbe potuto essere, a come sarebbe dovuta andare, per essere una bella serata. Creo scenari surreali immaginandomi un finale diverso per la notte passata ben consapevole della loro impossibilita. Mi giro e mi rigiro nel letto finendo per scoprirmi dalla testa fin sotto alle ascelle; entrambe le mani libere... Osservo la polvere volteggiare nell'aria grazie al riflesso tiepido del sole che penetra dalla finestra giocando a 'tagliarla' con le dita fino a che non riesco, finalmente, a prendere sonno.
Vengo svegliata brutalmente qualche ora dopo dal rumore del becco di Milo, il barbagianni di Adela, che punzecchia gentilmente il vetro dell'infisso di ferro battuto per chiedere di entrare. Mi alzo scocciata indossando la solita vestaglia da notte in seta nera ed apro. Si limita a porgermi una lettera ceralaccata ed aspettare sul davanzale. La passo tra le mani come per analizzarla. Riconosco lo stemma della famiglia Zabini. La apro in tutta fretta:
Iris come va?
Mi ero ripromessa di non scriverti a meno che non fosse qualcosa di grave ma mi dispiace troppo essere partita lasciandoti da sola visto l'accaduto...
...volevo solo sapere come stessi.
Un saluto.
Adela e Blaise.
Afferro carta e penna per rispondere; conosco Adela e so che se non dovesse ricevere una risposta entro qualche ora si inizierebbe a preoccupare seriamente... sarebbe perfino capace di tornare indietro. Non voglio rovinarle il week-end. Mento puntando sull'ironia:
Cari piccioncini,
io tutto bene e voi?
Ade, non preoccuparti per me... non sono sola, qui c'è Mirea.
Non perdere tempo a scrivermi né tanto meno preoccuparti per me, ci vedremo domenica sera... e allora si che ci saranno gossip da raccontare (i vostri).
Divertitevi.
Iris.
So che sto mentendo ma non posso rischiare che Adela si insospettisca e decida di tornare indietro. La sua presenza non avrebbe di certo cambiato il mio stato d'animo in nessun caso, senza contare poi il mio desiderio di restare sola...
Mi affretto a chiudere con una po' di ceralacca ambra la lettera, aspetto che si asciughi e la riporgo in becco a Milo che aveva aspettato paziente prima di spiccarsi in volo e sparire dietro l'orizzonte.
Guardo l'ora: le 11.59 quando sento bussare alla porta.
"Chi è?" grido leggermente scocciata senza aprire limitandomi ad osservare in quella direzione.
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Reptilia
FanfictionIris Culligan, Draco Malfoy. Sottomissione, sesso e possesso... Ma si può cambiare un destino che è già stato scritto? 🔴 ATTENZIONE 🔴 La storia contiene elementi non adatti ad un pubblico sensibile tra cui: - atti s...