Cap.71

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Arrivati a questo punto ho solo due scelte di fronte a me: farmi piegare da Draco fino a rompermi o reagire.

Mi alzo dalla distesa di vetri che mi circonda facendo attenzione a non pestare i frammenti più piccoli. Afferro la bacchetta:

"Specchio reparo"

Adoro la magia.

Le schegge che prima illuminavano il pavimento come una distesa di diamanti si sollevano in una danza leggiadra a mezz'aria per ricomporsi perfettamente tra loro sotto il mio sguardo vigile. Espressione che tuttavia viene turbata dalla nuova immagine che mi si presenta sotto agli occhi. Quello che vedo, il mio riflesso, non potrebbe rappresentare meglio il mio stato emotivo.

Le schegge liberatisi hanno lasciato l'evidenza della loro presenza passata; piccole linee rosse irregolari deturpano la pelle un tempo candida ed immacolata, la sfregiano senza il minimo rimorso proprio come Draco fa con la mia anima.

Do un'ultima occhiata a quell'immagine prima di voltarmi e raggiungere il bagno.

Sotto il getto d'acqua bollente ripenso a come è potuto degenerare tutto fino a quel momento senza trovare un senso logico.

Il profumo del bagnoschiuma alle more, che un tempo amavo, mi ricorda Draco ed i momenti insieme trascorsi tra il vapore del bagno.

Dovrò cambiare bagnoschiuma.

La sola idea di vederlo tra le braccia di un'altra questa sera mi infastidisce, ma non andare significherebbe dargliela vinta... significherebbe dimostrare che lui ha ancora potere su di me.

Esco dalla doccia gocciolando mentre mi avvolgo nel soffice asciugamano e penso a cosa fare. Ho ancora qualche ora prima di decidere.

Un colpo di bacchetta per asciugare i capelli con una semplice piega liscia ed ecco che l'universo mi manda il segnale che tanto aspettavo, e speravo, di ricevere.

"Eccomi amica mia, ti sono mancata?"

La voce di Adela irrompe gioiosa in camera riempiendo il vuoto assordante che mi circondava fino a quel momento.

"Ade" grido sbucando dal bagno per andarle incontro ed abbracciarla.

Ho proprio bisogno di un'amica adesso.

La vedo lanciare una piccola borsa sul suo letto.

"Come stai? Ho sentito che i Serpeverde hanno vinto e questa sera c'è una festa... che ci mettiamo?" mi sta stritolando.

Si scosta da me osservando dubbiosa alcuni tagli ancora evidenti all'altezza del collo.

"Che hai fatto?" chiede scostando i capelli per poterli osservare meglio "è stato Draco? Io lo ammazzo"

"Tranquilla, sono solo inciampata sul mantello" la tranquillizzo con una mezza verità indicando con lo sguardo la montagnetta di tessuto ai piedi dell'armadio.

Non so se si è bevuta la mia scusa ma lo spero vivamente.

"Sicura?"

"Si, lo sono. Te piuttosto che mi racconti? Com'è andata dagli Zabini?" le domando per sviare la conversazione ed alleggerirla.

"Bhe. Allora. Direi che è andata benissimo"

"Addirittura?"

"Mh mh" annuisce soddisfatta lei con un sorriso a trentadue denti. Palese ci sia sotto dell'altro che non sta nella pelle di annunciare.

"Mi vuoi raccontare?" domando trattenendo a fatica la curiosità che leggermente si impossessa sempre più di me.

"Si, allora..." prende fiato "... Blaise mi ha fatto la proposta" grida assordandomi e sventolandomi la mano per permettermi di ammirare l'anello che ora orna il suo anulare sinistro. Deve trattarsi di un cimelio di famiglia a giudicare dalla fattura.

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