Cap.70

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La camera del dormitorio è come l'avevo lasciata qualche ora prima: leggermente in disordine, umida e vuota. Sono di nuovo da sola con me stessa, con le mie emozioni ed i miei pensieri.

Sbuffo sconfortata richiudendo la porta alle mia spalle.

Tiro i lembi del mantello tra loro annodati solo per lasciarlo cadere sul pavimento. Ora sono più leggera.

Mi avvicino allo specchio a figura intera appeso al muro. Ossero i tratti del mio viso, le mie braccia, le gambe ... osservo come il tempo mi abbia cambiata.

Sfilo le scarpe, le calze e finalmente i vestiti sporchi lanciandoli a terra in un angolo.

In intimo davanti al mio riflesso ripenso a Draco. Ripenso a come vorrei che lui fosse lì, a quanto vorrei sentire la sua calda mano gelida scivolare sulla mia pelle fino a provocarmi la pelle d'oca. Sgancio il reggiseno semplicemente portando una mano dietro la schiena all'altezza dei gancetti proprio come avrebbe fatto lui. Lo lascio raggiungere il pavimento freddo, a qualche passo dai miei piedi scalzi. Espiro pesantemente mentre mi abbasso con entrambe le mani le mutandine facendogli seguire le forme del mio corpo. Arrivata alle ginocchia le lascio cadere uscendo da loro da prima con un piede e poi con l'altro calciandole lontano da me seguendole con lo sguardo.

Ripasso nuovamente gli occhi al mio riflesso, questa volta nudo.

L'immagine di Draco alle mie spalle è nella mia mente. Solo l'immaginazione di lui a contatto con la mia schiena provoca il risveglio di un sentimento che, dopo ciò che era successo con Thomas, credevo avrei repulso per tutta la vita.

Voglio Draco.

In quel momento la mia carne brama il suo tocco... io bramo lui. Non so che razza di piacere perverso possa sconvolgere così tanto qualcuno a tal punto ma lui è questo per me. Questo è l'effetto che provoca. Penso alla sua bocca sulla mia pelle nuda, sul mio seno, sulle mie cosce. Immagino la sua lingua farsi strada all'interno di queste sino a raggiungere l'ingresso del mio piacere. Qui si soffermerebbe giusto il tempo necessario per far si che io lo brami ancora di più.

Avevo bisogno di lui, un'ultima volta... poi avrei lasciato andare il suo ricordo.

Nella disperazione di quella solitudine decido di fare l'ultima cosa che avrei mai potuto pensare. Leggermente imbarazzata, sotto alla richiesta disperata del mio riflesso porto le dita alla bocca per inumidirle. Chiudo gli occhi nell'esatto momento in cui queste escono dalle mie labbra. Da qui corrono veloci lungo il mio ventre fino a raggiungere l'umidità al centro delle mie cosce.

Inspiro trattenendo l'aria nei polmoni ed inclino il collo verso destra mentre penso a Draco sul mio clitoride, a Draco su di me, a Draco dentro di me.

"Ammettilo Iris, è a me che stai pensando"

Il sospiro di Draco sulla parte sinistra del collo mi provoca una scossa di ulteriore piacere.

Perfettamente eretto fiero nella sua divisa da Quidditch che porta i segni della partita appena trascorsa. La colonia maschile mi inebria più di quanto già non fossi. La sua voce è un sussurro appena percettibile che scandisce con le labbra a contatto con me.

"Draco" grido mentre spalanco gli occhi per l'imbarazzo.

Non lo sto immaginando ora. Draco è in piedi dietro di me che si gode lo spettacolo con estrema soddisfazione in viso.

Le guance si colorano del rosso più acceso mentre imbarazzata cerco qualcosa da dire.

"Chi cazzo ti ha dato il permesso di entrare?" gli grido girando il mio corpo verso al suo.

"Una visuale ancora migliore della precedente" risponde tranquillo passandosi una mano tra i capelli che ora gli ricadono disordinati sulla fronte facendo ping-pong con gli occhi dal riflesso del mio culo ai miei "avresti dovuto chiudere la porta a chiave Iris e se fosse stato qualcun altro ad entrare? E se qualcun'altro avesse visto quello che ho appena visto io?"

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